ROBERTO LACORTE PORTA A TERMINE UNA 24 ORE DI LE MANS DIFFICILE E MERAVIGLIOSA

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Tagliare il traguardo dell’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans rappresenta di per sé un qualcosa di straordinario. Un’emozione che Roberto Lacorte ha vissuto in prima persona, nonostante le difficoltà avute nella prima parte della gara ed un fuori programma che ha di fatto precluso il podio della Pro-Am (e forse anche la vittoria di classe) a lui e ai suoi compagni Giedo van der Garde e Patrick Pilet, assieme ai quali si è alternato al volante della Oreca 07-Gibson del team Graff Racing nella livrea Cetilar Racing.

Il pilota toscano, alla sua sesta partecipazione nella gara de La Sarthe in cui faceva il suo ritorno dopo due anni, è riuscito così a concluderla per la quinta volta nella propria carriera, ottenendo il 17° posto nella LMP2 ed il quarto appunto tra i Pro-Am.

E ciò a dispetto di una penalità in qualifica che ha relegato il prototipo francese in 19ª fila e soprattutto delle complicazioni incontrate nelle fasi iniziali, con la partenza data in condizioni difficilissime di pista umida, letteralmente bagnata in alcuni tratti, con una Cadillac subito fuori e la prima safety chiamata in causa già nel corso del primo giro di gara. A sostenere il primo stint di guida è stato van der Garde, che poi ha lasciato il volante ad un regolarissimo Lacorte. La pioggia è continuata a cadere a tratti, per diventare consistente intorno alle 22, con tanti incidenti ed una lunga neutralizzazione.

Poi è stato il turno di Pilet, a sua volta rilevato da van der Garde, che è così ritornato al volante. L’olandese all’inizio della notte è rimasto tuttavia coinvolto senza colpe in un contatto multiplo a Tertre Rouge, in prossimità di una slow zone. Contatto che si è tradotto in una lunga sosta ai box per riparare il danno procurato alla parte di destra della vettura, incluso il semiasse, le due ruote anteriore e posteriore e parte della carrozzeria.

Una volta ripartito, l’equipaggio del team Graff Racing è riuscito a riacquistare un ottimo ritmo, risalendo alcune posizioni. E ad avere l’emozione di tagliare il traguardo è stato proprio Lacorte.

“Per noi si è trattato di una 24 Ore di Le Mans dolce ed amara. La parte positiva è data dal fatto che abbiamo fatto una bella gara, guidando tutti e tre i piloti bene, senza commettere un solo errore – ha spiegato Lacorte – Amara perché pensavamo di potere lottare per il podio e invece abbiamo avuto un passo fantastico che ci avrebbe potuto portare alla vittoria. Ma una GT ha sbagliato due volte l’ingresso nella slow zone, prima finendo addosso a me e poi devastando la nostra vettura quando al volante c’era Van der Garde, costringendo il team a fare un lavoro straordinario”.

Il prossimo impegno per Lacorte è adesso in programma tra sole due settimane, nel week-end del 24 e 25 giugno, quando scenderà in pista per il terzo round del campionato Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportcar Championship, in occasione della 6 Ore di Watkins Glen, quando tornerà al volante della Ferrari 296 GT3 numero 47 del team Cetilar Racing.