DI NUOVO “MONDIALE” PER MOVISPORT: TORNA BRAZZOLI, GRYAZIN IN CERCA DI RISCATTO

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Ypres, nelle Fiandre Occidentali, Belgio. Sarà il contesto dove due portacolori di Movisport si muoveranno questo fine settimana, per il nono appuntamento del Campionato de Mondo Rally.
Gara su asfalto tra le più iconiche in Europa, quella belga sarà terreno di conquista di Enrico Brazzol/Manuel Fenoli (Ford Fiesta Rally3 della JME) e per Nikolay Gryazin/Konstantin Aleksandrov, con la Skoda Fabia Rally2 di TokSport WRT.
Brazzoli, unico italiano al via, torna dopo un lungo periodo di stop, dalla partecipazione in Sardegna dello scorso giugno ed attualmente è in settima posizione della classifica iridata WRC3 andato a punti con soli due impegni, per un totale di 33 lunghezze. Sino al precedente impegno del Rally d’Italia, Brazzoli era terzo in classifica, il ritiro per rottura del serbatoio quando era terzo di categoria lo ha privato dell’attico della classifica.
Quella nelle Fiandre, per Brazzoli è una gara dai ricordi forti, l’ha corsa per ben nove anni di seguito e l’ultima volta, nove anni fa, con la Lancia Rally 037 nel Campionato Europeo Autostoriche, finì secondo assoluto. Un rally dunque che conosce assai bene, ne conosce le insidie, anche qualche “segreto”, per cui il driver cuneese conta di capitalizzare l’esperienza per cogliere un risultato di spessore che lo rilanci in classifica.

Torna anche Nikolay Gryazin. Dopo non aver potuto prendere il via al Rally di Finlandia, dove tornava come “indipendente neutrale autorizzato” (ANA), insieme al suo copilota Konstantin Aleksandrov sulla Skoda Fabia Rally2, a causa di un incidente durante lo “shakedown”, avrà il non facile compito di riprendere molto del terreno perduto nella apposita classifica WRC-2 in quanto non ha marcato punti sia in Kenya che in Estonia (dove non ha potuto correre per il divieto governativo per i piloti russi causa la guerra in Ucraina).
Attualmente Gryazin, che aveva vinto la categoria al Rally d’Italia, si trova in quinta posizione provvisoria.

FOTO: Brazzoli in azione (foto M. Bettiol)