La prima volta di Passanante e Buccioni a Rovereto – La 25ª «Coppa Città della Pace» va in Sicilia
Mario Passanante e Elisa Buccioni su Autobianchi A112 Elegant del 1977 hanno vinto la 25ª «Coppa Città della Pace». Per il regolarista di Mazara del Vallo di Franciacorta Motori, uno dei nomi più importanti del panorama nazionale, si tratta del primo successo nella gara organizzata dalla scuderia Adige Sport, che in questa occasione ha aperto il Campionato italiano di regolarità per vetture storiche, e quindi anche di una vittoria che rompe un incantesimo dopo numerose partecipazioni. Si è trattato di un’edizione particolarmente felice, dato che è stata accompagnata da una calda giornata di sole e dato che ha fatto registrare il nuovo record di iscritti, ben 107, portandoli a contatto con cinque diversi laghi, Loppio, Garda, Cavedine, Toblino e Santa Massenza.
Passanante e Buccioni hanno cominciato la gara con il piede giusto, se si pensa che dopo la decima prova avevano accumulato appena 16 penalità (quindi 16 centesimi di differenza sugli orari indicati in tabella), che sono diventate 59 dopo la 29ª, a Lasino, e 156 all’arrivo in Corso Bettini a Rovereto. Se è dunque indubitabile che hanno sempre mantenuto la testa della competizione, è altrettanto vero che i secondi classificati, il vicentino Luca Patron con Massimo Casale del Loro Piana Classic Team su Renault R5 Alpine del 1984, si sono avvicinati sempre di più alla vetta nel corso della giornata, al punto da chiudere ad appena quattro punti (ovvero 4 centesimi di secondo) dai vincitori. Grande battaglia per il terzo gradino del podio, sul quale hanno provvisoriamente messo piede, nel corso della gara, almeno tre diversi equipaggi: Valerio Rimondi e Lidia Fava su Porsche 911 Targa del 1974, Francesco e Giuseppe Di Pietra su Fiat X1/9 del 1973, nonché Alberto Aliverti e Sergio Carrara su Fiat 508 C del 1937. Alla fine l’ha spuntata il primo equipaggio, che ha chiuso a quota 165 penalità, seguito dai due Di Pietra a quota 175 e da Angelo Monachella e Giovanni Antino su Fiat 127 Mk1 del 1977, capaci di un colpo di coda finale sorprendente. La coppia Aliverti – Carrara ha comunque primeggiato nella prestigiosa classifica riservata alle “Top car” davanti ad Andrea Vesco e Manuela Tanghetti su Fiat 508 S Ballilla Sport del 1934 e a Lorenzo e Mario Turelli su Fiat 508 S Sport del 1933.
Da segnalare anche i successi di Bonfante e Bruno su Fiat 1100 del 1956 nel gruppo 2, di Cicuttini e Castellano su Fiat 1100 del 1960 nel gruppo 3, di Molinari e Molinari su Porsche 356 del 1963 nel gruppo 4, di D’Antinone e De Biase su Porsche 911 del 1969 nel gruppo 5 e dei primi tre della classifica assoluta nei gruppi 7, 8 e 6. Fra le dame ha prevalso la coppia composta dalle bresciane Federica Bignetti e Luisa Ciatti su Alfa Romeo Giulietta Spider del 1960, in quanto alle scuderie la Coppa è finita nelle mani del team Franciacorta Motori.
Il primo equipaggio era partito alle 9 in punto dal Mercure Nerocubo Hotel, seguito da tutti gli altri 106 a distanza di trenta secondi uno dell’altro. La bella giornata di sole ha messo subito il buonumore nei piloti, che hanno cominciato a sfidarsi sul filo dei centesimi di penalità, coprendo 153 chilometri in 5 ore e 20 minuti. Un tour che li ha portati una prima volta a Rovereto, poi a Volano, Villalagarina, Mori, Nago, Arco, Drena, Cavedine, Pergolese, Lasino, Sarche e Santa Massenza, da dove hanno poi computo il percorso inverso, per concludere le fatiche di giornata in Corso Bettini a Rovereto. Lì, dopo l’arrivo dell’ultimo concorrente, hanno avuto luogo le sfide “uno contro uno”, organizzate per offrire uno spettacolo in più al pubblico presente, che ha affollato la zona nella quale sono state parcheggiate le automobili: gli equipaggi dovevano coprire 60 metri in 10 secondi netti. La coppa assoluta è andata alla coppia Di Pietra – Di Pietra su X1/9, quella per le Top car “100 One” a Aliverti – Carrara su Fiat 508 C, quelle riservata alle dame “Marzadro” a Scarioni – Rigoni su Austin Mini Hle, quella per le scuderie alla Emmebi 70.
Le interviste
Il vincitore, Mario Passanante, ha raggiunto un obiettivo: «Da qualche anno venivo qui per cercare di vincere questa gara, – afferma – ma, pur piazzandomi sempre in buona posizione, non ci ero mai riuscito. Questa volta tutto è filato liscio, il campionato italiano non poteva cominciare meglio di così. Si tratta di una gara interessante dal punto di vista tecnico, ricca di saliscendi, per affrontare il quale il mio “nocciolino”, come chiamiamo questa A112, è perfetta. Ho costruito il successo nella prima parte del percorso, quando sono riuscito a tenere medie incredibili, poi dopo pranzo sono stato un po’ meno brillante. Onore anche al secondo classificato, Luca Patron, che avrebbe meritato a sua volta il successo».
Valerio Rimondi, terzo, è un fedelissimo della Coppa Città della Pace. «Vi ho presso parte almeno una ventina di volte e finalmente sono riuscito a salire sul podio. Si tratta di una gara complicata per chi guida una vettura larga come la mia Porsche, ma anche molto bella».
Alberto Aliverti, vincitore nel gruppo delle Top cars ed anche della sfida spettacolo in Corso Bettini torna a casa soddisfatto: «In inverno ho cambiato metodo di allenamento e devo dire che ho raccolto subito i frutti di questa scelta. Cominciare il campionato in questo modo dà una bella carica, così come affrontare un percorso spettacolare sul piano paesaggistico e molto difficile sul piano tecnico».
Edoardo Bellini festeggia il successo team Franciacorta Motori nella classifica riservata alle scuderie: «Ci tenevamo molto a cominciare l’anno nel migliore dei modi – spiega – dato che nel 2017 abbiamo un po’ trascurato questa graduatoria e siamo stati superati dal Classic Team, segno di una ritrovata unità di squadra».
Federica Bignetti, vincitrice della Coppa dame, torna a casa felice: «Per come si erano messe le cose a metà gara non avrei mai pensato di riuscire a vincere, invece nel pomeriggio sono riuscita a cambiare marcia su un percorso comunque poco adatto per la nostra Giulietta Spider».
Chiude la carrellata Luca Manera, presidente della scuderia Adige Sport. «Chi organizza è soddisfatto quando vede i concorrenti tornare a casa contenti – dice – come è accaduto anche questa volta. Siamo stati fortunati per quanto concerne le condizioni meteo, mentre per quanto concerne il percorso cerchiamo sempre di renderlo difficile, perché in una gara del Campionato italiano non si può fare diversamente, in ogni caso i primi dieci della classifica anche questa volta hanno fissato medie strepitose. Riuscito anche l’uno contro uno in Corso Bettini, che avevamo già sperimentato 15 anni fa, e ovviamente ci carica il nuovo record di iscritti».