Rossetti pensa al tris al Rally del Taro

Vincitore delle due ultime edizioni del Rally del Taro, il veterano friulano non è costretto a vincere anche questa volta per restare l’uomo da battere nell’International Rally Cup. Ma il 9 e 10 giugno sarà ancora l’uomo da battere nel rally parmense

“Se pioverà anche quest’anno, tanto meglio: in fondo, siamo ragionevolmente certi che almeno un po’ d’acqua sia quello che cercano molti dei rallisti che si misurano sulle nostre strade”. I giorni che mancano allo svolgimento della venticinquesima edizione del Rally del Taro sono ancora troppi per affidarsi al sapere dei meteorologi e allora la gente della Scuderia San Michele prova a esorcizzare con l’ironia il timore che neppure mettere a calendario la gara alle soglie dell’estate si riveli la mossa giusta per tenere chiusi gli ombrelli. La voglia di sdrammatizzare ogni cosa con una battuta è ben radicata nel carattere di chi è da sempre abituato a conquistarsi ogni cosa con il sudore della fronte. E poi il gruppo che ormai da un quarto di secolo ripropone anno dopo anno uno dei rally più interessanti del panorama italiano ha, in questa lunga vigilia, troppo da fare per curare anche nei dettagli tutto ciò sul quale hanno la facoltà di intervenire per dare vita a riti più o meno strani al fine di ingraziarsi gli dei della pioggia.

Per ora, a pensare al cielo che avranno sopra le loro teste nel primo pomeriggio di sabato 9 giugno e la domenica successiva sono soprattutto gli appassionati impegnati a programmare e definire la trasferta parmense. Certi che, comunque andrà, fruiranno di uno spettacolo di alto livello. A garantirlo, tutti i grossi calibri dell’International Rally Cup, a cominciare da Luca Rossetti che sarà chiamato a difendere la sua leadership nella serie dagli assalti di un bel gruppo di avversari che comprende, fra gli altri, Alessandro e Felice Re, Paul Alerini e Pierre Campana. Il pordenonese non scenderà dalla pedana piazzata a Borgotaro con l’assillo di mettersi ancora una volta tutti dietro, ma a Bedonia ha festeggiato sia l’anno passato, sia quello prima ancora. E se non c’è il due senza il tre…