IL 37° RALLY LANA PRESENTA IL PERCORSO
Ancora una settimana di iscrizioni aperte, al 37. RallyLana, quinto atto del Trofeo Italiano Rally e quinta prova pure della Coppa Rally di Zona 1, a coefficiente 1,75.
In calendario per il 19 e 20 luglio, l’iconica gara organizzata da rallyLANA.ALIVE a.s.d. insieme a New Turbomark che ne cura gli aspetti tecnico-sportivi, da regolamento chiuderà il ventaglio temporale delle iscrizioni mercoledì 10 luglio e sinora si è registrato un notevole fermento intorno alla gara. Un fermento ed un grande interesse dato anche dal percorso proposto, strade che guardano alla tradizione, alle sfide vere che hanno fatto la storia delle corse su strada
UN PERCORSO DAI CARATTERI FORTI CON DUE GIORNI DI SFIDE EMOZIONANTI Eccolo il percorso del 37. RallyLANA, che rivela un percorso, che nel suo voler guardare alla tradizione conferisce prestigio ad una gara che non a caso nel proprio albo d’oro ha un numero straordinario, probabilmente percentualmente il più alto, di Campioni Italiani: Biasion, Vudafieri, “Tony”, Cerrato, Longhi, Dallavilla, Cunico, Aghini, Travaglia, Crugnola. Perché vincere al Lana non è da tutti. Aprirà il rally il fascino notturno il doppio passaggio intorno al Santuario di Oropa. Un primo “assaggio” della “Tracciolino”, poco più di 16 chilometri partendo dopo il Santuario per poi affrontare, dopo riordino e Parco Assistenza, la lunga “Città di Biella”, che farà invece provare il brivido della leggendaria salita che porta ad esso. Poco meno di ventiquattro chilometri di pura adrenalina, che termineranno proprio ripassando sulla “Tracciolino”. Simbolicamente intitolata alla Città di Biella, ai suoi appassionati, ai suoi proattivi imprenditori e collaborative forze dell’ordine ed alle autorità, questa “piesse” è quella che identifica al meglio la filosofia della gara. Poi ci saranno le insidie sotto il sole e il caldo – a meno di non insolite bizze del meteo – di un ambo di prove diurne al sabato da ripetere due volte che uniscono la storia recente a quella di un tempo. “Ailoche” (da 11,500 km), che basta nominarla per risvegliare mille ricordi, per infiammare di nuovo la passione. Infine “Curino” (portata a 13,120 km), la prova simbolo del rallyLANA: dagli anni ’70 è come lo è il “Turini” per il Rallye di Montecarlo.
Ecco le sfide descritte nei loro caratteri più forti e distintivi:
PS 1 “TRACCIOLINO” (KM. 16,170)
Un impegno che si presenta subito importante. Parte dopo il Santuario di Oropa ed è decisamente impegnativa come la versione lunga che arriverà al secondo giro della prima giornata di gara. Vietato sbagliare. L’asfalto ha un buon grip ma la sede stradale in alcuni tratti è davvero stretta ed alcune imperfezioni la rendono veramente insidiosa. Inoltre è quasi totalmente priva di riferimenti e quindi molto difficoltosa anche per chi deve leggere le note. Proprio per questo è consigliabile di usare una semplice descrizione della strada, in modo da non mandare in crisi i navigatori nei tratti più impegnativi.
Importante prendere un buon ritmo da subito e cercare di non perderlo mantenendo la concentrazione.
Attenzione all’eventuale pioggia: la fitta vegetazione farebbe tardare l’asciugatura del manto stradale. Inoltre
E arrivare alla fine a Bossola sarà una grande soddisfazione e una… goduria. L’asfalto offre un buon grip, ma la sede stradale in alcuni punti è davvero stretta e alcune imperfezioni la rendono molto insidiosa. Inoltre, è quasi totalmente priva di riferimenti, serve dunque avere le note . . . “perfette” per non mettere in crisi il copilota, che poi sono secondi che si perdono per la via. È importante dunque trovare un buon ritmo in abitacolo con il volante e con le note in mano sin dall’inizio e cercare di mantenerlo. Attenzione eventualmente pioggia: la fitta vegetazione estiva potrebbe rallentare l’asciugatura del manto stradale e attenzione anche ai tratti stretti e ciechi, senza riferimenti, avere occhio potrà fare sicuramente la differenza.
PS 2 “CITTA’ DI BIELLA” (KM 23,600)
Anche quest’anno la prova più lunga del rally con i suoi 23 km abbondanti che unisce la salita al Santuario di Oropa accodandovi la precedente “Tracciolino”. Anche una delle più lunghe in assoluto del Trofeo Italiano Rally, uno dei “monumenti” delle corse su strada italiane. E, caratteristica non da poco, si correrà con il buio, per cui sarà utile regolare al meglio le fanaliere in quanto su tratti così stretti e senza riferimenti, vederci bene farà sicuramente la differenza.
La Salita di Oropa è il tracciato più affascinante del rally, una vera “università” della traiettoria, non per nulla negli anni ‘90 fu anche il campo di battaglia dei più grandi specialisti italiani delle cronoscalate.
Non c’è appassionato biellese che non abbia visto almeno una volta sfrecciare una auto da corsa su questa fantastica strada, ricordata entusiasticamente anche dai tanti appassionati e addetti ai lavori italiani.
Presenta una sede stradale larga, da sfruttare in ogni centimetro per mantenere il più possibile velocità e scorrevolezza.
Importante quindi non “impegnare” troppo l’auto in curva ma cercare di avere sempre le ruote dritte il prima possibile in modo da poter anticipare l’apertura del gas in uscita.
Certamente il “tempo” si fa nei tratti veloci, dove alla tecnica di guida bisogna abbinare un po’ di coraggio.
Ma una volta passata Oropa la “musica” cambia portandosi verso la parte “ereditata” dalla “Tracciolino”, la prova più impegnativa del rally, quella dove non si deve sbagliare. L’asfalto ha un buon grip ma la sede stradale in alcuni tratti è davvero stretta ed alcune imperfezioni la rendono veramente insidiosa. Inoltre è quasi totalmente priva di riferimenti e quindi molto impegnativa
anche per chi deve leggere le note. Proprio per questo è consigliabile di usare una semplice descrizione della strada, in modo da non mandare in crisi i navigatori nei tratti più impegnativi.
Importante prendere un buon ritmo da subito e cercare di non perderlo mantenendo la concentrazione.
Attenzione all’eventuale pioggia: la fitta vegetazione farebbe tardare l’asciugatura del manto stradale. Inoltre
E arrivare alla fine dell’impegno sarà semplicemente esaltante, coscienti di aver fatto un’impresa.
PS 3 – 5 “AILOCHE” (km 11,500)
Prova impegnativa e anche selettiva, con partenza da Giunchio.
La sede stradale è stretta con fondo abrasivo, diverso scenario che non le altre due prove che si sono affrontate prima. Attenzione al bivio Ailoche-Caprile in contropendenza, se si esagera è un attimo ritrovarsi nel prato a sinistra.
Dopo il passaggio a Venarolo, tra le case, finiscono i riferimenti quindi anche qui attenzione alla stesura delle “note”.
Una lunga serie di tornanti, fa si che per riuscire a fare il “tempo” non si debba sbagliarne neanche uno cercando di essere il più redditizi possibile all’interno di essi, magari anche sacrificando spettacolo e sbandate.
Attenzione ai tagli e buche e già dalle ricognizioni cercare di capire i tratti ove la sede stradale si sporcherà parecchio.
Di sicuro nel secondo passaggio non si troveranno le condizioni del primo!
Il tratto finale è totalmente in discesa, quindi soprattutto per gli equipaggi con le auto più piccole occhio ai freni nel tratto in salita, in modo da averli efficienti dove poi serviranno.
PS 4 – 6 “CURINO” (km 13,120)
La tradizione. Non c’è rally della Lana senza questa prova speciale, così come non esiste il Rally di Montecarlo senza . . . il Turini!
Su questa strada si sono dati battaglia, sul filo dei secondi, tutti i protagonisti del rally dagli anni settanta ad oggi. Di nuovo verrà percorsa in senso inverso (come nel 2022), quindi si parte nei pressi di Pray per arrivare a Baltigati.
Partenza in salita attenzione al primo tratto pianeggiante pieno di tagli (o di . . . “antitaglio”) per cui la strada potrà sporcarsi parecchio. Dopo il primo tratto pianeggiante arriva la discesa fino all’inversione di Curino: in questo tratto, con cuore e testa si farà la differenza, soprattutto da Santa Maria in poi. Sede stradale larga, da sfruttare anche in questo caso in ogni centimetro. L’ultimo tratto non presenta particolari insidie ma bisogna arrivarci con testa, fisico e mezzo meccanico al top.
E per chi avrà vinto il controllo stop sarà un trionfo.
IL PROGRAMMA DEI DUE GIORNI DI GARA Venerdì 19 luglio, dopo la partenza da Piazza Duomo in Biella alle ore 17,31, sarà impegnato con le due prove speciali più “toste” della gara, che si correranno sulla stessa strada, quella del Santuario di Oropa. Saranno la “Tracciolino” di 16,170 chilometri e la più lunga “Città di Biella”, di 23,600, di certo tra le più lunghe dell’intero Campionato, una sfida contro sé stessi e contro il tempo, con il retrogusto forte dell’oscurità. Come ai tempi “eroici” delle corse su strada.
Il programma prevede poi il riordinamento notturno in Piazza Martiri della Libertà in Biella e la ripresa della “ostilità” l’indomani, sabato 20 luglio, con le restanti quattro prove speciali, due da ripetere due volte. Sono tratti ascritti alla storia più emozionante della competizione, sfide di spessore tecnico e sportivo come poche altre: La “Ailoche” di 11,500 chilometri e la “Curino” di 13,120. I più attenti noteranno che tutte le “piesse” superano i dieci chilometri di sviluppo, conferendo alto valore alla competizione.
Una competizione che NON prevede sia le “virtual chicane” che le “Slow Zone”.
La bandiera a scacchi sventolerà a partire dalle ore 16,01, sempre in Piazza Duomo a Biella. In totale la distanza competitiva del rally è di 89,010 chilometri a fronte dell’intero tracciato che ne misura 310,930.
Sul sito web ufficiale all’indirizzo https://www.rally-lana.it/ vi sono presenti tutte le informazioni sull’evento.
FOTO ALLEGATA: l’attuale leader del Trofeo Italiano Rally, il molisano Giuseppe Testa (foto Massimo Bettiol)