Campionato Italiano GT – Con Riccardo Agostini, Mattia Drudi, Daniel Mancinelli è finita la “dieta” di vittorie Audi
Due sono i numeri che spiccano alla fine della giornata di gara che al Mugello ha aperto il Campionato Italiano GT Endurance 2020: 630 e 26. 630 sono i giorni passati dall’ultimo successo Audi Sport Italia nel tricolore GT, sempre al Mugello in chiusura di stagione 2018 grazie a Ben Tréluyer e Bar Baruch. Oggi Riccardo Agostini, Daniel Mancinelli e Mattia Drudi, che in ordine di discesa in pista hanno dato tutto per mettere fine al digiuno dei quattro anelli nello Stivale, hanno prevalso insieme dopo eccellenti prove libere e qualifiche dominate. E tuttavia alla fine il successo ha loro arriso in volata per soli 26 millesimi sulla BMW M6 ufficiale di Sims/Zug/Comandini, col britannico e Drudi che hanno dato vita a una sfida al cardiopalma dal 90.imo al 95.imo giro e col pilota di Formula E che le ha studiate tutte per mettere il muso davanti alla R8 LMS. Per quattro volte ci è anche riuscito, agevolato in parte dall’assetto aerodinamico non ottimale dell’Audi che aveva perso una bandella dell’ala posteriore, ma il romagnolo era in forma smagliante e ha replicato strappando applausi, che purtroppo sono stati a distanza, visto che come la maggior parte delle manifestazioni sportive i tricolori di automobilismo sono ripresi a porte chiuse.
Se il finale è stato emozionante e da seguire in piedi davanti allo schermo, altrettanto lo è stato l’inizio della 3 Ore in Toscana. La R8 LMS partiva in pole position con al volante Agostini, ma il padovano ha potuto fare poco al semaforo verde contro lo spunto della M6 con al volante Stefano Comandini, che era ispirato ed ha tenuto dietro il Campione Italiano GT Sprint in carica per 21 giri. Il romano però era leader con un vantaggio che mai superava il secondo e dopo un rischio corso in un doppiaggio di una GT4 il pilota Audi ha rotto gli indugi passando alla curva del Correntaio. Una volta superata la BMW, Agostini dimostrava un passo superiore mettendo insieme nella seconda parte del suo turno quasi 9″ di margine sugli inseguitori. Il pit stop si svolgeva con regolarità e a subentrare sull’Audi era l’esperto Mancinelli, che in pista si trovava a precedere la Lamborghini Huracan di Galbiati/Venturini/Postiglione e la BMW ufficiale. Il marchigiano, che ha confermato la fiducia riposta dal suo mentore e nuovo Team Principal Audi Ferdindando Geri portando a termine uno stint apparentemente tranquillo, al momento di restituire il volante a Drudi aveva messo al sicuro un margine di circa 8″ sulla Lamborghini e sulla vettura di Monaco di Baviera. Ma sulla M6 GT3 saliva Sims e al 70.imo passaggio Drudi scopriva che alle spalle non aveva più la Huracan, ma la BMW e cominciava a stringere i denti per tenere alle spalle la nera vettura bavarese. Con successo e per, appunto, solo 26 millesimi, sufficienti per salire sul gradino più alto del podio insieme a Agostini e Mancinelli.