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Galeotta fu la scorsa edizione del Rally San Martino di Castrozza per Andrea Scalzotto, un vero colpo di fulmine per le speciali trentine.

Da qui è nata la scelta del pilota di Cornedo Vicentino, quella di tornare a calcare, Venerdì 4 e Sabato 5 Settembre prossimi, le prove che si snoderanno attorno alle Pale di San Martino.

“Abbiamo deciso all’ultimo di essere presenti al San Martino” – racconta Scalzotto – “perchè, pur non essendo valida per la Suzuki Rally Cup, ci è piaciuta talmente tanto, quando abbiamo corso qui lo scorso anno, che ci siamo ripromessi di fare di tutto per essere al via. Grazie al sostegno dei nostri partners avremo l’opportunità di tornare a correre questa splendida gara.”

Parcheggiata temporaneamente la Suzuki Swift R1, con la quale il vicentino è rientrato dal recente Ciocco con un ottimo terzo posto nel monomarca della casa giapponese, il team Baldon Rally è pronto ad affidargli una Peugeot 208 R2, da condividere con Daniele Cazzador.

Non un debutto, quello di Scalzotto sulla trazione anteriore transalpina, ma un gradito ritorno dopo l’apparizione al Rally Città di Bassano della passata stagione.

“Si tratterà di una gara spot per noi” – aggiunge Scalzotto – “ed avremo tanto da imparare. Non sarà la nostra prima volta perchè abbiamo già corso con la Peugeot 208 R2, di Baldon Rally, al Rally Città di Bassano, lo scorso anno. Diciamo che un po’ di gavetta l’abbiamo fatta. La Peugeot 208 R2 è una vettura molto performante ma, per poterla sfruttare al meglio, bisogna starci sopra parecchio tempo. Rispetto alla Suzuki Swift R1, che usiamo abitualmente nella Suzuki Rally Cup, si tratta di una vettura totalmente diversa. Non sono nemmeno lontane parenti. L’obiettivo non potrà quindi essere quello di vincere ma dovremo dare il massimo per cercare di capire la macchina, puntando a migliorare dopo ogni passaggio in prova speciale.”

L’edizione del quarantennale del San Martino di Castrozza, secondo appuntamento valido per il Campionato Italiano WRC, non sarà esente dalle normative di restrizione per il Coronavirus.

Un percorso di gara accorciato e totalmente a porte chiuse, incluso il parco assistenza ed i riordini, vedrà come prima, significativa, assenza la mancanza della speciale spettacolo.

I concorrenti si troveranno quindi ad affrontare tre tratti cronometrati, da ripetere per due volte.

L’invariato “Manghen” (22,01 km) sarà seguito dall’accorciato “Val Malene” (11,77 km), con il classico di “Gobbera” (7,19 km) a completare la tornata.

“Ci siano innamorati di questo percorso” – conclude Scalzotto – “ed è appunto per questo che abbiamo deciso di partecipare al San Martino. Una gara davvero difficile. I ventidue chilometri del Manghen e la Malene, seppur accorciata, sono due prove davvero molto insidiose. Abbiamo una grossa opportunità e la sfrutteremo al meglio. Sarà tutta esperienza per il futuro.”