GABRIELE ROSSI, A MODENA, ARCHIVIA UN 2019 DA DIMENTICARE

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Un altro, ennesimo, boccone amaro ha contraddistinto la stagione agonistica di Gabriele Rossi, inserendo un nuovo ritiro nello score targato 2019.

Il pilota di Modena, affiancato come di consueto dall’adriese Fabrizio Handel, si aspettava tanto dalla propria gara di casa, il Rally Historic Città di Modena andato in scena nel weekend, ma l’amaro epilogo ha fatto capire che questo non è l’anno dell’alfiere di GDA Communication.

Nonostante i precedenti non tenessero il morale alto, avendo visto andare letteralmente in fumo due ottime prestazioni al Rally Bianco Azzurro ed al RAAB Historic, il pensiero di Rossi si spostava al Settembre dello scorso anno quando, su queste strade, andava a cogliere il terzo posto assoluto e primo di classe, alla seconda uscita sulla Ford Sierra Cosworth gruppo A.

Un primo campanello di allarme si accendeva durante la settimana di avvicinamento: nel corso di una sessione di test, sulla trazione posteriore dell’ovale blu, cedeva l’alternatore.

Il problema, prontamente risolto dallo staff di Assoclub Motorsport, non lasciava intravvedere nulla di preoccupante, in vista della prima giornata di gara, quella di Sabato pomeriggio.

Si apriva la sfida sulla “Montegibbio” con Rossi subito protagonista, secondo tempo assoluto a cinque secondi da Gilli, ma un nuovo tintinnio lo riportava all’allerta.

“Siamo partiti carichi sulla prima” – racconta Rossi – “e, con una certa sorpresa, ci siamo trovati già competitivi. Si, è vero, lo scorso anno avevamo finito terzi assoluti ma questa volta il parco partenti era cresciuto tantissimo. Ritrovarci lassù, a pochi secondi da Gilli che lo vinceva da due anni di fila, era già una grossa soddisfazione per noi. I lavori svolti dai ragazzi di Assoclub Motorsport, in particolar modo da Manuel Bonfadini che ringrazio molto, hanno migliorato parecchio la nostra Sierra, soprattutto nell’erogazione e nella messa a terra dei cavalli. Usciti dalla speciale ci siamo resi conto di avere una piccola perdita di olio, niente di allarmante, ma che ci teneva un po’ in apprensione. Controllato il tutto con Damiano e Gianluca siamo ripartiti verso la seconda prova, decisi a spingere al massimo per restare incollati all’amico Gilli.”

Una seconda speciale, quella di “Castelvetro”, che si rivelava invece fatale per Rossi.

“Stavamo salendo bene” – aggiunge Rossi – “e all’intermedio, confrontandolo con quello dello scorso anno, eravamo già sotto al nostro miglior tempo. Sull’inversione di Castelvetro, tirando la leva, ha ceduto una canna che porta il liquido dei freni, spruzzandolo all’interno dell’abitacolo. Nel giro di pochissimo siamo rimasti senza freni ma abbiamo cercato, piano piano, di arrivare fuori dalla speciale. Ci siamo riusciti e, dopo un paio di telefonate con i ragazzi dell’assistenza, abbiamo deciso di provare ad arrivare al parco. Beffa nella beffa, cercando di riaccendere la Sierra, abbiamo accusato la rottura dell’alternatore. Con questo sono due nel giro di pochi giorni. Qualcosa non va ed è chiaro che dobbiamo prendere in mano tutta la vettura. Il nostro 2019 finisce qui. Ci dispiace per tutti, soprattutto per GDA Communication e per i partners.”