Personalità femminili spiccano all’Autodromo di Varano: l’esempio di Michela Cerruti
8 marzo, festa della donna. Per il motorsport, l’occasione di ricordare e celebrare la presenza femminile sempre più significativa al proprio interno, a vari livelli: non solo dietro al volante, ma anche con ruoli da ingegnere, dirigente o persino da meccanico, rompendo le barriere a cui eravamo abituati, grazie al talento e senza la necessità delle cosiddette quote rosa. Pilota versatile, priva di timori reverenziali, poi team principal e manager stimata, Michela Cerruti è un perfetto esempio per le ragazze che sognano di affermarsi professionalmente nel mondo delle corse. L’Autodromo di Varano è stato per lei tappa frequente: sia alla guida, accumulando chilometri di test, sia al muretto box come avviene oggi.
Sul tracciato della Motor Valley si svolgono numerose sessioni di test della Giulia ETCR realizzata da Romeo Ferraris, il costruttore che sotto la gestione Cerruti partecipa all’innovativo campionato per vetture Turismo elettriche, da questa stagione insignito della titolazione FIA. In qualità di team principal, Michela è l’unica donna a ricoprire un ruolo così elevato in una serie patrocinata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile insieme a Susie Wolff, a capo della scuderia Venturi di Formula E. Ad accomunarle, i trascorsi in pista e l’impegno in due categorie a propulsione elettrica, pionieristiche per definizione già sul piano tecnologico.
Ma l’azienda Romeo Ferraris è anche concessionaria, importatore, centro di elaborazione per vetture stradali: una realtà in costante crescita di cui Michela ha preso la guida definitiva raccogliendo l’eredità dal padre Aldo, che ha acceso in lei la scintilla della passione per il motorsport. È iniziato tutto un po’ più tardi rispetto agli standard consueti: Michela non ha affrontato la classica gavetta nel karting, ma ha cominciato quasi per caso, durante un corso di guida sicura.
A 21 anni, nel 2008, le prime esperienze in gara, con l’Alfa Romeo 147 Cup schierata proprio dal team Romeo Ferraris, aprendo un cammino ricco di soddisfazioni. Fra i momenti più speciali della carriera, la storica vittoria del 2011 a Monza nella Superstars Series, confrontandosi contro ex F1 quali Johnny Herbert e Gianni Morbidelli, e il successo del 2014 a Imola con le potenti monoposto Auto GP. Senza dimenticare le gare con le auto GT, l’avventura agli albori della Formula E e quella con la Giulietta TCR costruita direttamente da Romeo Ferraris, un modello che ha sfidato le grandi case riuscendo a imporsi persino nel Mondiale FIA WTCR.
Questo bagaglio di esperienze ha regalato a Michela una capacità di adattamento che si è poi rivelata fondamentale nelle vesti di team manager, maturando una visione a tutto tondo di come si gestisce una squadra corse. E non solo: Michela è stata parte della Women in Motorsport Commission, il gruppo di lavoro della FIA dedicato a incentivare la partecipazione delle donne nell’automobilismo, è stata apprezzata opinionista e commentatrice tecnica a livello televisivo, oltre che testimonial della fondazione onlus Operation Smile Italia.
Un curriculum ricchissimo, impreziosito da una laurea in Psicologia, che ha richiesto ovviamente grandi sforzi e determinazione, ma senza rinunciare alla famiglia e alla maternità. La dimostrazione che tutto è possibile, anche per le donne nel motorsport, che l’organizzazione del circuito “Riccardo Paletti” spera di accogliere in numero sempre maggiore.