AL DOLOMITI BILANCIO IN PAREGGIO PER XMOTORS

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Chiude con un sostanziale pareggio la trasferta di Xmotors che, nel recente weekend, è stata impegnata alla terza edizione del Dolomiti Rally.

Per metà gioie e per metà dolori con un bilancio che, tutto sommato, rilancia le aspettative del sodalizio trevigiano e con i suoi sfortunati protagonisti decisi a rifarsi il prima possibile.

Capofila della compagine Xmotors è stato Massimo Vian, autore della migliore prestazione di giornata alla guida della Ford Fiesta R5 di casa, seguita da Assoclub Motorsport: dopo i primi due giri a rilento, penalizzato prima da un assetto che non mandava in temperatura le coperture e poi da una piccola svista nella gestione del bang, il trevigiano ha concluso, assieme ad Alessandro Gaio, con un buon quarto posto assoluto, secondo di gruppo R e classe R5.

“Bene ma, sinceramente, pensavo meglio” – racconta Vian – “perchè abbiamo patito al mattino, al contrario del Grifo, con un assetto che non scaldava a dovere le gomme. Nella seconda ripetizione, con un setup più morbido, siamo incappati in un problema al bang, che potevamo risolvere noi stessi. All’ultimo giro, quando tutto era a posto, ci abbiamo dato dentro ma abbiamo mancato il podio assoluto per una decina di secondi. Pazienza. Può capitare.”

Da dimenticare il Dolomiti di Daniele Zamberlan, in coppia con Enrico Nicoletti: partiti cauti sulla prima speciale, per riprendere le misure alla Renault Clio Super 1600 di MotulTech Racing, nel trasferimento verso la seconda un anomalo calo di pressione all’anteriore destra si rivela presagio per una doccia alquanto fredda.

“Fuori dalla prima” – racconta Zamberlan – “ci siamo accorti del calo di pressione e, prima di entrare sulla seconda, eravamo a 1.5. Abbiamo affrontato così la speciale. A cinquanta metri dal fine la gomma si è stallonata e siamo andati ad impattare contro un marciapiede.”

La dea bendata si è accanita anche contro Dario Scapin, con Rudy Tessaro sulla Subaru Impreza N14 di Xmotors, ritrovatosi al palo, in trasferimento, con la scatola dello sterzo rotta.

“Non siamo nemmeno riusciti ad entrare sulla prima speciale” – racconta Scapin – “perchè abbiamo avuto un problema alla scatola dello sterzo. Che delusione. Meglio tornare alla terra.”

Sorride invece Matteo Zambon, con papà Mauro alle note, che porta sul gradino più basso del podio in N3 la datata Opel Astra GSI di gruppo N, con una prestazione solida e costante.

“Durante il primo giro abbiamo commesso qualche errore” – racconta Zambon – “mentre nel secondo siamo stati al passo delle più evolute Clio. Nel terzo abbiamo preferito gestire, visti i distacchi. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto con la nostra nonna Astra.”