All’Appennino Reggiano Collecchio Corse vince il… rally della sfortuna

Incredibile serie di contrattempi per i cinque, valorosi equipaggi della scuderia parmense: solo Minardi-Barberio vedono il traguardo di una corsa durissima a causa della spiccata variabilità metereologica.

Peccato che le classifiche dei rally non prevedano anche una graduatoria riservata ai più sfortunati: se così fosse, al Rally Appennino Reggiano Collecchio Corse avrebbe vinto per distacco. Quattro delle cinque vetture schierate dalla scuderia di San Michele Gatti hanno infatti dovuto abbandonare per i più svariati motivi. Unico sopravvissuto alla iper selettiva gara reggiana è l’equipaggio composto dal parmigiano Massimo Minardi e dal navigatore di Berceto Alessandro Barberio (Citoren C2), alla fine buon terzo di classe A6 nel rally Nazionale. Ai due, un plauso per aver superato le infinite insidie di questa gara presa di mira da un Giove Pluvio più bizzarro che mai.

Per il resto, solo lacrime e rabbia. Che la vicina trasferta in terra reggiana non fosse nata sotto i migliori presupposti lo si è capito quando l’esperto pilota di Felino Paolo Folli ed il navigatore cittadino Clemente Musiari non si sono presentati al via della gara: a fermarli, noie al motore della loro Peugeot 309. L’incredibile si poi concretizzato a due terzi di gara: vittime di un destino ingiusto sono stati i parmigiani Fausto Castagnoli e Silvia Minetti. Fermatisi per aiutare un avversario a cambiare una ruota, i due hanno visto la loro Skoda Fabia (Pool Racing) finire in fosso adiacente alla sede stradale. Una beffa atroce per la generosa coppia che, altrimenti, avrebbe sicuramente chiuso sul podio una gara che li aveva visti sino a quel momento brillanti protagonisti.

Il terzo ad alzare bandiera bianca nel rally Nazionale è stato l’esordiente Lorenzo Grossi: l’ex motonauta reggiano, affiancato dal casentinese Adriano Giannini, è stato bravissimo, sbagliando poco e lottando con vigore quando si è rotta l’idroguida sulla sua Opel Kadett GSI (classe A7). Il premio a tutti gli sforzi – la bandiera a scacchi – gli è stato negato dal cedimento di un semiasse prima della penultima prova.

Il poker della malasorte, Collecchio Corse l’ha calato con Mauro Arati: unico pilota al via della gara principale, valida per la International Rally Cup, il reggiano di Toano è stato bloccato dopo appena tre prove da un problema alla trasmissione sulla sua Renault Clio. Arati ed il navigatore bolognese Andrea Musolesi hanno così visto sfumare un più che probabile secondo posto in classe N3.