Rally Therapy continua ad emozionare. Successo dell’edizione 2019.
Quando un evento viene ripetuto più volte con la medesima struttura organizzativa, l’emozione dovrebbe lasciare lo spazio al mero lavoro.
“Rally Therapy – A bordo di un sogno”, un’iniziativa studiata dall’Automobile Club Verona in collaborazione con l’ULSS 9 di Verona e con il supporto del Comune di Verona Assessorato ai Servizi Sociali, esula da questa regola. Infatti, venerdì 11 ottobre, sul percorso della Super Prova Spettacolo “SUZUKI – Città di Verona”, si è svolta la terza edizione di Rally Therapy con un carico di emozioni e gioie pari o addirittura superiore alla prima edizione. All’evento del 2019 hanno partecipato oltre 50 persone diversamente abili, provenienti sia da strutture dell’AULSS9 Scaligera che direttamente dalle famiglie.
L’iniziativa è stata possibile anche grazie alla disponibilità di tre piloti veronesi, Daniele e Luca Negrente con l’aiuto di Natalina, moglie di Daniele Negrente, ed Ettore Albertini che hanno messo a disposizione le loro vetture, una BMW M3, una Citroen C1 e una 131 Abarth. Due giri di pista per farci comprendere che la disabilità non è diversità, ma ricchezza.
Testimonial dell’iniziativa Stefano Fusilli, pilota disabile che da anni compete con i colleghi normodotati. «Ho accettato molto volentieri di collaborare con Rally Therapy» ha commentato. «Sono impegnato da molto tempo per promuovere l’integrazione e e la sensibilizzazione sociale per quanto riguarda disabilità e sport dell’automobile. Dopo l’incidente che mi ha privato dell’uso delle gambe, ho sempre gareggiato insieme ai normodotati, perché non ho voluto che questo episodio della mia vita potesse fermare la mia passione. Vorrei portare un messaggio positivo, che abbattere le barriere, anche ideologiche, è possibile. Nel motorsport c’è uno spazio per tutti, occorre gettare il cuore oltre l’ostacolo e ascoltare il richiamo della passione».
«Anche quest’anno l’Azienda Ulss 9 Scaligera ha partecipato con entusiasmo all’evento sportivo del Rally Due Valli con il progetto di “Rally Therapy”, che dà la possibilità alle persone con disabilità, seguite dai nostri Servizi Sociali, di provare il brivido delle corse affiancando piloti esperti a bordo delle loro vetture nel circuito di prova» ha detto il Direttore Generale dell’AULSS 9 Dr. Pietro Girardi. «L’iniziativa promossa dall’Automobile Club Verona in collaborazione con l’Azienda sociosanitaria Scaligera è certamente un’occasione per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dell’inclusione sociale delle persone con disabilità, e soprattutto rappresenta un momento emotivamente importante per l’esperienza personale di coloro che partecipano all’appuntamento. La collaborazione con il pilota disabile Stefano Fusilli, novità di questa edizione, ha rappresentato un ulteriore valore aggiunto, nell’ottica di promuovere la partecipazione di chi ha una disabilità alla vita di tutti. Rivolgo un sentito ringraziamento all’organizzazione da parte mia e dell’Ulss 9».
I piloti non si sono certo risparmiati ed hanno corso per oltre tre ore sul tracciato della “SUZUKI – Città di Verona” approfittando di una giornata calda, per la gioia di tutti i partecipanti.
«È stato un pomeriggio denso di emozioni» ha detto il Direttore dell’Automobile Club Verona Riccardo Cuomo, ideatore di questa iniziativa. «L’evento è sempre più amato dai nostri ragazzi e ragazze che si prenotano un anno prima. Abbiamo regalato sorrisi e tanti momenti di spensieratezza, a loro e a noi. Quando abbiamo iniziato Rally Therapy nel 2017 non sapevamo quale avrebbe potuto essere la risposta, ma abbiamo trovato conferma anche quest’anno che si tratta di un’iniziativa da ripetere. Ringrazio tutti coloro i quali hanno collaborato, a partire dall’AULSS 9 Scaligera fino al Comune di Verona e ai piloti che hanno messo a disposizione le loro vetture»
Anche per i piloti, che partecipavano per la prima volta all’evento, è stata una forte emozione. «Ho trovato i ragazzi molto appassionati e coinvolti» ha detto Daniele Negrente. «Io mi sono divertito, nella speranza che anche loro si siano divertiti, anzi, sono sicuro che si siano divertivi perché mi chiedevano di andare più forte. Un grazie all’Automobile Club Verona che ha organizzato l’evento, nella speranza che si possa ripetere anche l’anno prossimo.»
Luca Negrente: «Ragazzi un pò timorosi appena saliti, ma molto felici quando scendevano dalla vettura con il sorriso sulla bocca e negli occhi».
Natalina Negrente: «Per me è stata una giornata emozionante, perché vedere la felicità di questi ragazzi sia quando salivano, ma soprattutto quando scendevano è un’emozione che ti tocca dentro e ti lascia qualcosa di particolare. Sono contenta di aver partecipato a questa manifestazione, bravi agli organizzatori perché sono eventi che meritano».
Ettore Albertini: «Nell’86 sono stato quattro mesi all’ospedale con persone disabili, persone con sindrome di Down, e quando sono uscito l’handicappato ero io. Oggi è stato il giorno più bello della mia vita. Grazie all’organizzatore».