Q&A con Matteo Greco al giro di boa della stagione d’esordio nel Campionato Italiano Gran Turismo

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Ha concluso lo scorso weekend con il quarto podio consecutivo a Vallelunga e meno di ventiquattr’ore dopo si è laureato con successo in Economia Aziendale all’Università degli Studi di Torino. Il 2020 non è stato avaro di emozioni per Matteo Greco, che giunto a metà della stagione d’esordio nel Campionato Italiano Gran Turismo si conferma leader sia nella classifica Pro-Am della serie Endurance, sia nella classifica GT Cup della serie Sprint.

Quattro appuntamenti alle spalle, cinque gare disputate, due terzi posti, un secondo e una vittoria di categoria oltre ad uno spettacolare terzo posto assoluto conquistato all’Autodromo di Imola. La prima fase della stagione post lockdown è stata decisamente positiva per il giovane piemontese, che dopo i successi ottenuti nel TCR Italy 2018 e 2019 sta dimostrando notevoli spirito di adattamento e velocità al volante delle Ferrari 488 del team Easy Race, versione GT3 Evo nel GT Endurance e Challenge nel GT Sprint.

Matteo, una stagione anomala iniziata a luglio: come hai vissuto l’incertezza del lockdown?
Onestamente, credo, più o meno come tutti. La principale preoccupazione è stata e rimane la salute delle persone: abbiamo passato mesi senza sapere se si sarebbe corso, come, quando, con chi, in quale categoria. Il progetto di cambiare dal TCR al GT era già in programma, ma il lockdown ha di fatto congelato ogni trattativa. Il mio manager, Matteucci, ha continuato a lavorare mantenendo aperte diverse possibilità, sia in Italia cher all’estero, dove si erano presentate alcune opportunità estremamente interessanti. Alla fine, ma proprio alla fine, abbiamo optato per il Campionato Italiano GT, scelta che si è rivelata subito vincente, considerando i partecipanti ed il livello della serie.

Come è arrivata la conferma di questa duplice esperienza con Easy Race?
Dal momento in cui la Federazione ACI Sport ha dato i primi segnali di ripartenza, abbiamo lavorato molto per confermare il supporto dei miei partners. Devo dire con soddisfazione che l’interesse da parte di tutti si è acceso subito, forse più di quanto mi sarei aspettato, quindi devo ringraziarli per il loro sostegno che mi ha consentito di confermare il programma 2020. Inizialmente avrei dovuto essere al via del solo Campionato Italiano Gran Turismo Sprint, ma poi si è riusciti, grazie alle persone che mi seguono, a completare l’equipaggio del team nel Campionato Italiano Gran Turismo Endurance. Quando ho ricevuto quella telefonata quasi non ci credevo!! E’ stata una grande soddisfazione personale a professionale.

Quali sono state le prime sensazioni al volante della Ferrari 488 Challenge e della Ferrari 488 GT3 Evo dopo due stagioni con le vetture TCR?
Il primo incontro è stato con la Challenge, a Misano. La cosa che più mi ha colpito è la spinta che questa vettura restituisce appena schiacci il gas. La velocità di punta è davvero elevata, mi ha dato brividi d’emozione, ma subito dopo ho realizzato quello che stavo facendo e ho iniziato a concentrarmi sulle linee e sulle staccate per provare a portarla al limite. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la Ferrari 488 GT3 Evo offre molta confidenza, almeno per quel che mi riguarda.
Le velocità sono molto più elevate e il comportamento della macchina, sottosterzante in ingresso curva e sovrasterzante in uscita, è l’opposto della guida su una Turismo.

In questa prima parte di stagione sei stato grande protagonista, te lo saresti aspettato?
Quando inizi un nuovo capitolo, come nel mio caso quest’anno, fai fatica ad immaginare come potrebbe andare. Sei motivato, sei confidente, ma è solo la pista che poi ti fa capire cosa serve per stare davanti. Devo dire che il team mi ha fatto sentire subito a mio agio, l’ottimo rapporto con i miei compagni di equipaggio Riccardo Chiesa nello Sprint, Sean Hudspeth e Mattia Michelotto nell’Endurance, ha contribuito a creare un bel clima e questo mi ha aiutato a raggiungere i risultati. Certo, centrare il podio assoluto alla seconda gara su una GT3 a Imola è stata un’emozione molto forte, ma la macchina era competitiva e non ci siamo tirati indietro.

Sei leader del GT Endurance Pro-Am e della categoria GT Cup nello Sprint, quali sono gli obiettivi per la seconda parte della stagione?
Sono due storie molto diverse. Nell’Endurance manca una sola gara, abbiamo un discreto vantaggio, quindi devo ammettere con sincerità che puntiamo al bersaglio grosso. Non sarà facile, perché Monza è una pista che non perdona, ma sono sicuro che venderemo cara la pelle. Sono legato al circuito, dove lo scorso anno ho conquistato la mia seconda vittoria assoluta in TCR, quindi spero di poter proseguire in questa direzione. Nel GT Sprint abbiamo disputato solo la prima gara, abbiamo ottenuto una vittoria ed un secondo posto, ma occorrerà continuità per mantenersi al vertice. Sia io che Riccardo Chiesa dobbiamo fare chilometri con la Ferrari 488 Challenge, ma siamo decisamente motivati a tornare in abitacolo e sicuramente cercheremo di confermarci al vertice della categoria.

Un’ultima domanda: adesso che sei un pilota laureato, cambierà qualcosa nel tuo approccio alle gare?
Non credo che la laurea in Economia Aziendale mi faccia guadagnare dei decimi a giro, ma per non sbagliare ho intenzione di proseguire gli studi con il corso Magistrale di Finanza Aziendale e Mercati Finanziari: anche questa sarà una nuova sfida.