Fazioli al debutto nel TCR Pista – DSG con la Cupra di Brothers in Arms. “Ho sempre avuto un debole per le ruote coperte”

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Quando da ragazzo raggiungeva il Motor Show di Bologna non immortalava con la propria macchina fotografica le Formula 1 ma le vetture Turismo. “Ho sempre avuto un debole per le ruote coperte”, rivela Andrea Fazioli che il 3-5 maggio 2024 debutterà nel TCR Italy DSG con la Cupra di Brothers in Arms. “Il fatto che da quest’anno la categoria DSG corra separatamente dalle vetture con cambio sequenziale ha costituito la ciliegina, senz’altro un fattore decisivo nella scelta di disputare questo campionato”, aggiunge il quarantenne pilota romano. Vent’anni nei kart, dove si è fatto da solo (“non ho padri o zii che mi abbiano trasmesso la passione per le corse”, spiega), poi nel 2020 il passaggio alle auto con le Renault Clio. “Sino ad allora pensavo che quel mondo fosse terreno esclusivo per i multimilionari”.

Ora appunto il TCR come naturale sbocco della carriera. Imprenditore edile, sposato e padre di due figli che ai kart preferiscono il calcio – tutti con il cuore giallorosso, tranne Giorgia, moglie e madre che per amore deve “contenere” la fede biancoazzurra – Andrea dice di sè: “Sono un pilota che tiene i piedi ben saldi per terra, che sta bene in mezzo a tutti e che crede nei valori di correttezza, sportività e rispetto. Anche l’anno passato, quando sono stato vittima di alcune scorrettezze in pista, ho sempre mantenuto calma e luncidità”.

Con Brothers in Arms è stato, parole sue, “amore a prima vista. Mi sono sentito come a casa, coccolato e poi sono consapevole di avere un budget che non posso buttare dalla finestra. E loro sono stati estremamente chiari con me circa i programmi”.

Obiettivo 2024? “Beh, come tutti,ambisco alla vittoria, ma essendo al debutto mi accontento di stare tra i primi tre. Quello che più mi fa piacere è ritrovare alcuni piloti come Lancillotti e Alessi con cui ho corso nella Clio. C’era un bel paddock e credo che si possa ripetere anche se in un contesto più competitivo”.

Amante della pesca, Andrea si divide tra lavoro e famiglia e per i suoi ragazzi ha assunto anche il ruolo di dirigente accompagnatore.