Termina la corsa del rally del Monte Caio
Scuderia Jolli Corse, ASD Monte Caio e Scuderia San Michele annunciano la soppressione della manifestazione nata nel 2010 ed andata in scena, sotto forma di ‘Ronde’, sino al 2019. Quest’anno, la gara avrebbe dovuto disputarsi il 9/10 ottobre nell’inedito formato di ‘rally day’. Il saluto degli organizzatori.
Una piccola ma luminosa stella nel firmamento dei rally italiani si spegne: è quella del rally del Monte Caio, competizione andata in scena sulle strade dell’Alta Val Parma dal 2010 al 2019 e che quest’anno avrebbe dovuto riproporsi in una veste rinnovata (da ‘ronde’ a ‘rally day’) nel fine settimana del 9 e 10 ottobre prossimi.
Pur se a malincuore, la Scuderia Jolli Corse, l’ASD Monte Caio e la Scuderia San Michele – le tre entità che hanno creato e cresciuto la manifestazione – hanno infatti deciso di non dare seguito a quello che, da quest’anno, si sarebbe dovuto chiamare Rally Day Monte Caio. A portarli a questa sofferta decisione, le tante difficoltà ed incertezze innescate dalla pandemia che sta tenendo in scacco il mondo intero da oltre un anno: lo scenario attuale non consente infatti di porre le necessarie fondamenta sulle quali pianificare il futuro della manifestazione, troppo alti sarebbero i rischi di dar vita ad un evento che, al contrario di quanto avvenuto sinora, finirebbe per portare alcun beneficio al proprio territorio.
Gli organizzatori della competizione si congedano tracciando un bilancio della loro esperienza decennale. Partiamo con Andrea Galeazzi: “E’ un momento molto particolare, contraddistinto da sentimenti tanto forti quanto contrapposti – spiega il portacolori di Jolli Corse -. Da un lato, ovviamente, c’è il dispiacere per questa scelta che, tuttavia, riteniamo essere la più corretta e razionale sotto ogni profilo. Per contro, ci sono la soddisfazione e la gioia per tutto quello che abbiamo vissuto sinora. La creazione della gara, nel 2010, fu un’autentica scommessa nella quale credettero con fermezza mio padre Franco, Loris Mercadanti e Michele Tedaldi; organizzare un rally sulle strade di casa nostra era un sogno ma anche un’impresa per via delle tante difficoltà logistiche, ma dopo la prima edizione, nella quale il mondo dei rally ci ‘prese le misure’, la manifestazione decollò alla grande, collezionando numeri importanti e divenendo in breve un appuntamento di riferimento nel programma stagionale di tanti concorrenti. Chiudiamo questa bellissima parentesi con l’orgoglio di essere riusciti a portare sulle strade tizzanesi le più importanti auto da rally, ma anche di aver dato vita ad un evento molto apprezzato da tutti: piloti e navigatori venivano attratti da quel clima accogliente, caldo e familiare, che solo qui trovavano; la nostra comunità apprezzava la manifestazione, vivendola con spirito di condivisione e massima apertura nei confronti degli sportivi. Insomma, la Ronde Monte Caio è stata un’autentica festa sportiva che ha saputo unire la popolazione locale, i concorrenti e gli appassionati che venivano a seguirla. Vorrei poi ricordare che la Ronde Monte Caio, nel suo piccolo, ha permesso di raccogliere fondi destinati in beneficenza di anno in anno ad associazioni ed enti locali: anche questo aspetto ha contribuito a consolidare il forte legame tra la nostra cittadinanza e la manifestazione. Non finirò mai di ringraziare tutti coloro che, in questi anni, hanno contribuito alla riuscita della competizione: dai concorrenti ai residenti, dai volontari alle amministrazioni locali senza dimenticare i nostri preziosi sponsor”.
A Galeazzi fa eco Loris Mercadanti: Dover arrestare la splendida avventura del ‘Rally Ronde del Monte Caio’ è per me un grande rammarico – sospira il presidente dell’ASD Monte Caio. E’ stata un’esperienza molto bella ed appagante per quanto, è ovvio, anche molto impegnativa; aver condiviso questo percorso con l’amico Franco Galeazzi e con suo figlio Andrea ha reso il tutto ancora più bello. Si chiude, anche per eventi al di sopra della nostra volontà, una parentesi significativa, della quale serberò ricordi indelebili, il più forte dei quali è la simbiosi che si era creata tra la manifestazione sportiva ed il nostro territorio: questo era il nostro scopo primario, quando nel 2010 decidemmo di dare vita alla gara. Sapere di aver pienamente centrato l’obiettivo è stato, ed è, motivo di grande orgoglio e soddisfazione; e se questo si è potuto ottenere, merito va dato a tutti coloro che ci hanno affiancato e supportatati in questa esperienza decennale: la Provincia, la Prefettura di Parma, l’ACI Parma, i Comuni coinvolti, primo fra tutti, ovviamente, quello di Tizzano, che ci è sempre stato molto vicino: fondamentale la collaborazione delle forze dell’ordine, in particolare quella dei Carabinieri Tizzanesi, della Questura, dei Vigili Urbani, delle Guardie Forestali, della Protezione Civile, ma principalmente dei tanti amici volontari che ci hanno affiancato con passione, dedizione e competenza. Ancora più fondamentale è stato l’apporto dato dalla Scuderia San Michele di Bedonia, ed i partner commerciali che hanno creduto nella nostra iniziativa, sostenendola sempre con calorosa convinzione. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento”.
I NUMERI DEL MONTE CAIO. La Ronde del Monte Caio ha vissuto 10 edizioni. In totale, gli iscritti sono stati 811, gli equipaggi che hanno preso effettivamente il via sono stati 804, mentre 629 sono state le vetture giunte al traguardo e 174 gli abbandoni. L’edizione con il maggior numero d’iscritti è stata quella del 2012, con 119 vetture. Due i piloti sempre presenti: sono i parmensi Andrea Galeazzi e Gabriele Frazzani. Lo stesso Andrea Galeazzi e l’altro locale Simome Rabaglia sono i conduttori con il maggior numero di arrivi (9).
Il record di successi assoluti è del varesino Mauro Miele e del suo navigatore alessandrino Luca Beltrame, con 4 sigilli. Invece, in testa alla graduatoria del maggior numero di successi di classe c’è ancora Andrea Galeazzi, con 8 vittorie. La gara del 2011 sarà ricordata per essere stata quella con il minor distacco tra i primi due equipaggi: 3”6, mentre il Monte Caio 2016 ha visto concretizzarsi il divario maggiore fra primo e secondo classificato (31”5).