Podio sfiorato da Marco Butti a Monza nella seconda gara del GT3 Sprint tricolore
La quarta delle otto gare in calendario che assegneranno i titoli GT3 Sprint 2023 prende il via nel primo pomeriggio assistita da un meteo perfetto per la stagione, all’insegna dell’Anticiclone delle Azzorre, con caldo intenso e quasi 50° sull’asfalto. Ma è rimasto freddo ancora una volta Marco Butti, che partito quarto non si è fatto coinvolgere da contatti al semaforo verde ed è risalito subito terzo, per inseguire a distanza ravvicinatissima i leader della giornata, i vincitori di ieri Spengler/Klingmann (BMW) e quelli di oggi Cazzaniga/Petrov (Lamorghini), partiti in pole position. Tenendo un ritmo alto il diciottenne comasco ha limitato il distacco da chi comandava le operazioni al massimo entro 2″ e il giro prima di fermarsi ai box per il pit stop obbligatorio aveva solo 1″5 dal vertice.
Ma col secondo posto di ieri e i 5″ secondi che sono affibbiati alle vetture il cui equipaggio è composto da un solo pilota, il lariano oggi era il conduttore che doveva trascorrere più tempo in corsia box: 17″. Nonostante questa attesa la R8 LMS del team di Emilio Radaelli riusciva a riprendere la corsa al quarto posto, dietro alla Lamborghini partita al palo e alla Honda di Gnos/Greco, come la vettura italiana un equipaggio che non aveva avuto da misurarsi con handicap tempo quando i piloti si erano cambiati di posto. Butti si trovava alle spalle della Honda e della BMW affermatasi ieri e riusciva a tenere stabilmente il loro passo, con il trio in lotta serrata per la seconda posizione fino al traguardo. Nel finale il pilota di Porlezza dimostrava che sulla pista di casa non si rassegnava fino all’ultimo e proprio nell’affrontare l’ultima volta la curva Parabolica prima del traguardo faceva un ultimo estremo tentativo che non bastava a scavalcare l’ex-campione DTM che la spuntava per 3 decimi di secondo per il terzo posto. Butti era quarto a 16″1 dal vincitore, e con i 17″ scontati al box è facile fare i conti e vedere che proprio come il sabato il suo passo e quello dell’Audi era quello di un’abbinata in grado di puntare alla coppa del vincitore a pieno titolo.