MATTEO LUISE VEDE IL TRAGUARDO AD UN LAHTI TRAVAGLIATO

Il pilota adriese, protagonista di un weekend denso di problemi tecnici, chiude al terzo posto di classe, grazie alla determinazione di chi non si vuole arrendere mai.

Il sogno di Matteo Luise, e dei tanti tifosi che lo han seguito dal Polesine, era quello di ripetere la splendida prestazione della passata stagione ma, purtroppo, l’edizione 2018 del Lahti Historic Rally ha visto le attenzioni del pilota di Adria essere dirottate, dal cronometro, per via di una serie di noie tecniche che, ad un certo momento della seconda tappa, sembravano poter mettere in discussione la conclusione della trasferta.

Riusciti in extremis, grazie alla sinergia tra Silvano Amati ed i ragazzi del team, a mettere in piedi la Fiat Ritmo 130 gruppo A, causa impossibilità di terminare il nuovo propulsore in tempo utile, il portacolori del Team Bassano si presentava in terra finlandese con molte incognite.

Oltre ad un pacchetto tecnico tutto da scoprire si aggiungeva il percorso di gara, profondamente rinnovato rispetto al 2017, che includeva prove speciali decisamente più tecniche.

Che non fosse il weekend ideale il polesano, affiancato dalla moglie Melissa Ferro alle note, lo si intendeva sin dalle prime battute del Venerdì, con un Luise in leggero affanno, impegnato a prendere le misure alla trazione anteriore della casa torinese.

“Visto l’epilogo dello scorso anno” – racconta Luise – “eravamo partiti con l’intento di arrivare e, quantomeno, di stare sul passo del 2017. Già dopo i primi chilometri ci siamo accorti che non eravamo a posto. Il motore che avevo a disposizione, per il quale ringrazio di cuore gli amici Silvano, Emanuele ed Alberto, messo assieme al cambio ed alle gomme non funzionavano a dovere. I rapporti risultavano troppo lunghi. Facevamo fatica a partire dallo start delle prove speciali. A questo aggiungiamo che il percorso era molto più guidato, con tanti dossi sia in percorrenza di curva che subito dopo. Molto più tecnico dello scorso anno. Abbiamo preso le misure sulle prime tre ed abbiamo provato a spingere sulla ripetizione. Qualcosa abbiamo tolto ma è stato tutto a livello di guida. Peccato ma non potevamo fare di meglio. Pazienza.”

Se la prima giornata di gara ha, per certi versi, deluso le aspettative di Luise di certo era ben più pesante la spada di Damocle che lo ha accompagnato per tutta la seconda tappa.

Un ottimo avvio di frazione, a soli sei decimi dalla vettura gemella del locale Laine, veniva presto vanificato, sul tratto cronometrato seguente, dalla perdita della terza marcia.

Nella mente dell’adriese saranno certamente tornati a galla i fantasmi del passato ma la determinazione, che solo i veri piloti sanno mettere sul campo, lo ha spinto a non cedere e, nonostante anche la seconda abbia cominciato a fare i capricci, la Fiat Ritmo è riuscita a portare le ruote sulla linea del traguardo, regalandogli un sorriso sul terzo gradino del podio.

“Dopo il bel tempo sulla prima del Sabato” – sottolinea Luise – “abbiamo accusato la perdita, a metà dell’ottava speciale, della terza marcia. Abbiamo pensato anche al ritiro ma, con tanto cuore, abbiamo affrontato le sei rimanenti passando dalla prima alla quarta, visto che anche la seconda ci stava abbandonando. È stata un’impresa ma ci siamo riusciti. Grazie di cuore a Valentino, per esserci stato e per il supporto, ed al Team Bassano per l’organizzazione di tutto.”