BINDER E GIOVESI: DUE DEBUTTANTI SUL CIRCUITO DELL’HUNGARORING.

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Se da un lato Rene Binder non aveva mai corso all’Hungaroring, dall’altro Vittorio Ghirelli era al debutto in gara in GP2 Series (avendo invece avuto modo di girare su questa pista in passato). Si è trattato dunque di due debutti di carattere diverso in cui la giovane coppia del Venezuela GP Lazarus ha bene impressionato. Il team ha cercato di utilizzare al massimo la mezz’ora di prove libere facendo fare 2 ulteriori giri ai soliti 4 cronometrati. La strategia scelta è stata quella di far fare 2 giri in più sia a Binder che a Ghirelli per permettere di calibrare meglio il limite della vettura, con l’obiettivo di guadagnare altri 2/3 decimi in qualifica per cercare di scalare qualche posizione sulla griglia di partenza.

Occorre sottolineare inoltre che in GP2 Series si arrivano a fare circa 6 giri di pista nelle prove libere, davvero molti pochi per potere domare e conoscere a fondo una vettura che sul giro a volte è solo 4 secondi più lenta di una F1 (vedi giro più veloce di Fabrizio Crestani al Nürburgring!): per fare un esempio concreto del livello di prestazioni di questa vettura, alla fine dei rettilineo si arriva ai 335 km, si frena in meno di 70 metri dalla curva e si ha una accelerazione data da una monoposto di 630 CV con un peso di 630 Kg!

In qualifica entrambi hanno dato il massimo, ma nei soli due giri a disposizione con pneumatici soft non è facile riuscire a capire come sfruttare questo tipo di pneumatici, che assicurano un ottimo grip ma solo nei primi giri, per poi degradare velocemente.

Binder conquista la undicesima fila a un secondo e mezzo dalla pole position, mentre Ghirelli si deve accontentare di scattare dal fondo a causa di una penalizzazione in griglia di tre posizioni inflitta dai commissari che lo hanno ritenuto colpevole di avere ostacolato un avversario. C’è anche da dire che, considerando il giro ideale di entrambi i piloti, sia Binder che Ghirelli sarebbero partiti più avanti di 6 o 7 posizioni.

Alterne fortune per Binder e Giovesi nelle due gare: in gara 1 Binder infatti rimane fermo al via, viene spinto verso i box dove viene fatto ripartire, anche se con un giro di ritardo, compromettendo di fatto la gara.

Ghirelli invece, dopo una partenza guardinga, prende via via confidenza con la vettura carica di benzina e in assetto gara riesce a concludere al 17° posto, a solo un secondo da Coletti, attuale leader in classifica. Ottimo il ritmo di gara dei due piloti che alla fine ha premiato il lavoro di tutti.

In gara 2 Binder si riscatta e con una bella gara di rimonta, pur partendo nelle ultime file, riesce a concludere al 13° posto, mettendo in mostra ancora un ottimo ritmo in gara, anche se leggermente rallentato dalla impossibilità di sorpassare una vettura del Team Carlin (la scuderia attualmente leader di campionato). Ghirelli invece termina ancora una volta in 17° posizione, peccato che in un tentativo di soprasso su Cecotto, Vittorio sia stato costretto a uscire di pista per evitare il contatto perdendo 4/5 preziose posizioni.

Rimane il fatto che il ritmo di Binder e Ghirelli in entrambe le gara fosse molto competitivo: partendo più avanti in griglia entrambi i piloti avrebbero potuto entrare comodamente nella top ten in quanto sono stati a lungo rallentati da Coletti o Ceccotto (nel caso di Ghirelli) che da Palmer (nel caso di Binder), tutti piloti che con i loro team sono leader ai vertici del campionato.

Nonostante la mancanza di esperienza, che in un circuito come quello dell’Hungaroring è fondamentale (soprattutto quando si guida ad una temperatura che ha sfiorato i 40°), sia Binder che Ghirelli hanno positivamente impressionato il team per la costanza di rendimento e le buone prestazioni in gara.

Rene Binder, #24

“È stato molto difficile riuscire a trovare il giusto feeling a Budapest, anche perchè le prove libere in GP2 sono davvero limitate, ciò nonostante per la gara siamo riusciti a trovare un ottimo bilanciamento. Purtroppo ho spento il motore in partenza compromettendo la gara: il motivo è da ricercarsi nel fatto che la temperatura del motore era davvero al limite e non sono riuscito a trovare il giusto “biting point” della frizione. In gara 2 mi sono riscattato con un’ottima performance, risalendo dal 22° al 13° posto in una pista in cui superare è davvero molto difficile.”

Vittorio Ghirelli, #25

“Sono molto contento di avere avuto la possibilità di debuttare in GP2 Series. Sono arrivato a Budapest all’utimo minuto, ma mi sono subito dato da fare per preparare la gara al meglio. Non è certo stato facile, essendo tutto nuovo per me, cominciando innanzitutto dalla gomme Pirelli. Un po’ di traffico in qualifica mi ha penalizzato, ma in entrambe le gare il passo è stato molto buono. Ci tengo a ringraziare tutto il team per l’ottima accoglienza e per l’ottimo lavoro fatto!”