Il 54° Trofeo Luigi Fagioli accende il verde, Merli al top in prova
Domenica alle 9.00 scatta a Gubbio il round umbro del Campionato Italiano Velocità Montagna. Il trentino campione europeo ha ottenuto il miglior tempo del sabato su Osella, inseguito dall’eterno rivale Faggioli con la Norma. Affilano le armi Zardo, Magliona, Farris, Lampert e Marino, mentre a Biasion è stato consegnato il Memorial Barbetti: “Qui l’automobilismo è passione allo stato puro”
Ha preso il via con il già vibrante sabato di prove ufficiali il 54° Trofeo Luigi Fagioli a Gubbio. Ora la cronoscalata umbra nona e cruciale prova del Campionato Italiano Velocità Montagna è pronta per il clou di domenica 25 agosto. Alle 9.00 semafori e motori accesi per gara 1 e a seguire gara 2. Il finale d’onore con le premiazioni è previsto poi sul nuovo palco nella centrale piazza 40 Martiri, ma senza dubbio l’attualità tiene ancora banco dopo che le due salite di ricognizione hanno inaugurato le tanto attese sfide tricolori del circus delle cronoscalate, che a Gubbio già da venerdì, anche alla consegna del Memorial Barbetti a Miki Biasion, sta vivendo giornate con folto pubblico e tanti appassionati, sia nella zona paddock/partenza della “Montecarlo delle salite” sia lungo i 4150 metri del percorso di gara fino a Madonna della Cima dove sono ben 282 i piloti in azione.
Il sabato del Trofeo Fagioli ha ribadito le attese della vigilia, che per la vittoria assoluta profila la supersfida ravvicinata tra i prototipi del trentino campione europeo in carica Christian Merli sull’Osella Fa30 Evo Zytek, in testa al gruppo E2Ss e autore del miglior crono delle prove ufficiali in 1’32”94 (che è già il primato di sempre del tracciato), e dell’11 volte vincitore a Gubbio Simone Faggioli, il pluricampione fiorentino al volante della Norma M20 Fc Zytek, a sua volta in vetta al gruppo E2Sc e in scia al rivale nella lista generale dei tempi. Pronti a battagliare per il podio, seguono quindi il trevigiano Denny Zardo con un’altra Norma-Zytek, il sassarese attuale leader del CIVM Omar Magliona sull’Osella Pa2000 Honda, l’altro driver sardo Sergio Farris, anche lui sul prototipo piemontese di classe 2000, l’austriaco Christoph Lampert con la Fa30 e il salernitano Angelo Marino, all’inseguimento al volante della Lola B99 Evo Zytek. Tra i Prototipi Motori Moto, cioè con propulsori di derivazione motociclistica, sabato di vertice per il rookie siracusano Luigi Fazzino con l’Osella Pa21 JrB Suzuki, che ha preceduto il campione in carica Federico Liber, il veneto sulla Gloria C8P Suzuki, mentre il pilota e noto attore Ettore Bassi ha preso confidenza sulla Pa21 JrB Suzuki curata da DM Competizioni che per la prima volta utilizza a Gubbio. In gruppo Cn confermato il duello di vertice tutto eugubino tra il giovane figlio d’arte Giovanni Rampini, che mira ad aggiudicarsi il trofeo Mauro Rampini dedicato all’indimentica papà e riservato al miglior umbro in gara, e l’esperto Gianni Urbani, entrambi sulla Pa21 Honda.
Tra le estreme vetture del gruppo E2Sh, si è piazzato subito davanti a tutti il bolognese campione italiano in carica Manuel Dondi, al rientro con qualche noia elettricasulla Fiat X1/9 Alfa Romeo, seguito dall’emozionante duello tra le silhouette dell’Alfa 4C del marchigiano Alessandro Gabrielli e del teramano Marco Gramenzi. Rientrano facendo subito la voce grossa in gruppo GT il foggiano campione in carica Lucio Peruggini sulla Lamborghini Huracan GT3 e in gruppo E1 il pesarese già tricolore Marco Sbrollini con la “muscolosa” Lancia Delta Evo.
L’altoatesino e pluricampione Rudi Bicciato e la Mitsubishi Lancer Evo di classe regina sono stati i più incisivi in entrambe le ricognizioni di gruppo A, così come l’aretino Lorenzo Mercati ha utilizzato al meglio tutta la cavalleria della vettura giapponese dei Tre Diamanti nella versione di gruppo N. Tante le sfide attese in Racing Start, dove in Rs Cup ha già dato riscontri di rilievo la Volkswagen Golf GTI TCR portata all’esordio assoluto in salita da Elite Motorsport con l’esperto bresciano Ilario Bondioni in abitacolo. Tutto pugliese e sulle Mini Cooper l’acceso duello di Rs Plus turbo tra il leader Vito Tagliente e Giacomo Liuzzi, separati soltanto da pochi centesimi. In Rs Turbo, sempre sulle Mini, Giovanni Angelini ha concluso le prove davanti a Oronzo Montanaro, mentre in gruppo Rs il salernitano Giovanni Loffredo è il dominatore del sabato sulla versione turbodiesel.
Grande agonismo fin dalle prove tra le Fiat 500 iscritte al Tricolore Bicilindriche, riscontri ravvicinati hanno visto protagonisti Antonino Caltabiano, Angelo Mercuri, due volte campione italiano e già protagonista al Fia Masters lo scorso ottobre, Giovanni Cuomo e Domenico Morabito, quest’ultimo costretto però allo stop nella seconda ricognizione. Tra le vetture scadute di omologazione, in ProdS emozionante anteprima a suon di decimi tra l’altoatesino figlio d’arte Lukas Bicciato (Honda Civic) e l’umbro di Todi Lodovico Manni (Renault Clio Williams), mentre in Prod E è in “pole” il padrone di casa Livio Cippicciani (Fiat Ritmo) su Federico Leoni (Subaru Impreza). Nella gara nazionale delle auto storiche, miglior crono del trentino Adolfo Bottura con l’Osella Pa9 Bmw di 4. Raggruppamento, seguito dal marchigiano Antonio Angiolani con la March 783 di F3, monoposto di 5. Raggruppamento, e dal reatino Dino Valzano, protagonista sul prototipo Symbol Sport.
Venerdì sera si è svolta la cerimonia di consegna del Memorial Angelo e Pietro Barbetti a Miki Biasion alla presenza di vari ospiti e rappresentanti degli enti locali, a iniziare dal Comune di Gubbio. Tra argomenti più seri e altri più scherzosi, sul palco del Centro Servizi Santo Spirito il pilota veneto leggendario due volte campione del mondo rally sulla Lancia Delta Integrale ha raccontato diversi aneddoti e il legame, comunque, speciale, con il territorio: “E’ un onore essere qui – ha detto Biasion ringraziando al momento di ricevere il riconoscimento da Luca Uccellani, presidente del Comitato organizzatore, e dalla nipote di Luigi Fagioli, Elisabetta -; provo una certa emozione di fronte a questo Memorial, così importante. Vi svelo un segreto: in Veneto le cronoscalate soprattuto negli anni ’70 erano molto popolari e io mi sono innamorato delle auto da corsa e dell’odore ai tempi dell’olio di ricino, che credo non si usi più!, non guardando i rally, ma proprio le gare in salita, quando mio padre mi portava. Vedere delle manifestazioni che hanno mantenuto la tradizione e, anzi, dopo 50 e passa anni hanno ancora lo spirito di migliorarsi e continuano a crescere significa che stasera sono nel posto giusto. Dove l’automobilismo è passione allo stato puro. Il fatto che il paddock sia all’interno della città e che il Trofeo Fagioli sia ancora oggi in crescendo dimostrano che Gubbio e questa zona si meritano degli organizzatori così bravi, ai quali rivolgo io un applauso!”.