Rally del Taro – Alessandro Re dall’inizio alla fine

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Più veloce nelle due prove del sabato, il comasco con la Fabia ha sfruttato la prima delle sette della domenica per ipotecare una vittoria che Manuel Sossella e Claudio Porro i due che l’hanno accompagnato sul podio, non sono riusciti a togliergli. Deficitario il bilancio di De Tommaso, costretto alla resa sul finire del penultimo tratto da un principio di incendio

C’era da aspettarselo: in zone dove i prati sono persino più verdi di quelli irlandesi la tregua offerta dalla pioggia non poteva durare a lungo. E non è durata. Un cielo fin dall’alba di un poco rassicurante grigio tendente al nero ha aperto i rubinetti verso le 8 e 30, quando Alessandro Re, il più veloce di tutti nelle due prove speciali della prima semitappa, stava per lasciarsi dietro le spalle i settemila metri della Tornolo. Quelli che Manuel Sossella, quello che nella classifica provvisoria lo seguiva più dappresso, aveva appena iniziato ad aggredire. Acqua a secchi – condita, per gradire, da manciate di grandine – mica una di quelle pioggerelline primaverili che non riescono neppure a bagnare l’asfalto. Acqua benedetta per il ventinovenne figlio d’arte comasco, bravo comunque a sfruttarla per rifilare quasi tredici secondi al vicentino con la Ford Fiesta e ancor di più agli altri. Insomma, per fare il vuoto. Chiusa la “doccia”, a Re Junior non è restato altro da fare che imporsi un passo sufficientemente veloce da non permettere agli avversari di illudersi di riaprire la partita. Lo ha fatto e lo ha fatto bene. Lasciando loro scampoli di gloria qui e là, ma tornando a graffiare nel secondo passaggio sulla Masanti dove erano in palio punti extra per l’International Rally Cup – Pirelli. Che ora soprattutto torna a essere il suo vero obiettivo stagionale. Anche ma non solo per la disavventura vissuta da Damiano De Tommaso costretto alla resa da un principio di incendio della Fabia affidatagli quando era autorizzato ad ambire al terzo gradino del podio. Quello che, occupato a lungo da Marcello “Razzo” Razzini, alla fine s’è invece guadagnato Paolo Porro proprio con la complicità del parmense penalizzato dalla scelta – azzardata assai – di affrontare l’ultima “piesse” con pneumatici da bagnato. Lassù qualcuno non lo ha amato: la pioggia che probabilmente gli avrebbe permesso anche di fare il colpaccio non è più scesa.

Nel Taro Nazionale, quello in versione light con sei prove speciali tutte condensate la domenica, successo di Castagnoli e Minetti (Collecchio Corse) con una Skoda Fabia davanti a Vellani e Alicervi (Maranello Corse) con una Peugeot 208 e a Brugo e Silvestri (Collecchio Corse) con un’altra Skoda Fabia. Appena sotto il podio, ma primi fra le 2 Ruote Motrici, Mazza e Figone con una Renault Clio A7. In Gruppo N vittoria di Bernardi e Battelli su Renault Clio e nella affascinante sfida fra le Bmw 318 della inossidabile Isabella Bignardi in coppia con Elena Migliorini.