L’italiana Arianna Casoli sarà la prima donna a competere nella Serie NASCAR Brasil

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Arianna Casoli, pilota EuroNASCAR, ha confermato la sua presenza nella tappa finale della stagione 2024 e sarà la prima donna a partecipare ad un round della Serie NASCAR Brasil. Il weekend di gara, che si terrà dal 15 al 17 novembre prossimi a Curvelo (MG), segnerà anche l’inaugurazione del primo circuito 100% ovale del Paese.

Se la Special Edition #Ovaltrack già si preannunciava come una pietra miliare della storia dell’automobilismo brasiliano con la prima gara su pista ovale con banking, in pieno stile NASCAR americana, ora si arricchisce ulteriormente grazie all’inedita partecipazione, senza precedenti nella NASCAR Brasil, di un pilota donna.

Alla domanda su come ci si sente ad essere una pioniera dell’universo femminile nella NASCAR Brasil, Arianna ha dichiarato: “É un onore! Un sogno che diventa realtà e ancora non riesco a crederci. La speranza di essere all’altezza delle aspettative forse mi mette un po’ di pressione. Un misto di euforia, incredulità e orgoglio, gratitudine e forse me ne renderò conto solo durante il fine settimana dell’evento. Spero di poter essere un esempio per le donne in futuro e, in un certo senso, è una grande responsabilità”.

Arianna, che correrá nella tappa #Ovaltrack con la Chevrolet Cruze numero #14, suo numero anche nella serie europea, afferma che il suo sogno era di participare anche a gare delle altre serie Internazionali NASCAR ed in particolare nella serie brasiliana. Il legame con questo Paese trae le origini dalla carriera professionale del padre, che l’ha portata spesso a visitare il Brasile fin da piccola. Inoltre, negli anni 80, suo padre ha svolto anche una seconda attività, legata al motorsport, essendo stato per alcuni anni Direttore Sportivo della squadra Alfa Romeo di Formula 1.

All’età di 50 anni, Arianna ha conquistato in carriera cinque titoli Lady Trophy e un titolo Legend Trophy (Over 40) in EuroNASCAR2 e vanta una lunga storia nel motorsport europeo. A 21 anni debuttò in pista, cimentandosi nei monomarca italiani: Coppa Clio, Saxo Cup, Smart Cup e trofei simili, fino ai primi anni 2000.

“Con una laurea magistrale in Architettura, lavoro principalmente come designer grafico, e, tra lavoro e famiglia, smisi di correre per quasi 14 anni poco dopo la laurea. Poi, nel 2015, partecipai a quattro gare della serie promozionale Seat e una serie di coincidenze mi ha portato a testare una EuroNASCAR. Da lì a trovarmi in griglia a Valencia l’anno seguente per la prima tappa del Campionato 2016 è stato un attimo. E’ stato incredibile!” racconta.

Arianna aggiunge che entrare nel mondo degli sport motoristici non è stata la sfida più grande. “Apprendere e progredire – la NASCAR non è una tipologia di gare semplice– è stata la parte più complicata. Ma il bilancio finora è molto positivo, nonostante la necessità di una preparazione fisica, mentale e organizzativa piuttosto impegnativa , dato che sono anche una madre”, dice. “Vorrei essere un esempio per le nuove generazioni, a partire dalle ragazze più giovani, ma soprattutto per le donne che, a partire dai 40 anni, spesso rinunciano alla possibilità di realizzare i propri sogni. Non abbandonate i vostri sogni, sognate sempre!”, conclude.