mmancin_3105

Doveva essere una salita amica, guardando al passato, ed invece l’edizione numero quarantanove della Cronoscalata Verzegnis – Sella Chianzutan si è rivelata, per Michele Mancin un autentico calvario, da dimenticare il più in fretta possibile.

Il portacolori della scuderia Mach 3 Sport ha vissuto un fine settimana costellato da disavventure, culminate con il ritiro anticipato, per problemi meccanici, alla Citroen Saxo.

Ad onor di cronaca alcune avvisaglie, di una trasferta partita male, si erano messe in luce già il Venerdì, con un piccolo fuori programma che anticipava la giornata di prove ufficiali.

Nella prima manche, a pochi chilometri dallo start, la concentrazione di Mancin veniva distolta dall’accensione, ad intermittenza, della spia alternatore.

Raggiunto il traguardo, con un occhio sempre vigile alle temperature e pressioni, il pilota di Rivà rientrava alla service area, pronto ad arginare il problema assieme ai ragazzi di Assoclub Motorsport.

“Dopo l’incontro ravvicinato con un camper al Venerdì” – racconta Mancin – “ci siamo resi conto che la sfortuna ci era addosso ed infatti, il giorno seguente, in prova 1 abbiamo accusato un problema all’alternatore. Tornati al paddock Daniele si è messo all’opera per sostituirlo ma, nel toglierlo, ci siamo accorti dovevamo apportare altre modifiche. Siamo stati costretti a rimontare quello che dava problemi e siam partiti per la seconda salita.”

Prova 2 ha consegnato a Mancin un conto ancora più salato del precedente: in una chicane, affrontata probabilmente con troppa decisione, il polesano impattava contro le barriere di gomme ed apriva l’anteriore destra, danneggiando pesantemente la sospensione.

“Siamo partiti per la seconda manche di prova” – sottolinea Mancin – “e, mea culpa, sono entrato nella chicane con troppa foga. Ho passato la prima barriera ma, sulla seconda, ho chiuso troppo e ho battuto contro le gomme. Risultato? Aperto la ruota anteriore destra. Con lo sterzo girato tutto a sinistra sono riuscito comunque a raggiungere il traguardo.”

Terminata la sessione di prove Mancin e lo staff di Assoclub Motorsport inizia a lavorare duro, grazie al supporto di una locale officina di Tolmezzo, per ripristinare la sospensione.

Missione compiuta ma il tempo dedicato alla riparazione dell’ammortizzatore è stato sottratto alla sostituzione dell’alternatore, costringendo il pilota di Rivà a prendere parte, la Domenica, a gara 1 con una grossa spada di Damocle sulla testa.

“Abbiamo peccato di ottimismo” – conclude Mancin – “perchè, grazie al lavoro di Daniele ed al supporto di Guido, siamo partiti in gara 1 e, dopo poco dal via, l’alternatore è deceduto. L’impossibilità di risolvere la situazione ci ha costretto al ritiro anticipato, prima di gara 2.”