Il 18° Rally Campagnolo viaggia a quota 130
Sono ben 117 gli iscritti al rally, 16 dei quali in gara nel Trofeo A112, eguagliando il numero dello scorso anno. Nonostante alcune defezioni da parte degli habitué del CIRAS, si preannuncia una gara di alto livello. Raggiunta la cifra totale di 130 equipaggi iscritti, sommando i 13 della regolarità a media
Centodiciassette furono lo scorso anno e centodiciassette sono anche nel 2023, gli iscritti alla diciottesima edizione del Rally Campagnolo in programma ad Isola Vicentina venerdì 2 e sabato 3 giugno.
Nonostante l’assenza di alcuni dei protagonisti del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, il rally organizzato dal Rally Club Team, col patrocinio di ACI Vicenza, riesce sempre a dare garanzie di agonismo e spettacolo, ed è quanto promettono i centouno iscritti – sette in più della scorsa edizione – ai quali si accoderanno i sedici in lizza per il Trofeo A112 Abarth Yokohama, il primo dei quattro trofei per il quale la gara vicentina ha validità; gli altri sono il Memory Fornaca, il Michelin Trofeo Storico ed il Trofeo Rally ACI Vicenza.
Ad aprire l’elenco sarà colui che il Campagnolo l’ha già vinto quattro volte, ovvero Lucio Da Zanche che ritrova sul sedile di destra della Porsche 911 RSR Daniele De Luis; a seguire, un’altra Porsche 911, la SC di Natale Mannino e Giacomo Giannone, attualmente secondi in campionato, a precedere la Ford Sierra Cosworth 4×4 di Valter Pierangioli e Arianna Ravano. Toccherà poi a Matteo Luise e Melissa Ferro con l’abituale Fiat Ritmo 130 TC e alle loro spalle uno dei protagonisti più attesi: quel Franco Cunico che ritorna al volante di una Ford Sierra in versione 2RM condivisa con Mauro Peruzzi.
Nutrita si presenta la pattuglia dei piloti locali ad iniziare da Riccardo Bianco su Porsche 911 Gruppo B assieme a Carlo Vezzaro, proseguendo con le Ford Sierra Cosworth 4×4 di Giovanni Costenaro e Pierluigi Zanetti, il primo con Matteo Gambasin e il secondo con Roberto Scalco. Della partita anche Giorgio Costenaro e Lucia Zambiasi su Lancia Stratos, Nereo Sbalchiero con Elia Molon su Lancia Delta Integrale, oltre ad Adriano Beschin e Giampaolo Basso su Porsche 911 affiancati da Riccardo Pellizzari e Sergio Marchi. Tra i primattori del CIRAS si contano al via anche Giovanni Nucera ed Umberta Gibellini su Porsche 911 RS, stessa vettura utilizzata da Luigi Orestano e Carmelo Cappello, oltre a Riccardo De Bellis e Christian Soriani su una SC/Rs e Riccardo Mariotti sulla Ford Sierra condivisa con Sandro Sanesi, piloti tutti al loro primo Rally Campagnolo.
Spunti d’interesse arrivano dalla classe 2-2000 del 3° Raggruppamento che conta ben diciassette equipaggi in lizza, promettendo una sfida tutta da seguire, come avverrà anche in altre classi meno numerose ma con pretendenti agguerriti. Due le pilotesse iscritte: la veterana Fiorenza Soave su Fiat Ritmo 130 TC e l’esordiente Elena Gecchele con una Fiat 124 Spider. Infine, sei gli equipaggi da oltre confine, quattro dei quali in arrivo dalla Repubblica di San Marino, uno dalla Germania e il sesto, con la vettura più datata del lotto, ovvero la Saab 96 del 1962, dalla Repubblica Ceca.
Tra le assenze spiccano quella di “Lucky” impegnato nel concomitante Rally du Chablais valevole per il Campionato Europeo, di Matteo Musti attuale capoclassifica nel CIRAS oltre al terzo e quarto, nell’ordine Antonio Parisi e Giuliano Palmieri. Dopo quindici partecipazioni consecutive non sarà al via Alberto Salvini e chi invece timbrerà per la diciottesima volta il cartellino sarà Antonio Regazzo, unico conduttore ad aver disputato tutte le edizioni dal 2005.
Se nel rally tricolore le presenze sono aumentate di sette unità nel Trofeo A112 Abarth Yokohama sono altrettanti gli equipaggi in meno rispetto al 2022; non per questo mancheranno le proverbiali sfide sul filo dei decimi di secondo con Andrea Fichera e Marco Melino che punteranno al primo successo nella Serie ma almeno altri tre equipaggi si potranno inserire nella lotta per la vittoria.
Orfano della regolarità sport, il Campagnolo Historic si svolgerà con la formula della regolarità a media, gara alla quale sono tredici gli equipaggi iscritti tra i quali non mancano nomi interessanti.