Monza Eni Circuit, quanti duelli fra giovani talenti e auto storiche!

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Concluso il secondo Peroni weekend brianzolo della stagione: tante emozioni dai campioni del futuro e dalle molte prestigiose auto del passato. Nel NEC si impongono lo statunitense Sargeant e il francese Martins. Festeggiati i cinquant’anni della Formula Junior: foto celebrativa di gruppo sull’anello d’alta velocità per vetture e piloti del FIA Lurani. Tutti i vincitori delle tredici gare.
Un caldo intenso, con temperature dell’aria abbondantemente sopra i 30 gradi, ha messo a dura prova team, piloti e vetture ma non ha compromesso lo spettacolo del fine settimana targato Peroni Race che ha regalato al Monza Eni Circuit forti emozioni grazie ai giovani talenti e alle bellissime auto storiche che si sono dati battaglia in tredici intense e combattutissime gare.

Grandi emozioni riescono sempre ad offrire i ragazzi della Formula Renault Northern European Cup: gare combattutissime dal semaforo verde alla bandiera a scacchi con continui duelli e colpi di scena. In gara 1 parte in pole position il francese Charles Milesi (R-Ace GP), primato strappato all’ultimo nelle qualifiche al nostro Lorenzo Colombo (JD Motorsport). Il più attivo è però lo statunitense Logan Sargeant (R-Ace GP) che supera subito Colombo e conquista la testa nel corso del secondo giro. Le posizioni cambiano continuamente grazie ad appassionanti sorpassi e controsorpassi. Milesi riconquista il primo posto nel corso del quarto giro. Alle sue spalle Sargeant, Colombo e il britannico Max Fewtrell (R-Ace GP). Sargeant prontamente contrattacca, torna primo e inizia a guadagnare decimo su decimo che gli consentono di rimanere fuori dalla mischia e di giungere vittorioso al traguardo (alla media di 185.4 km/h). Dietro di lui Fewtrell che resiste a Milesi, poi solo quinto al traguardo, e scongiura eventuali attacchi da parte del francese Victor Martins (R-Ace GP), terzo, e del britannico Frank Bird (Tech 1). Colombo si deve accontentare della sesta posizione.

In gara 2 troviamo Martins in pole che conserva la prima posizione davanti a Fewtrell e a Bird. Quarto Colombo. Alla fine del secondo giro i primi tre si staccano e dietro, a più di tre secondi, si moltiplicano i duelli. Milesi e Sargeant guadagnano posizioni. Nel corso del terzo giro, alla Roggia, la svolta: si toccano Fewtrell e Bird e danno addio alla lotta per il primato (il primo si ritira, il secondo finisce nelle ultime posizioni, al traguardo sarà nono). Martins è ora tranquillamente al comando che consolida nei giri successivi. Alle sue spalle anche Milesi, a sua volta, rafforza la seconda posizione. Così arrivano al traguardo con il francese della R-Ace GP che vince alla media di 185.5 km/h. Terzo un ottimo Colombo che resiste tenacemente agli attacchi portatigli ripetutamente da Sargeant che, dopo la vittoria di sabato, oggi deve accontentarsi del quarto posto.

Sotto il segno Renault ha corso anche la Clio Cup Italia. In gara 1 il capoclassifica Simone Di Luca (Faro Racing) centra la sua quarta vittoria di questa stagione. Un successo, quello del pilota romano costruito fin dalle qualifiche, quando era riuscito a conquistare la pole. In partenza Di Luca si avvia al comando, seguito da Luca Rangoni (Essecorse) e Bostjan Avbelj (Lema Racing). Ma un incidente, che ha come protagonista Lorenzo Vallarino (MC Motortecnica) alla staccata della variante Ascari, chiama in causa la safety car. Dopo due giri di neutralizzazione, Di Luca si conferma davanti a tutti, prima di dover cedere strada a Rangoni che rimane al comando fino al penultimo giro. È ora che Di Luca riesce a ritornare in testa grazie al sorpasso effettuato ai danni dello stesso Rangoni alla Parabolica. Con quest’ultimo poi impegnato a rispondere agli attacchi di Avbelj e di Felice Jelmini (alla fine terzo con la prima delle vetture della Composit Motorsport), il pilota della Faro Racing può così vincere alla media di 134.7 km/h. Gara 2 regala uno spettacolo semplicemente fantastico grazie al trio Jelmini, partito dalla pole, Di Luca e Rangoni che danno vita a dodici giri adrenalinici dal via alla conclusione. Racchiusi sempre in pochi millesimi di secondo, i tre si danno battaglia senza esclusione di colpi, duellando, toccandosi, danneggiando le proprie vetture, confrontandosi in staccate violentissime dove giungono spesso appaiati. La svolta, nella girandola di attacchi, sorpassi e controsorpassi, giunge all’ultimo giro. Rangoni si stacca leggermente dal duo di testa per poi sferrare l’attacco decisivo alla Prima variante, superando sia Jelmini sia Di Luca, che era al comando. Ultimo giro tutto d’un fiato e vittoria del pilota del team Essecorse alla media di 155.9 km/h, davanti a Jelmini e Di Luca. Il resto del plotone arriva a più di venti secondi.

Adeguatamente festeggiati i cinquant’anni delle Formula Junior, serie formativa che nacque nel 1958 grazie all’intuizione e al lavoro del conte Giovanni Lurani, che per tanti anni operò all’interno di Fia e Automobile Club Milano. Foto celebrativa sulla pista di alta velocità e due gare, con oltre venti monoposto, vinte entrambe, nella classifica assoluta, dalla Brabham BT6 di Pierre Tonetti alla media di 158.5 km/h e di 157.6 km/h. Ieri sul podio la Lola Mk5A dello svizzero Philipp Buhofer e la Brabham BT2 dello statunitense Timothy De Silva, oggi la Brabham di De Silva e la Brabham BT6 dello scozzese Mark Shaw.

Hanno mantenuto le promesse di “velocità, spettacolo e rumore” le vetture del campionato Big Open Single Seaters, ossia le BOSS GP. Il leader indiscusso della serie, l’austriaco Ingo Gerstl, ha continuato a Monza la sua striscia positiva (alle spalle già quattro primi posti in stagione) con la sua Toro Rosso F1 STR 1 vincendo gara 1 alla media di 192.6 km/h precedendo Phil Stratford (Benetton F1 B197 del Penn Elcom Racing). Gara 2 molto travagliata con contatti e uscite di pista che costringono la direzione gara a ricorrere alla safety car e ad esporre la bandiera rossa a sei minuti circa dalla conclusione. Nei primi giri si toccano Gerstl e Stratford che escono di scena. Poi, in seguito ad un contatto a tre all’Ascari, deve intervenire l’auto medica per prestare soccorso ad Andreas Fiedler (Dallara GP2 Fiedler Racing) e la gara viene interrotta: vittoria per Wolfgang Jaksch alla media di 176.5 km/h con la Super Aguri del team F Xstreme Racing. Nella Formula Class vittorie per Marco Ghiotto (Dallara GP2 Mecachrome) e per Armando Mangini (Dallara GP2 MM International).

Nell’Alfa Revival Cup vittoria per Franco Monguzzi, alla media di 145.7 km/h, con una GTAm del 1971 del Team Monguzzi, che ha preceduto Daniele Facetti (GTAm del 1970 OKP Alfa Delta Racing Team) e Fabrizio Zamuner/Roberto Restelli (GTAm del 1971 OKP Alfa Delta Racing Team).

Nel Campionato Italiano Autostoriche si sono imposti nelle quattro classifiche assolute: Vito Truglia/Gilles Giovannini (TVR Griffith 400), Matteo Denti/Filippo Denti (Porsche 911 RS), Giorgio Zorzi/Marco Zorzi (Porsche 935), Enrico Rondinelli/Cesare Rondinelli (Porsche 911 Carrera 2).

Il fine settimana ha avuto infine come protagoniste anche numerose Gran turismo presentate da serie tedesche. Nella miniendurance targata Dunlop 60 vittoria, alla media di 165.4 km/h, di Tommy Tulpe e Fabian Plentz su Audi R8 LMS del team HCB-Rutronik Racing. Nella DMV Gran Turismo Touring Car Cup doppia vittoria per Ronny C’Rock (Audi R8 LMS Land Motorsport), conseguite alla media di 187.1 km/h e di 186.7 km/h, che in entrambe le gare ha preceduto la diciannovenne Carrie Schreiner (Audi R8 LMS del team HCB-Rutronik Racing).

Tutte le informazioni su www.monzanet.it e www.gruppoperonirace.it (p.r.)

foto: Actualfoto