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Cinque al via, e tre all’arrivo; diventati poi due a seguito di una decisione dei Commissari Sportivi: questo l’esito del Rally Città di Arezzo Storico, la gara d’esordio del nuovo Trofeo Terra Rally Storici, svoltosi nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 su prove sterrate ricche di fascino e storia in quanto usate in passato dal Rally Sanremo mondiale.

La gara parte subito in salita per i portacolori dell’ovale azzurro, col ritiro patito da Federico Ormezzano e Carlo Cassina traditi dalla rottura del motore della Talbot Sunbeam Lotus addirittura nel trasferimento verso la prima prova speciale. Nella prima giornata che prevedeva il duplice passaggio sulla “Monte S. Marie” si mettono in grande evidenza Giorgio Sisani e Cristian Pollini che fanno volare l’Autobianchi A112 Abarth Gruppo 2 e chiudono addirittura sesti assoluti nella prima frazione; l’indomani, con le prove che diventano meno favorevoli alla loro vettura, si difendono egregiamente e concludono con una notevole settima posizione assoluta e terzi di 3° Raggruppamento.

Per il duo padovano formato da Corrado Lazzaretto e Diego Pontin sempre più votati allo sterrato con la gialla Ford Escort RS Gruppo 2, è stata una gara regolare con una piccola divagazione senza conseguenze e chiusa in undicesima posizione e al terzo posto di classe. All’appello manca anche la BMW M3 Gruppo A di Gabriele Noberasco e Marco Vozzo fermati da una toccata nel corso della penultima speciale mentre si trovavano in sesta posizione.

Un discorso a parte lo merita la prestazione di Tiziano e Francesca Nerobutto i quali hanno corso una gara d’attacco con l’Opel Kadett Gt/e Gruppo 2: sin dal prologo del sabato si sono messi in evidenza viaggiando nelle posizioni di vertice e anche nella tappa della domenica sono sempre stati sul podio, addirittura in seconda posizione, salendo alla fine sul terzo gradino al momento delle premiazioni all’arrivo. La doccia fredda è arrivata poco dopo a seguito della decisione del Collegio dei Commissari Sportivi che ne decretava l’esclusione per aver effettuato, autonomamente, un intervento sulla vettura nel tratto compreso tra il controllo orario e lo start della PS 7. Intervento tradotto in un rabbocco al radiatore necessario in quanto sulla Kadett si era bruciata la guarnizione della testa e per tentare di affrontare la prova, tra l’altro subito dopo annullata per l’incidente di Noberasco, l’equipaggio ha optato per l’operazione pur consapevole di trovarsi nel tratto di strada in cui questo non è permesso dal regolamento. Resta comunque la soddisfazione per i tempi notevoli fatti segnare in gara dall’equipaggio trentino.

A mitigare le parziali delusioni, ci ha pensato comunque la vittoria della Coppa delle Scuderie.

immagine realizzata da Thomas Enrico Simonelli

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Ufficio Stampa Team Bassano

Andrea Zanovello – www.azetamedia.com