UN CALVARIO METEO LA PRIMA DI ERBETTA IN R5

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Il pilota di Manfredonia, in gara per i colori GDA Communication, chiude il travagliato esordio al Palladio, al volante della Fiesta, settimo assoluto e quarto di classe.

Nei piani della vigilia doveva essere una gara test e di certo, almeno per quanto riguarda le condizioni meteo, Domenico Erbetta ha avuto modo di provare molteplici variabili, alla sua prima uscita con la Ford Fiesta R5 targata PR2 Sport.
Come di consueto la Ronde del Palladio, classico appuntamento di fine stagione nel vicentino che festeggiava la sua ottava edizione, si è dimostrata una vera ed autentica roulette con Giove Pluvio ad ergersi a protagonista, assieme alla nebbia, per tutta la giornata.
Il portacolori di GDA Communication scendeva dalla pedana di partenza, nel cuore di Montecchio Maggiore, Sabato sera, affiancato da Matteo Magrin alle note, con l’umiltà di chi, all’esordio con la trazione integrale dell’ovale blu, in questo frangente ha solo da imparare.
Si parte con la prima “Selva di Trissino” ed il pilota di Manfredonia, nonostante una sessione di test pre gara con una prima presa di contatto con la Fiesta, parte cauto e chiude la tornata con il quinto tempo di classe ed ottavo assoluto.
Secondo impegno di giornata e sui quasi dodici chilometri della speciale si presenta la nebbia, con la pioggia che inizia a farsi notare: in queste condizioni Erbetta parte convinto, comunque con margine, e bissa il risultato di apertura.
Al giro di boa l’equipaggio del sodalizio di Vignola viaggia all’ottavo posto assoluto, quinto di gruppo R e di classe R5.
Riprendono le danze per il terzo crono e per il driver sipontino arriva una doccia abbastanza fredda.

“Sulla terza prova la pioggia la ha fatta da padrone” – racconta Erbetta – “e con i regolamenti che ci impongono di non effettuare intagli sulle gomme da diciotto, unita all’assenza di gommisti in campo gara, siamo stati costretti a montare le Michelin P01, una gomma molto morbida ma non adatta ad essere utilizzata in condizioni di bagnato estremo. Questa gomma non ha un disegno caratterizzato da scanalature adatte quando vi è tanta acqua sulla strada. Alla fine eravamo gli unici con queste gomme da diciotto ed abbiamo quindi deciso di non prenderci rischi e di portare fuori dalla prova la vettura senza un graffio. Quasi tutti i nostri avversari montavano le Pirelli da pioggia mentre chi ha deciso di intagliarle comunque è stato poi squalificato.”

Con un solo passaggio a separare Erbetta dalla pedana di arrivo a Montecchio Maggiore, con le condizioni meteo ancora avverse e con l’aggiunta dell’arrivo della notte, l’unico obiettivo perseguibile diventava quello di ultimare il tratto cronometrato, evitando ogni possibile rischio.

“Diciamo che alla fine non siamo molto contenti” – sottolinea Erbetta – “anche se abbiamo chiuso con un settimo assoluto e quarto di classe. Abbiamo percorso quattro prove, una diversa dall’altra per via delle mutevoli condizioni meteo. Abbiamo effettuato un buon test per capire come si comporta la vettura in condizioni di bagnato. Andrà meglio la prossima.”