DAL PIEMONTE ALLA SICILIA LA “RADICAL-PHILOSOPHY” DILAGA
In questo week-end le biposto e i piloti Radical hanno corso praticamente dappertutto: salita e slalom… dal Piemonte alla Sicilia, a conferma che la “Radical- philosophy” sta portando, davvero, una ventata d’aria nuova nell’automobilismo tricolore grazie all’efficace rapporto costo-prestazioni garantito da queste vetture. A Caprino (VR) si è consumato il penultimo atto del Campionato Italiano Velocità Montagna che ha visto il trentino Adolfo Bottura con Prosport-Suzuki del Team Fattorini Motorsport dominare la Classe 1600 del Gruppo E2B, marcando anche l’undicesima posizione nella classifica assoluta, nella quale ha recuperato ben cinque posizioni tra Gara 1 e Gara 2 corsasi, tra l’altro, sull’asfalto bagnato.
Nella Classe 1300 si è imposto, invece, il giovane veronese Alessandro Zanoni (SR4-Suzuki) che ha preceduto l’amalfitano, trapiantato a Brescia, Alberto Cioffi (Prosport-Suzuki), entrambi al primo approccio con le Radical. Terzo in Gara 1 l’altoatesino Alex Urthaler (SR4-Kawasaki), poi fermo nella seconda manche per problemi di natura elettrica.
Ben cinque le gare di slalom disputatesi in giro per lo Stivale e tra di esse spicca, sicuramente, per motivazione e sentimenti che l’hanno accompagnata quella disputata a Simeri Crichi nel Reggino dove oltre ottanta piloti hanno reso omaggio alla memoria del “Professore” Leonardo Elia, costruttore delle vetture da corsa che portano il suo nome, scomparso proprio in quest’anno.
Il risultato sportivo ha voluto premiare proprio una Elia Avrio, quella guidata da Mimmo Polizzi, ma la “pattuglia” dei piloti Radical si è ben distinta con la seconda posizione assoluta conquistata da Fabrizio Minì su Prosport-Kawasaki 1400 e la terza di Mario Gargiulo (SR4-Suzuki 1500). Bene anche il reggino Giuseppe Cuzzola, settimo con la sua Prosport-Kawasaki 1000, e il trapanese Alberto Santoro, nono con la SR4-Suzuki 1500 che ha voluto saggiare in luogo delle vetture Osella e Formula Master che guida abitualmente.
Positiva la prestazione di Matteo D’Urso (SR4-Suzuki 1300), privato della quarta posizione assoluta da un birillo abbattuto, mentre Salvatore Poma ha voluto testare una vettura analoga a quella del suo amico e concittadino Santoro. Tra chi ha voluto, in spirito sportivo, essere presente a questa manifestazione anche il team-manager dell’Autosport Technology Antonino Esposito che, dopo oltre vent’anni di lontananza dall’attività agonistica, ha staccato la licenza per l’occasione conquistando una “dignitosa” ultima posizione…
A Turrivalignani (PE) si è gareggiato per il Campionato Italiano della specialità e a distinguersi, nuovamente, è stato Sebastiano Castellano che ha conquistato il terzo gradino del podio con la SR4-Suzuki 1500, chiudendo la giornata a meno di due decimi dal secondo classificato Luigi Vinaccia. Alle spalle di “Seb” si è piazzato Roberto Chiavaroli, certo non un habitué degli slalom, che si è anche imposto nella Classe 1300 con una Prosport-Suzuki ancora in “configurazione” Fasano.
Nella classica piemontese Garessio-San Bernardo Roberto Malvasio in gara
con una SR4-Suzuki 1500 con i colori della SCR Motorsport, ha ottenuto la seconda posizione assoluta ottenendo la sua miglior prestazione nella prima manche, poiché la seconda e la terza si sono disputate sotto una pioggia incessante. Un pizzico di rammarico solo per non aver saputo ripetere il rilievo cronometrico ottenuto nella ricognizione che gli avrebbe permesso di ottenere la vittoria.
Ancora slalom a Scillato (PA) sulle strade che furono della mitica Targa
Florio e vittoria assoluta per il pilota di Custonaci Nicolò Incammisa (classe
1949!) con la SR4-Suzuki 1500.
Infine, nello Slalom CSAI/ASI di Roccadaspide (SA) il vesuviano Tommaso Carbone, in gara con una SR4-Suzuki 1500 per compiere una salutare “sgambata” in vista dell’impegno casalingo nella rinata gara di Ottaviano in programma per domenica prossima, che ha riportato una brillante seconda posizione assoluta preceduto solo dalla Formula 3 del locale Antonio Cormidi.
Ufficio Stampa Italian Radical Trophy