La R8 LMS ultra di Audi Sport Italia è la miglior vettura GT3
A Vallelunga, in una corsa ricca di avversari di prim’ordine, Alex Frassineti, Andrea Sonvico e Filippo Francioni per cinque volte riconquistano il comando della loro categoria, spuntandola in un finale appassionante. Il team di Emilio Radaelli può ben dire di poter “dare del tu” alla 6 Ore di Vallelunga, avendo in passato raccolto vittorie a ripetizione con le turismo Golf e Bora nella Silver Cup. Quest’anno all’esordio alla Gold Cup riservata alle Gran Turismo la tradizione favorevole si è confermata, con la R8 LMS ultra categoria GT3 (iscritta nella classe GT Sprint in cui ha vinto di recente a Pergusa) che ha preso la bandiera a scacchi al termine delle emozionanti sei ore davanti a tutte le GT3 presenti ed al quarto posto assoluto alle spalle delle più performanti Ferrari 458, che hanno fatto tripletta con Alessandro Balzan, Alexander Skryabin ed Alessandro Pierguidi davanti ad una concorrenza che includeva nomi noti come quello dell’ex-F.1 Giancarlo Fisichella.
Il pilota di casa del gruppo Audi, Alex Frassineti, aveva iniziato la giornata in seconda fila vicino alle Ferrari delle classi GT2 e VLN in quanto autore del miglior tempo tra le GT3. La più pericolosa Gt3 sulla griglia, la Ferrari 458 di Mirko Venturi & C., però non si è schierata in griglia ed è partita dai box. Il via è avvenuto dietro alla safety-car per la foschia che stazionava ancora nella zona che dal Curvone porta alla curva Soratte, e solo all’inizio del decimo passaggio i motori hanno cominciato a girare a pieno regime. Il pilota di Pomezia ha guidato con giudizio la R8 LMS ultra di Audi Sport Italia nel suo turno iniziale, replicando una sfida vista spesso nel GT Italiano con la BMW Z4 di Stefano Colombo e la Ferrari 458 di Luca Rangoni. Lo svedese Eduard Sandstrom, con la R8 LMS ultra del team WRT scavalcava il trio italiano pur conservando ai colori Audi il primato GT3, però la sua fuga durava poco per una gomma dechappata che permetteva ai rivali di superarlo. Un doppiaggio difficile faceva perdere terreno invece alla BMW e subito prima del primo pit-stop della giornata l’Audi N°29 tornava in testa tra le GT3. Andrea Sonvico effettuava un turno consistente: doveva cedere la prima posizione all’arrembante compagno di colori Sandstrom ma, alla soglia delle due ore di gara i pit-stop sfalsati tra le due R8 LMS ultra riportavano per la terza volta in testa l’Audi italiana.
Impegnate in un bel confronto diretto le vetture di Ingolstadt tenevano un ritmo che consentiva loro di affacciarsi stabilmente nei Top5 dell’assoluta, insidiando perfino la zona-podio alle Ferrari meno veloci. All’83° passaggio cambiava ancora il primato delle GT3, con Sandstrom/Weerts/Verbist che si portavano al quinto posto assoluto scavalcando per la leadership parziale Sonvico, che si fermava presto a cedere il volante al neo-acquisto Audi Filippo Francioni. Il pilota pisano, che solo il sabato aveva preso contatto con la vettura, metteva in mostra la sua esperienza e si adattava rapidamente alla R8 LMS ultra nel traffico, iniziando a rosicchiare secondi al rivale belga Weerts. Mentre le due Audi si sfidavano, problemi al cambio della Ferrari 458 GT2 del poleman Gimmi Bruni lasciavano solo la Ferrari di Balzan a contrastare il recupero delle due R8 LMS ultra più veloci, in questa fase della corsa addirittura seconda e terza assoluta e con oltre un giro di margine sulla rivale GT3 più prossima, la Ferrari di Rangoni, e due sulla BMW Z4. La lotta italo-belga per la quarta volta vedeva l’equipaggio Audi Sport Italia al comando all’una e un quarto (con quasi quattro ore di corsa alle spalle), quando Francioni scavalcava Weert, uscito nella sabbia alla Curva del Semaforo. L’Audi WRT tornava ai box per controlli, e quando Francioni cedeva il volante a Frassineti il romano manteneva il primato, con la Ferrari di Rangoni/Bobbi/Mulacchiè staccata di un quarto di pista. Frassineti effettuava un turno impeccabile ampliando il margine su Bobbi, con entrambi anche nei Top5 della classifica assoluta, al quarto e quinto posto rispettivamente. Ad un’ora e un quarto dalla fine, quando mancavano cinque minuti alla fine del turno di Frassineti l’Audi R8 LMS ultra della WRT usciva di pista sul rettilineo dei box provocando l’entrata in pista della safety-car. Il box Audi Sport Italia anticipava il rientro di Frassineti e quando Sonvico saliva in macchina per l’ultimo turno provvedeva anche al cambio delle pastiglie dei freni.
Una volta rientrato in pista leader GT3 sembrava che Sonvico potesse addirittura giocarsi il terzo posto assoluto con la Ferrari 458 di Kemenater/Mediani/Aluko, invece il lombardo comunicava via radio la foratura della gomma posteriore destra. Sonvico rientrava quindi al box proprio mentre la safety-car rientrava e la corsa tornava libera: l’effetto era perdere il primato tra le GT3, scendendo inoltre al quinto posto della classifica assoluta. Il vice-campione italiano GT3 però non si perdeva d’animo e recuperava brillantemente terreno sulla Ferrari di Mulacchiè, riprendendosi la leadership GT3 a mezz’ora dalla fine per la quinta e definitiva volta, mentre la Ferrari subito prima della bandiera a scacchi doveva cedere quinto posto assoluto e secondo delle GT3 alla BMW di Edoardo Liberati, terminata ad un giro dal trio Audi, che correva insieme per la prima volta.