Toine Hezemans alla Targa Florio Classica 2022
A meno di un mese dal via della Targa Florio Classica (13 – 16 ottobre), grandi nomi del motorismo internazionale sono pronti a prendere parte ad un’edizione che entrerà nella storia della corsa più antica del mondo. Sotto i riflettori la partecipazione di un pilota che ha scritto pagine importanti del motorsport degli anni ‘60 e ‘70: Toine Hezemans. Il pluricampione olandese, vincitore del campionato ETCC nel 1970 e 1973, vanta sei partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans, oltre al successo dell’edizione del 1971 della Targa Florio insieme a Nino Vaccarella su un’Alfa Romeo 33/3.
Il pilota di Eindhoven quest’anno prenderà parte alla gara di regolarità sotto i colori della Scuderia Real Art on Wheels al volante di una vettura altrettanto importante, la Porsche 911 T che ha trionfato nel 1969 tra le Gran Turismo con Ostini – “Nomex”, anno in cui la Casa di Stoccarda festeggiò un poker di successi consecutivi nella gara madonita.
Alla Targa Florio ha trionfato nel 1971, portando al successo sul Piccolo Circuito delle Madonie una vettura iconica come l’Alfa Romeo 33/3 assieme all’idolo locale Nino Vaccarella, battendo lo squadrone Porsche. L’anno seguente ha conquistato, sempre con l’Alfa, un terzo posto salendo nuovamente sul podio. Che effetto le fa ritornare sugli stessi luoghi che le hanno dato accesso all’albo d’oro di una delle competizioni più importanti del mondo?
Sono un amante della Sicilia e della Targa Florio, che regala sempre emozioni uniche, come è avvenuto circa dieci anni fa quando sono tornato a correre nell’iconica gara isolana, al volante di una vettura storica. Questa volta grazie ad un amico avrò la possibilità di gareggiare con una Porsche importante che ha vinto la categoria GT 2.0 dell’edizione del 69 con Gianpiero Moretti, fondatore della MOMO.
Quali sono i suoi ricordi del pubblico siciliano, che all’epoca del Mondiale Sport era stimato in circa un milione di spettatori?
In quegli anni si respirava un’aria davvero unica, con gli appassionati che iniziavano a popolare il percorso dalle prime ore del mattino. Ricordo con molto affetto il grande supporto che hanno dato a me e Nino nel 1971, non solo facendo il tifo per noi, ma anche aiutandoci quando la nostra vettura finiva fuori strada spingendoci fino a permetterci di ripartire. Cosa che non si verificava assolutamente quando era il turno di una Porsche…
Lo scorso anno è venuto a mancare Vaccarella, il “preside volante” tanto amato dalla gente della sua terra ed anche in tutto il mondo. Che cosa le ha lasciato la sua immagine.
Vaccarella era davvero speciale e alla Targa Florio, davanti a quello che era il suo pubblico, ha dimostrato di avere una marcia in più. Ricordo quando era al volante, che con la squadra non riuscivamo a capacitarci di quanto fosse veloce. Sentivamo sfilare il rombo del motore della nostra vettura e dopo per più di un minuto il silenzio assoluto… Tolto il casco era un vero signore, mentre io all’epoca ero una sorta di cowboy.
La Targa Florio all’epoca attraversava diversi centri abitati. Si ricorda quale era il tratto più difficile, affascinante di quei 72 chilometri?
Ricordo che il tracciato inizialmente era molto sporco e difficile da percorrere, poi con il passaggio delle tantissime vetture presenti le traiettorie tendevano a pulirsi e quindi si riusciva a guidare meglio. I centri abitati erano più semplici, mentre in quelli aperti si doveva prestare molta attenzione. All’epoca Vaccarella teneva un ritmo altissimo ovunque, mentre io in alcuni tratti tendevo ad essere più conservativo.
Lei ha corso con tanti tipi e modelli di vetture. Di quale di queste riecheggia ancora il suono del motore nelle sue orecchie?
Sono un grande estimatore dei motori a 8 e 12 cilindri come quello Ferrari, ma una delle squadre che mi è rimasta più nel cuore è l’Alfa Romeo, con cui ho condiviso momenti che rimarranno per sempre nella mia memoria.
Con quale spirito affronterà l’edizione 2022?
Non tornerò alla Targa Florio per far segnare un nuovo record (ha affermato sorridendo), ma per divertirmi e godermi le bellezze di un territorio unico. Sarà bello essere in equipaggio con Mark Koense, che oltre ad aver lavorato in Formula 1 ed aver fondato un importante team olandese, oggi è autore di diversi libri sul motorsport, di cui uno sulla mia carriera.