VALENCIA, SPRINT RACE: SCUDERIA COLONI MESSA FUORI GIOCO DA DUE CONTATTI

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Le corse hanno mostrato a Scuderia Coloni il loro volto più duro nella Sprint Race GP2 di Valencia: entrambi i piloti avevano il potenziale per fare bene, ma due incidenti nelle prime fasi di gara li hanno privati di qualsiasi possibilità di ben figurare. La gara di Stefano Coletti è finita addirittura dopo pochi metri: dopo una buona partenza il pilota monegasco è stato costretto a scegliere la traiettoria esterna per la prima curva, ma lì ha trovato la vettura ferma di Ericsson e non ha avuto altra scelta che andare a muro per evitarla, seguito poi da altri due piloti in un tamponamento a catena che ha costretto la Direzione Gara a mandare in pista la Safety-Car.
Se il primo giro è stato sfortunato per Coletti, le cose sembravano essersi messe bene per Fabio Onidi: ancora una volta l’italiano aveva azzeccato una grande partenza, passando dalla 13esima alla settima piazza, e si era dimostrato nuovamente freddo in entrambe le ripartenze dopo le Safety-Car (la seconda entrata in pista per un contatto tra Palmer e Cecotto).
Fabio era veloce e pronto ad attaccare Berthon per la sesta piazza, cosa che ha effettivamente fatto al sesto passaggio: la pressione di Onidi ha portato il francese all’errore alla Curva 1, dove Berthon ha perso il punto di frenata ed è andato largo. L’italiano si è buttato all’interno per guadagnare la posizione ma Berthon gli ha tagliato la strada strappandogli l’alettone anteriore.
Onidi è tornato al box per cambiare l’ala ma la sua gara è in pratica finita lì, visto che è tornato in pista 17esimo.

Paolo Coloni: “Non c’è molto che si possa dire dopo una gara del genere. Ovviamente siamo molto delusi perché non abbiamo avuto nemmeno il tempo di dimostrare il nostro potenziale. È una situazione a maggior ragione frustrante anche perché entrambi i nostri piloti sono incolpevoli negli episodi che li hanno coinvolti: Stefano non aveva assolutamente spazio per evitare l’incidente, l’unica scelta che aveva era se andare a muro o colpire la vettura di Ericsson.
Lo stesso vale per Fabio, il suo attacco su Berthon era ottimo e sicuramente lui non ha nessuna colpa nel contatto successivo, visto che era sulla traiettoria corretta. In ogni caso sono le corse, giornate come queste possono capitare e lo sappiamo. Ora torniamo a casa pronti a lavorare il più possibile per conquistare i risultati che noi e i nostri piloti meritiamo”.