Trofeo Italiano Velocità Pista UISP – Formula Promotion Round 1 – 1 giugno 2014
Il colpo docchio dalla tribuna è straordinario, un insieme di colori che supera liride dellarcobaleno, ma il richiamo è romanticamente necessario per rendere lidea. Ventuno le monoposto in griglia, la ventiduesima, una Predators PC008 iscritta da Enrico Battaglia che nelle prove libere segna un ottimo nono tempo ma poi non riesce a qualificarsi per problemi di motore. Diciannove sono Predators, di cui quattro PC008 in gara per il Trofeo Di Bari, poi cè Ruggero Ravaglioli con la sua Maky FH214 e Roberto Vanni con la Tatuus F.Ford. Uno spettacolo che non tradisce le attese e che tradurrà in pista le premesse per una gara non certamente noiosa. Le prove mattutine hanno disegnato uno schieramento che vede un alternarsi generazionale, dal vecchio Pires, Predators PC010 di Alma Racing, in pole position, ai giovani Paolo Galante, secondo, e Alberto Ticchi, terzo, con due Predators PC010 di Mondiale Racing, questultimo più che un team una nuova organizzazione che si occupa di eventi legati al mondo auto racing, vendita, noleggio, guida sportiva, ecc. ecc. Una partenza decisamente con il piede giusto, visto anche lottimo risultato in gara. Segue il nuovo ed il vecchio del Ventricini Racing Team, Mauro Pizzola e Marco Spadini. Un altro meno giovane con Team giovanissimo è poi Nino Moriggia che inaugura i nuovi colori del NiMorig Team. Chiudono lo schieramento degli esperti Andrea Ginesi, Sebastiano Sibani e Maurizio Maraviglia. Poi è la volta di padre e figlio, anzi figlio e padre, e più generazionale di così non cè, Mario Gabriele e Roberto Fiamingo. Poi una serie impressionante di rookie con qualche intrusione, Nicola Barletta,Pasquale Ignorato, il già citato Ravaglioli, Alessio Ignorato, Lorenzo Semprini, Roberto Vanni, Andrea Montorsi, Ivo Zanetti, Mario Piunti,
certamente più vicino agli esperti che ai rookie, ed infine Pierangelo Tagliarini.
La partenza è rapidissima, si parla persino di qualcuno che ha preso un anticipo, ma a conguaglio la direzione corsa non pretende niente e quindi la voce cade nel vuoto. Pires conferma lottimo stato di forma e i primi due giri lo vedono in testa, al terzo è però Ticchi che prende il comando, nel frattempo una Maraviglia si ferma per una toccatina nel traffico del centro (gara). La toccatona
avviene però alla curva uno tra Piunti, Zanetti e Ignorato Alessio, macchine da rimuovere e sul ponte sventola bandiera rossa, tutti in pit-line e si riparte da capo.
Ripartenza dietro safety-car con le posizioni acquisite, sono i primi 5 a monopolizzare lattenzione del pubblico con una battaglia a tre che si alternano scambiandosi continuamente le posizioni, Pires,Ticchi, Galante. Sembra che il più abile trecartista si stia
divertendo cercando di fregarvi, come di solito avviene, il più classico dei centoni. Voi pensate che al prossimo giro la pallina si
trovi sotto una carta ed invece
fregati Così è in pista, divertitevi a mettere su carta tutte le possibili combinazioni dei tre nomi ed avrete il quadro della situazione. Subito dietro, Pizzola, Spadini e Moriggia fanno un altro gruppetto che cerca di scimmiottare il primo. Moriggia lascia però il duo-vrt e si ritira, Pizzola non resiste al allombra che grava sulla sua coda, complice un testa-coda lascia a Spadini il compito di riagguantare i primi. Marco è goloso, vede il podio a portata di mano come il cacio sui maccheroni
e piano piano grattugia il disavanzo sino ad arrivare al contatto. Intanto dietro è corsa tranquilla, si fa per dire, con Vanni,
Tagliarini e Fiamingo jr che lasciano la compagnia e la pista e Ginesi, Barletta, Ravaglioli che si scambiano qualche colpetto ma poi fanno il pieno di prudenza e mantengono le posizioni. Sibani porta a casa il piazzamento e la vittoria nel Trofeo Di Bari, gli altri si
accodano per vedere che colore ha la bandiera a schacchi e così Fiamingo sr. Ignorato Pasquale, Semprini e Montorsi arrivano
nellordine. I magnifici quattro davanti onorano lo sport e lo spettacolo dandosele di santa ragione, la bandiera bianca del
direttore di corsa li avvisa dellultimo giro e da adesso in poi niente sarà più come prima. Gli spettatori, gli uomini al box, le scuole chiudono per loccasione e nelle campagne vicine si smette di lavorare, tutti sono con gli occhi sulla sporca dozzina. Loro però
sono solo in quattro, la curva diventa come un play-out ed infatti così è, Spadini usa i gomiti, corretto o scorretto è solo questione di opinione, in un paese dove stiamo ancora discutendo del gol di Turone la verità e nellanima dei protagonisti, qualcuno dice allanimaccia tua, lasciamo a voi capire chi dei quattro. Marco entra alzando un po il gomito, non è al pub dove al massimo rovesci una birra e tre in un posto solo non ci stanno, così Pires e Galante si urtano e finiscono nella sabbia, corsa finita. A Paolo il danno e le beffe e anche molta rabbia, a Pires solo la rabbia e lennesima occasione buttata via. Ticchi che al momento dei fatti e misfatti era prudentemente in testa si invola verso il traguardo e vince, Spadini è secondo, sorride sornione alle recriminazioni degli avversari e ricorda loro, da buon romano, che al Colosseo qualche secolo fa sarebbe andata loro peggio, comunque la stagione è lunga e ci sarà tempo e modo per tutte le rivincite. Pizzola, guarda il terzo posto arrivare verso di lui servito su di un piatto dargento, o di bronzo se preferite, e lo afferra al volo. Mentre le discussioni fervono il direttore corsa chiama sul podio e poi via sulla strada di casa, ognuno con il suo viaggio, ognuno diverso, ognuno a rincorrere i suoi guai
!