CONCLUSA IN PORTOGALLO LA STAGIONE DELL’EUROPEAN LE MANS SERIES: BILANCIO POSITIVO PER DARIO CAPITANIO

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Anche se il sesto e ultimo appuntamento dell’European Le Mans Series, che si è disputato lo scorso fine settimana sul circuito dell’Algarve, si è risolto con un ritiro senza che riuscisse a completare neppure un giro in gara, quella che si è appena conclusa è stata una stagione indubbiamente positiva per Dario Capitanio.

Il pilota romano, 22 anni, che a Portimão si alternava al volante della Norma M30 LMP3 dell’Oregon Team con il colombiano Andrés Méndez e lo spagnolo Toni Forné (il quale ha occasionalmente sostituito Davide Roda, che ha preso parte ai primi cinque round del calendario), non è potuto salire in macchina per il suo “stint” di guida, a causa di un problema al cambio che non è stato possibile risolvere.

In Portogallo, Capitanio ci arrivava dopo avere ottenuto un piazzamento nella “top 10” in occasione della precedente trasferta di Spa-Francorchamps, alla fine di settembre; risultato che aveva dato grande fiducia a tutta la squadra nell’ottica di una costante crescita evidenziata nel corso di questo primo anno nel campionato continentale.

“Quella di Portimão era l’unica pista che non conoscevo. Peccato che le cose non sono andate come avevamo immaginato, ma il bilancio della stagione 2017 rimane comunque positivo. Sapevo fin dall’inizio che sarebbe stato un anno di crescita. La vettura per me ed il team era tutta da scoprire. Nuovo anche il format del campionato. Abbiamo dovuto fare esperienza. Ho commesso degli errori e da essi ho tratto giovamento. Alla fine abbiamo dimostrato di avere acquisito il potenziale per stare davanti agli altri. Forse con qualche chilometro in più saremmo stati maggiormente competitivi. Sono comunque contento che ogni anno, con ogni vettura e in ogni tipo di sfida, riusciamo a collocarci puntualmente nelle posizioni di testa, indipendentemente dal risultato finale” – ha commentato Capitanio.

“Qualche rammarico ce l’ho per avere mancato in alcune occasioni una pole che poteva essere invece alla nostra portata – ha proseguito il driver laziale – In gara avrei potuto essere più malizioso; in una 4 ore sei portato ad attuare una tattica conservativa, invece a volte sarebbe stato maggiormente opportuno prendere qualche rischio in più fin dall’inizio. Ma per me era la prima vera esperienza nell’endurance e, come ho detto, c’era un po’ tutto da imparare da zero”.

Con questa stagione per Capitanio si è comunque aperto un nuovo scenario, che potrebbe avere un seguito anche in futuro. Per il momento si spengono i motori. L’appuntamento va al 2018.