ROSSI AL BIANCO AZZURRO: RIPARTO DALLE STORICHE

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Classe 1980 da Modena, Gabriele Rossi è un altro dei tanti giovani piloti che hanno ceduto, negli ultimi anni, all’indubbio fascino delle auto storiche, abbandonando il mondo dei rally moderni per tornare a vivere quei profumi e quei rumori che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo su strada.

Era l’Agosto del 2011 quando il pilota modenese affrontava la sua ultima gara tra i moderni, in occasione del Rally Città di Scorzè su una Peugeot 106 Rallye di gruppo A, prima di intraprendere un lungo cammino di preparazione che sboccierà, questo fine settimana, in occasione dell’edizione numero diciotto del Rally Bianco Azzurro, nella Repubblica di San Marino.

Da una scelta nata quasi per caso, una sera tra amici al bar, Rossi è giunto al termine dell’allestimento di una splendida Ford Sierra Cosworth di gruppo A, a trazione posteriore, che riproduce la livrea Texaco utilizzata nel mondiale da piedi pesanti come Vatanen e Blomqvist.

“Dopo quello Scorzè di sette anni fa” – racconta Rossi – “ero abbastanza stanco della piega che stava prendendo il mondo dei rally moderni dove, troppo spesso, capitava di vedere piloti che puntavano più all’apparenza che alla sostanza. Così, una sera tra amici in un locale, si stava discutendo di auto storiche e di moderne. Spinto anche da mio padre, che ha corso a lungo con vetture a trazione posteriore come il Kadett e la 037, ho iniziato a guardarmi attorno. Inizialmente cercavo una Kadett ma poi, la sorte, mi ha fatto imbattere in questa Sierra di gruppo N. Non so spiegare ma in quel momento scattò una scintilla e decisi di acquistarla. Grazie agli amici del Garage Emilia Corse, capitanati da Antonio Dondi che ringrazio di cuore, abbiamo cominciato i lavori e, strada facendo, ci è venuta la voglia di portarla già a gruppo A, avendo trovato dei pezzi utili nelle nostre ricerche. Così siamo arrivati ad oggi, pronti a partire.”

La scelta dell’evento organizzato dalla Scuderia San Marino non è dettata dal caso: una gara compatta, articolata su tre prove speciali da ripetere, di lunghezza inferiore ai dieci chilometri, è il giusto connubio per chi, come Rossi, deve tornare ad oliare tutti quei meccanismi lasciati fermi da quasi otto anni.

Tante le novità per questa nuova vita sportiva del pilota di Modena, tranne una: sarà sempre l’adriese Fabrizio Handel a dettare le note in abitacolo, rinnovando una sinergia consolidata nel tempo e che sarà utile per prendere confidenza con la potente trazione posteriore di casa Ford.

“Quando mi sono fermato nel 2011 ho sempre detto che senza Fabrizio non avrei mai corso” – sottolinea Rossi – “e così è stato. Oltre che essere il mio naviga è un carissimo amico, che mi è sempre stato vicino. Sarà un piacere tornare a condividere un abitacolo da corsa assieme. Il nostro obiettivo sarà unicamente quello di capire la vettura e di togliermi le ragnatele che ho addosso per la tanta inattività. Un grazie di cuore lo voglio fare anche a Lorenzo, che ha seguito la parte elettronica. Ci ha messo del tempo ma ne è valsa tutta la pena.”