Magliona detta legge al 53° Trofeo Luigi Fagioli

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Il pilota sardo della Norma M20 Fc Zytek ha vinto per la prima volta l’assoluta a Gubbio e ritorna in testa al Campionato Italiano Velocità Montagna. La classica umbra, con organizzazione e ospiti al top, 264 partenti e grande pubblico, ha poi premiato sul podio generale Scola (2°) e Cubeda (3°) su Osella, mentre Fattorini è stato costretto al ritiro e Bonucci è stato il più veloce fra le auto storiche

Omar Magliona sulla Norma M20 Fc Zytek ha impresso il primo sigillo personale assoluto a Gubbio aggiudicandosi il 53° Trofeo Luigi Fagioli davanti alle Osella di Domenico Scola e Domenico Cubeda. L’ottavo round del Campionato Italiano Velocità Montagna organizzato in Umbria ai massimi livelli dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche (CECA) ha vissuto una domenica ricca di sfide ravvicinate al limite, colpi di scena e spettacolo in una Gubbio baciata dal sole e affollata da ben 264 partenti, ospiti di lusso e un pubblico da grandi occasioni che ha assiepato la centrale zona paddock e le tribune naturali dei 4150 metri del percorso di gara dalla città al valico di Madonna della Cima. Di alto livello è stata la gestione logistica e quella prettamente legata agli aspetti di prove e gare, che hanno mandato in scena un intenso agonismo in questo Trofeo Fagioli 2018, che ora “raddoppierà”, visto che organizzatori e Gola del Bottaccione ospiteranno anche il FIA Hill Climb Masters con tutti i campioni europei dal 12 al 14 ottobre.

Tornando alla prova tricolore di domenica 19 agosto, Magliona ha centrato un successo ad alto contenuto tecnico e sportivo sulla Norma-Zytek, sfiorando il record del tracciato, rimasto a un decimo, e lottando strenuamente con gli altri protagonisti di vertice. Il pilota sardo della CST Sport ha vinto entrambe le salite di gara, fatto che gli consente di tornare in testa proprio al Campionato Italiano, e il gruppo dei prototipi E2SC con il tempo totale di 3’07”43 (gara-1: 1’33”79; gara-2: 1’33”64): “Tenevo molto a questa gara – ha detto al traguardo Magliona -, non solo per la mia prima vittoria qui e la rincorsa al titolo tricolore, ma anche perché volevo fare qualcosa di grande per una persona e un pilota come Mauro Rampini, che ho portato nel cuore nella realizzazione di questo successo, che dedico fortemente a mia figlia, perché nel 2008, proprio mentre lei nasceva, io ero qui a correre”.

Il Trofeo Mauro Rampini, dedicato dal CECA al personaggio eugubino scomparso di recente e riservato al primo pilota umbro al traguardo, è andato al tuderte Alessandro Alcidi, classificatosi 16esimo assoluto sull’Osella Pa21JrB, mentre uno sfortunato Michele Fattorini, che in gara 1 aveva centrato il secondo posto a soli 6 decimi da Magliona, in gara 2 è stato costretto al ritiro per noie al cambio. Il driver orvietano non ha così potuto lottare fino all’ultimo per le posizioni da podio, completato sul secondo gradino da Scola con l’Osella Pa2000 Honda (il calabrese aveva vinto a Gubbio nel 2016 e 2017), e dal siciliano Cubeda, terzo sulla Fa30 Zytek (dopo il secondo posto del 2017) e vincitore del gruppo delle monoposto E2SS. A ridosso del podio hanno concluso al quarto posto Angelo Marino sulla Lola Evo Zytek di F.3000, al quinto Francesco Conticelli su Osella Pa2000 e al sesto Federico Liber, il migliore tra i protagonisti del tricolore Prototipi Motori Moto sulla Gloria C8P Evo, di un soffio su Ivan Pezzolla, in grande spolvero al volante dell’Osella Pa21 di classe 1000 con motore Bmw di derivazione Superbike.

Nei prototipi CN il capoclassifica Cosimo Rea, ottavo assoluto, si è preso le luci della ribalta con la Ligier Js51 Honda, mentre il pilota e noto attore Ettore Bassi, al rientro nell’Italiano Montagna, è riuscito a concludere conquistando la top-5 sulla Osella Pa21 Evo dopo un sabato di prove ufficiali in affanno a causa di alcune noie al cambio. Tra le silhouette di gruppo E2SH il campione in carica Manuel Dondi ha ritrovato la verve perduta in prova imponendosi al volante della Fiat X1/9 Alfa Romeo in una bella sfida che ha coinvolto anche il lucano Carmine Tancredi (Bmw 320 Cosworth), che ha vinto gara 2, e l’Alfa Picchio 4C di Alessandro Gabrielli. Come aveva fatto presagire il sabato di prove, è stato tutto in bilico fino all’ultimo nel gruppo GT, conquistato per soli due decimi dal romano Marco Iacoangeli, che sulla Bmw Z4 ha avuto la meglio nell’importante duello in chiave tricolore con il foggiano Lucio Peruggini (Ferrari 458).

Quanto mai in bilico il gruppo E1, che ha premiato Luigi Sambuco e l’Alfa Romeo 155 dopo un clamoroso ex aequo in gara 1 con l’orvietano Daniele Pelorosso (Renault Clio Proto), poi costretto a fermarsi nella seconda salita, mentre il campione in carica Marco Sbrollini e la Lancia Delta Evo erano a loro volta già usciti di scena poiché costretti al ritiro dopo pochi chilometri per noie meccaniche e un pimpante Andrea Palazzo si prendeva la seconda piazza sull’ammirata Peugeot 308 Racing Cup. Tutti su Mitsubishi Lancer, l’altoatesino Rudi Bicciato ha dominato il gruppo A, mentre in gruppo N due salite a tutta e quasi in fotocopia hanno consegnato un prezioso successo in ottica tricolore ad Antonino Migliuolo, seguito da Lorenzo Mercati e da Gabriella Pedroni, che resta comunque al vertice in classifica.

Ricco di colpi di scena il gruppo delle RS Plus: nel “derby” tra Mini Cooper il rientrante campione in carica Francesco Savoia ha vinto in rimonta sul capoclassifica Gianni Loffredo, mentre l’eugubino Paolo Biccheri è salito sul podio risultando anche il migliore fra le aspirate della categoria sulla Renault Clio Cup. Pronostici rispettati in Racing Start, dove in RS Turbo il duello di vertice tra Mini si è risolto a favore del campione in carica Antonio Scappa. Il pilota reatino ha preceduto Oronzo Montanaro allungando le mani sul titolo. Tra le RS aspirate anche il calabrese Claudio Gullo ha piazzato un successo pesante per la classifica tricolore confermandosi leader sulla Honda Civic, mentre il braccio di ferro ravvicinato tra le Fiat 500 del gruppo delle Bicilindriche è stato vinto da Domenico Morabito, che ha preceduto il campione in carica Angelo Mercuri.

Nella gara nazionale riservata alle auto storiche, con 44 affascinanti esemplari al via, dopo la “pole position” in prova sabato, Uberto Bonucci ha imposto il proprio ritmo sull’Osella Pa9/90 Bmw, con la quale ha piazzato l’undicesimo successo personale nella classica eugubina con il tempo totale di 3’35”14, impreziosito dal nuovo limite delle storiche (1’46”75 in gara 2). In un terzetto di vertice tutto toscano, hanno concluso alle sue spalle Piero Lottini su Osella gemella e il fratello di Uberto, Andrea Bonucci, terzo con la Olmas Sn motorizzata Alfa Romeo.

Al termine della manifestazione, le premiazioni, alla presenza anche delle autorità del Comune di Gubbio, si sono svolte per la prima volta nella sala congressi della casa famiglia Santa Lucia, dove con un trofeo speciale realizzato dallo scultore e fotografo bolognese Giuseppe Moretti è stata riconosciuto a Ettore Bassi lo stretto legame che il pilota e attore ha con Gubbio sia sportivamente sia professionalmente. Nell’ambito del 53° Trofeo Fagioli, sabato e domenica hanno sfilato anche le GT iscritte al Tributo Ferrari e venerdì sera è stato assegnato il Memorial Barbetti a Pino D’Agostino, capo motorista della Ferrari F1 all’epoca di Michael Schumacher, e nel medesimo contesto del Park Hotel Ai Cappuccini presentato il FIA Hill Climb Masters 2018 grazie alla presenza di una delegazione della Federazione Internazionale dell’Automobile

Classifica assoluta ufficiosa dei primi 10: 1. Magliona (Norma M20 Fc Zytek) a 3’07”43; 2. Scola (Osella Pa2000 Honda) a 2”06; 3. Cubeda (Osella Fa30 Zytek) a 2”81; 4. Marino (Lola Evo Zytek) a 8”14; 5. Conticelli F. (Osella Pa2000 Honda) a 11”77; 6. Liber (Gloria C8P Suzuki) a 14”09; 7. Pezzolla (Osella Pa21 Bmw) a 14”38; 8. Rea (Ligier Js51 Honda) a 17”04; 9. Conticelli V. (Osella Pa30 Zytek) a 18”14; 10. Farris (Osella Pa2000 Honda) a 19”15.