Occhio al surriscaldamento dei freni al GP Germania della MotoGP
Al Sachsenring Marquez insegue la nona vittoria di fila ma dovrà stare attento alle staccate di Viñales, Rossi, Dovizioso e Pedrosa alla prima curva
Con il GP Germania, in programma dal 13 al 15 luglio al Sachsenring, la MotoGP si avvicina al giro di boa di metà stagione. L’anno scorso fa il circuito tedesco ha festeggiato i 90 anni di vita.
Proprio in Germania, ma al Nurburgring, nel 1978, per la prima volta una gara della classe regina è stata vinta da una moto con freni Brembo: a trionfare fu Virginio Ferrari (Suzuki) con soli 7 decimi di vantaggio su Johnny Cecotto. Il Sachsenring è l’unica pista della MotoGP di lunghezza inferiore ai 4 km.
Eppure vanta addirittura 13 curve, di cui 10 a sinistra, mentre i rettilinei sono tutti piuttosto corti: il più lungo, quello d’arrivo, supera di poco i 700 metri. La tortuosità della pista si traduce in un ricorso modesto ai freni: 3 delle 7 frenate si protraggono per meno di 2 secondi e una quarta per soli 2,2 secondi.
D’altra parte l’assenza di lunghi intervalli tra una curva e l’altra ostacola il raffreddamento dell’impianto frenante, spesso ostacolato dalle alte temperature: nel 2015 durante la gara l’asfalto raggiunse i 42 gradi.
Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2018, il Sachsenring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, il secondo più basso di tutta l’estate dopo il TT Circuit Assen.
L’impegno dei freni durante il GP
Durante un intero giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 7 volte per un totale di 210 volte sull’intera gara. I 19 secondi al giro in cui gli impianti frenanti sono chiamati ad intervenire costituiscono il record negativo del campionato, inferiore anche ai 20 secondi di Phillip Island che pur presenta solo 6 frenate.
A differenza della pista australiana che vanta una sola decelerazione superiore ad 1 g, il Sachsenring si contraddistingue per 4 frenate da almeno 1,4 g. Le altre 3 frenate da 0,6 e 0,7 g però abbassano notevolmente la media sul giro, portandola a 1,10 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali, equivalenti a poco più di 5 esemplari della Bmw HP4 Race, la moto di serie che monta pinze anteriori monoblocco Brembo derivate dalla MotoGP.
Le frenate più impegnative
Delle 7 frenate del Sachsenring solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 3 sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light.
La frenata alla prima curva è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h ed entrano in curva a 74 km/h dopo 244 metri di frenata.
I piloti si attaccano ai freni per 5,2 secondi e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 10,6 bar, oltre 5 volte la pressione ideale di spillatura della birra.
Il carico sulla leva è identico (6,1 kg) alla frenata alla curva 13 che precede il traguardo. Uguale è anche la pressione del liquido freno nonostante la frenata duri 3 secondi durante i quali le MotoGP percorrono 129 metri.
D’altra parte le moto arrivano più lente (219 km/h) e escono dalla frenata più veloci (95 km/h).
Alle curve 2 e 3 invece i freni sono utilizzati per meno di una sessantina di metri ciascuno: 56 metri alla curva 2 e 58 metri alla curva 3, con carichi sulla leva inferiori in entrambi i casi ai 3 kg.
Prestazioni Brembo
Conteggiando insieme i GP Germania e i GP Germania Est, le moto con freni Brembo hanno vinto 31 gare della classe regina. Limitando l’analisi al Sachsenring, nemmeno una volta la moto vincitrice in 500 e MotoGP hanno fatto a meno di componenti Brembo. Honda ha vinto le ultime 8 edizioni: le prime 2 con Dani Pedrosa, le successive con Marc Marquez.