Nuove strade per il Rally del Taro

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Un po’ diverso e un po’ più lungo: arrivato alla ventiseiesima edizione, l’appuntamento parmense si presenta con un percorso in parte rinnovato. Per continuare a piacere a chi lo vive dall’abitacolo di un’auto o a bordo strada

Non a tutti piace cambiare e a qualcuno verrà voglia di storcere il naso. Ma per poco, giusto il tempo di realizzare che al di là dei nomi, le prove speciali sono sostanzialmente quelle di sempre. Allungate quanto basta per colmare il vuoto lasciato dalla rinuncia a far disputare il tratto di Bardi. E per dare a piloti e copiloti la possibilità di prolungare il loro piacere passando più tempo con un casco in testa. Sono poco meno di cento e quaranta i chilometri di prove speciali nel programma della edizione numero 26 del Rally del Taro, quella che entrerà nel vivo il mattino di sabato 8 giugno con l’effettuazione dello shakedown posizionato ad Albareto e, nel primo pomeriggio, con la cerimonia di partenza a Borgotaro alla quale faranno seguito, in rapida successione, i due passaggi sulla Folta, piesse non banale lunga ventitremila e novecento ottanta metri. Più che un aperitivo in vista di una domenica che è facile prevedere di grande passione sui saliscendi appenninici. Imperniata su tre prove – nell’ordine, Tornolo, Masanti e Casamurata – da ripetere due volte prima del gran finale sui ventun chilometri e ottocento trenta della Montevacà e della festa finale a Bedonia, dove sarà piazzata la pedana d’arrivo. Questo, in estrema sintesi, il programma della versione Internazionale dell’ormai classico appuntamento rallistico allestito dalla Scuderia San Michele, prova-faro dell’International Rally Cup – Pirelli 2019, ma anche del Peugeot Competition e del Trofeo Twingo R1.

Più raccolta come il regolamento federale impone, ma pur sempre frizzante, la versione nazionale. Che, sostanzialmente concentrata nel giorno del Signore, consentirà a protagonisti e comprimari di dar sfogo alla propria passione aggredendo due volte tre tratti cronometrati per un totale di settanta chilometri di gara “vera”. Per tutti, una lunga volata all’inseguimento del piacere della sfida con sé stessi e con gli avversari, per molti anche di punti nei vari trofei importanti, da quello – economico e decisamente interessante – riservato alle BMW “propulsione” al Corri con Clio, da quelli per le Renault Clio R3 e R3T a quello dedicato alle Super2000.