UN TAMPONAMENTO COMPROMETTE LA BELLA 24 ORE DEL NURBURGRING DI ANDREA PICCINI

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L’impatto “fatale” con un’altra vettura più lenta, avvenuto nel cuore della notte, ha finito con il compromettere una 24 Ore del Nurburgring che fino a quel momento era più che promettente per l’Audi R8 Lms Ultra di Andrea Piccini e degli altri 3 compagni di vettura: il danese Allan Simonsen, il britannico Oliver Jarvis e lo svedese Edward Sandstroem. Il 30esimo posto finale del quartetto del team Wrt lascia l’amaro in bocca perché in un fine settimana nel quale si è consumato il grande riscatto dell’Audi (che ha realizzato la doppietta, conquistando i primi due gradini del podio assoluto), vi erano tutte le possibilità per chiudere al terzo posto – poi ad appannaggio della Mercedes di Frankenhout, Simonsen, Kaffer e Arnold, contro la quale Piccini e C hanno duellato a lungo – e per firmare l’esaltante tripletta della prestigiosa casa tedesca con i quattro cerchi. Sandstroem-Piccini-Jarvis-Simonsen: questo l’ordine di avvicendamento al volante negli stint, della durata di almeno un’ora e 20 minuti ciascuno. La partenza con l’undicesimo tempo era stata più che positiva: l’Audi si collocava ben presto fra le prime 10 auto regine della corsa, con tempi spesso anche più veloci di quelli fatti registrare dai primi (gli stessi vincitori erano a un certo punto dietro) e un distacco dalla testa che si manteneva attorno ai 3 minuti. Poi, alle 2.00, ecco l’imprevisto: nel momento in cui il ritmo è eccellente, tanto da essere pienamente in linea con i leader della gara, Piccini si ritrova davanti un’Aston Martin Gt4: il tamponamento è tutt’altro che violento, ma sufficiente per provocare la rottura della scatola dello sterzo. L’Audi è costretta pertanto a tornare ai box e a rimanervi per almeno un paio di ore: ogni ambizioso obiettivo è di conseguenza compromesso. “Peccato – commenta Andrea Piccini – perché la squadra ha lavorato bene e con il piede c’eravamo, come dimostrato dai responsi cronometrici, tanto più che a salire sul podio sono stati avversari e vetture che erano benissimo alla nostra portata. Un piccolo contatto è riuscito a causare il peggior inconveniente che potesse capitare, vanificando tutto quanto di buono avevamo costruito e le eccellenti risposte della vettura. Non voglio allora esagerare nei commenti: dico soltanto che sarebbe potuta andare decisamente meglio, in base a quelle che erano le premesse”. La lunga maratona sul Nordschleife  si è conclusa con il trionfo di Marc Basseng, Christopher Haase, Frank Stippler e Markus Winkelhock su Audi R8 Lms Ultra, la stessa vettura di Piccini e dei secondi classificati, ossia Mamerow, Abt, Ammermuller, Hahne, giunti sul traguardo con un ritardo appena superiore ai 3 minuti.