IL SAN MARINO DI GRISO VA IN FUMO

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Peggio di così non poteva andare l’avventura nella Repubblica del Titano per Michele Griso, che segna uno zero sul proprio tabellino con tanto amaro in bocca.

La quarantaseiesima edizione del Rally di San Marino, valido per il Campionato Italiano Rally, tenutasi nel recente fine settimana, si è rivelata un autentico calvario per il portacolori della scuderia GDA Communication.

Il pilota di Arzignano, al via con la consueta Peugeot 208 R2 di PR2 Sport assieme ad Alessandro Lucato, tornava a calcare il più alto palcoscenico nazionale, riassaporando quella terra che non gli è stata mai del tutto amica.

La poca esperienza, sui fondi a scarsa aderenza, è emersa ed il vicentino si è trovato a combattere a lungo con il setup della trazione anteriore transalpina per tutta la prima tappa.

Un percorso accidentato, iniziato già durante lo shakedown che anticipava il via.

“Era la nostra prima volta al San Marino” – racconta Griso – “e, per questo, abbiamo pagato molto la mancanza di conoscenza di questo tipo di fondo. Durante lo shakedown abbiamo provato una scelta di gomme più dura, con una spalla più rigida. La 208 non si comportava per niente male. Peccato solo che il tratto utilizzato per lo shakedown avesse una conformazione di fondo che aveva a che fare ben poco con quello di gara. Siamo partiti per il primo giro e non avevamo trazione. Saltavamo tanto. È stata una sofferenza perchè rischiavamo un sacco e prendevamo delle batoste dai nostri avversari. Se poi ci aggiungiamo che siamo stati i primi ad affrontare il buio direi che il quadro è completo.”

Dopo un promettente avvio sulla speciale spettacolo “Montecchio”, chiusa al secondo posto a soli tre decimi da Coppe, per Griso è iniziato l’incubo.

Sempre lontano dalla vetta, con una Peugeot 208 inguidabile per via di una scelta di assetto non ideale, il vicentino di casa GDA Communication chiudeva la prima giornata di gara con un mesto sesto posto e con 50”1 di passivo dal leader provvisorio Ciuffi.

Se la situazione di classifica non lasciava scampo, con un ritardo quasi impossibile da colmare se non per sfortune altrui, Griso decideva di apportare una modifica di setup ad inizio della seconda frazione di gara: una scelta che, a conti fatti, non produrrà gli effetti desiderati.

“Dopo una prima tappa andata male, anzi malissimo” – sottolinea Griso – “abbiamo deciso di fare alcune modifiche di assetto, nella speranza che il fondo fosse più liscio. Il risultato, però, è stato l’esatto opposto di quello che speravamo. Sulla prima speciale del Sabato non riuscivamo proprio a guidare e, sulla successiva, siamo pure finiti in mezzo al frumento. In un cambio gomme siamo riusciti ad intervenire sull’estensione dell’anteriore. La vettura è cambiata completamente. Purtroppo, sull’ottava prova, in una sinistra secca siamo arrivati un filino lunghi e non abbiamo preso il gancio della rotaia interna. Risultato? 208 parcheggiata nel bosco. Se avessi seguito i consigli dei ragazzi di PR2 Sport saremmo qui a raccontare un’altra storia.”