La Grande Corsa sposa il territorio

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Si avvicina sempre più la fase decisiva dell’edizione 2022 de La Grande Corsa – rally storico, regolarità sport e regolarità a media – che si svolgerà venerdì 25 e sabato 26 prossimi con quartier generale nella nuova ambientazione di Riva presso Chieri che, con entusiasmo, si prepara ad accogliere la manifestazione organizzata dagli Amici di Nino in collaborazione col Club della Ruggine.

La chiusura delle iscrizioni prorogata a martedì 22 novembre fa crescere l’attesa per conoscere il numero degli equipaggi e i nomi dei protagonisti che si sfideranno su un percorso che presenta tante novità. La prima: la nuova sede di partenza e arrivo che saranno ospitate nella centrale Piazza della Parrocchia dominata dallo splendido Palazzo Grosso all’interno del quale è ospitato il singolare Museo del Paesaggio sonoro di Riva presso Chieri, nato grazie alla volontà dell’amministrazione comunale di valorizzare il pregevole percorso di ricerca condotto da Domenico Torta ed alcuni studiosi sui suoni, i rumori e le melodie che hanno caratterizzato il paesaggio locale, dalla cultura contadina sino alla contemporaneità.

Numerose le curiosità legate anche alle località teatro delle prove speciali, piccoli borghi che custodiscono preziose testimonianze del passato. Le prime si possono scoprire a Moncucco, piccolo comune di nemmeno mille anime, sede di un castello con corte centrale, affiancato da torri e passaggio di ronda conservato. Inserito fra i Castelli Aperti del Basso Piemonte, ospita il Museo del Gesso. Fu edificato nel XIV secolo, ma ha subito sostanziali modifiche nei secoli successivi. Moncucco dà anche il nome alle prove speciali 1,4 e 7 che interesseranno anche le località di Berzano, San Pietro e Cinzano.

Celti, Romani e Longobardi hanno invece lasciato il segno nei territori di Monteu da Po, Moransengo e Cavagnolo, tra le cui strade si svilupperà la prova speciale 2 e 5; di sicuro interesse storico sono le rovine della colonia romana di Industria-Bodincomacus e l’abbazia di Santa Fede a Cavagnolo.

Curiosità non mancano, poi, spostandosi sulla prova speciale 3 e 6, quella di Verrua Savoia, con la leggenda sulla fondazione del Comune che narra di un legionario romano di nome Verus che disertò dalla sua legione per raggiungere l’amata Rucha dando così il nome al luogo, ma primo documento in cui si menziona il Borgo di Verrua risale al 999 quando l’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III conferma alcuni terreni posseduti nella zona del borgo dal vescovo di Vercelli.

Tanta storia e tanta cultura nei territori toccati dal rally storico, elementi che vanno a sposarsi alla perfezione con l’offerta enogastronomica ricca delle numerose eccellenze della zona che non mancheranno di dare quel tocco in più a chi la gara verrà a correrla e a vederla.

Informazioni e documenti di gara al sito web www.amicidinino.it