La prima vittoria assoluta alla 6 Ore di Roma per Audi Sport Italia arriva al fotofinish

Al rientro alla 6 Ore di Roma a distanza di sei anni dall’ultima presenza, team e piloti Audi sapevano bene su chi avrebbero dovuto fare la loro corsa: l’unica Lamborghini Huracan (partita in pole position), una vettura che la settimana precedente aveva vinto entrambe le corse del GT Sprint Italiano. E in effetti è stato così, con l’ultimo turno di gara al cardiopalma trascorso a vedere Riccardo Agostini tenere dietro Raffaele Giammaria, autore del giro più veloce della corsa ma che nonostante la pressione e una vettura più scorrevole nel veloce è riuscito a mettere il muso davanti all’Audi solo per pochi metri alla curva Soratte per poi andare largo e restituire il primo posto ad Agostini. Per il padovano questa era la tredicesima corsa della stagione sulla R8 LMS e il numero non ha creato problemi, anzi, a lui e ai nuovi compagni di colori Lorenzo Ferrari e Sean Hudspeth. I due hanno firmato col pilota veneto la prima vittoria assoluta dei quattro anelli in questa classica arrivata alla ventinovesima edizione.

Tutti e tre i piloti Audi Sport Italia hanno a vario titolo tenuto la prima posizione, e Hudspeth è stato il primo dei tre a riuscirci. Il pilota di Singapore aveva iniziato con un testacoda sulla pista col poco grip delle prime ore del mattino, ma è risalito bene fino al terzo posto, una posizione che poi nel suo primo turno Ferrari ha migliorato scavalcando la migliore delle Ferrari 488. Hudspeth è ritornato al volante della R8 LMS GT3 per lo stint che contraddistingueva la metà gara, e dal 93° al 129° passaggio si insediava al comando quando la Huracan di Giammaria, Massimo Torre e Gino Moccia doveva sostare al box per una riparazione imprevista. Malgrado un pit-stop imprevisto di Hudspeth per una foratura, nel secondo turno Ferrari si riportava davanti a tutti a partire dal 147° giro. Ma poi il diciottenne piacentino fino al 166°, momento in cui rientrava al box a un’ora e un quarto dalla fine, doveva misurarsi con un assetto poco equilibrato per un problema di pressione a uno pneumatico. Ferrari dimostrava una maturità da veterano del GT e riportava l’Audi in prima posizione, cedendo a un vero veterano come Agostini (nonostante la giovane età) il compito di difendere con le unghie ed i denti la prima posizione dall’ex-Formula 3000 sulla Huracan che le tentava tutte prima di arrendersi per appena 0″469. Se quella di Ferrari ed Hudspeth è la prima vittoria coi quattro anelli per Agostini è stata la quarta del 2020, o terza, in base al risultato del ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI sul risultato della gara GT Sprint del sabato al Mugello.

1. AGOSTINI/FERRARI/HUDSPETH (AUDI) 213 giri in 6h00.003
2. Moccia/Giammaria/Torre (Lamborghini) 0″469
3. Alessandri/Antonelli/Giraudi/Linossi (Mercedes-Benz AMG) – 1 giro
4. De Marchi/Bottiroli/Mac/Schreiner (Fe.) – 16 giri
5. Rayneri/Donzelli/Montagnese/Fondi (Porsche) – 17 giri
6. D’Aste/Grimaldi/Utzieri (Lotus) – 19 giri
7. Di Amato/Quaresmini/Sartingen/Kinch (Ferrari) – 20 giri
8. Bertschinger/Faessler/Tosolini (Porsche) – 23 giri
9. Cordoni, Pindari, Miemois/Fratti (Porsche) – 87 giri
10.Malvestiti/Romagnoli/Canuti (Mitjet) – 91 giri