Campionato Italiano Rally Terra – Dalla Sardegna con furore: Stefano Marrone il primo iscritto al CIR

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Buddusò, un comune di 3500 abitanti dove ti giri e rigiri, respiri motorsport. Cronoscalata, prove del Rally Italia Sardegna, una comunità cresciuta con i rally dove abita una famiglia che, in controsterzo, oramai ci vive. Non sorprende così che il primo iscritto al Campionato Italiano Rally Terra 2024 sia Stefano Marrone, che a 36 anni dopo aver messo la sua vita a posto è in fibrillazione, in attesa della sua nuova, prima avventura in una serie tricolore. Il driver di Buddusò, che da sempre corre solo ed esclusivamente in Sardegna, senza aver mai messo il naso fuori dall’isola, prenderà il via al 2024 sugli sterrati italiani a bordo di una Peugeot 208 del Galiazzo Rally Team, condivisa assieme a Stefano Pudda nel ruolo di navigatore, vestendo i colori della Autoservice Sport; e l’emozione è talmente tanta che appena sono aperte le iscrizioni ha subito mandato la sua candidatura. “Così non ci penso più, insomma una volta che mi sono iscritto non si torna indietro… oramai è fatta, bisogna correre e preparare la stagione” commenta trepidante il figlio più grande della famiglia Marrone (il padre Francesco è un recordman di partecipazioni al RIS, il fratello Fabrizio un altro specialista della polvere sarda). Scorrendo la sua carriera il Rally dei Nuraghi e del Vermentino è un appuntamento fisso, dove l’anno passato ha strappato un ottimo quarto posto di classe dopo una gara corsa al vertice. Ma nel 2023 per Stefano è arrivata anche la prima partecipazione al mondiale di casa, un raggiungimento ed una gioia immensa 15 anni dopo il primo debutto in macchina.

Perché scegliere il CIR Terra?

“Perché la Sardegna è terra, e la maggior parte dei sardi sono terraioli, ce l’abbiamo nel sangue – racconta Marrone – ho iniziato a correre sull’asfalto in realtà, ma mio padre mi diceva <<prova sulla terra, vedrai che non torni più indietro e ti innamori>>. Alla fine negli ultimi 6 anni avrò fatto se va bene due gare su asfalto, e nel frattempo ho fatto anche il mio debutto al RIS, un sogno”. Una scelta di cuore quella anche di correre sulla Peugeot 208 Rally4, che è stata per il driver di Buddusò un amore a prima vista: “mi ha preso tantissimo questa Rally4, ha una trazione assurda, mi fa impazzire, per questo l’ho scelta. Voglio fare il campionato in questa categoria anche perché lo scorso anno c’erano degli equipaggi veramente forti, di un altro livello”.

Nella vita di tutti i giorni Stefano Marrone gestisce con i parenti 4 officine ed un’autodemolizione, motivo che assieme al volersi creare una propria famiglia l’ha tenuto lontano da un programma annuale nei rally. Ma ora che tutto è a posto, impegni e logistica permettendo, può dedicarsi alla sua passione.

“Non vedo letteralmente l’ora – continua – io non ho mai corso fuori dalla Sardegna e per me sarà così tutto nuovo, una scoperta di luoghi, prove, persone ed opportunità”. Chiaramente il Rally dei Nuraghi e del Vermentino sarà la gara del cuore, ma quale altro appuntamento aspetti maggiormente? “Sono molto curioso per il Rally Città di Foligno, e non solo perché è la prima gara in calendario ma perché ho visto qualche cameracar e mi sembra una gara molto insidiosa, tecnica. Poi sinceramente voglio farle tutte”.

Una famiglia che corre sulla terra quella dei Marrone… “Non solo la nostra famiglia, ma una comunità – risponde secco – io sono di Buddusò, dove siamo 3500 abitanti e almeno 60 licenziati. Il motorsport per noi è proprio quotidianità, è lavoro, viviamo di motori. I ragazzi di Tandalò Motorsport, per esempio, mi aiuteranno come sponsor ed io porterò i loghi della loro cronoscalata in giro per l’Italia.”

Alla tua prima esperienza nel Campionato Italiano Rally Terra ci sono degli obbiettivi? “Voglio migliorarmi personalmente – conclude Marrone – deve essere un’esperienza viva e se poi arriveranno i risultati bene. Ho fatto solo gare qui in Sardegna, dove il mondiale per esempio è una maratona, ma in rally con prove corte darò tutto dall’inizio alla fine per crescere il più possibile. Seguirò i preziosi consigli di Terenzio Testoni, di Pirelli, e vorrei di cuore ringraziare anche la mia famiglia e gli sponsor, che mi aiutano e sostengono in questa avventura.”