Anche Betti, Cresci e Chentre saranno al via della edizione numero 22 dell’appuntamento parmense di fine maggio, che celebra i primi cinquant’anni della Scuderia San Michele

Né tonda, né rettangolare, la torta che i dirigenti della Scuderia San Michele hanno preparato per festeggiare i primi cinquant’anni del sodalizio ha una forma un po’ sghimbescia. Ma gli ingredienti usati, competenza e passione, ne garantiscono la qualità. E le cinque prove speciali diverse, una per ciascun decennio, sono le candeline che la guarniscono degnamente. Che la rendono particolarmente invitante.

Il Rally del Taro, in programma nell’ultimo fine settimana di questo mese, è dietro l’angolo e Michele Tedaldi vive insieme ai suoi collaboratori la lunga vigilia mettendo a punto gli ultimi particolari. Senza particolari affanni, con la consapevolezza di avere allestito una gara congegnata per dare la possibilità a piloti e copiloti di affrontare un impegno non banale, su un percorso al solito non dispersivo che prevede due passaggi sulla Bardi e sulla Montevacà e tre sulla Folta e sulla Tornolo per un totale di tratti cronometrati che sfiora i cento e quaranta chilometri. Con l’obiettivo di attirare a Borgo Val di Taro, dove venerdì 29 inizieranno le verifiche tecniche e sportive che proseguiranno il giorno dopo al Palafungo di Albareto, e a Bedonia, che sabato 30 ospiterà lo shakedown, almeno un centinaio di equipaggi. Intanto, registrano con piacere le prime adesioni e, fra esse, quelle particolarmente significative di Luca Betti e Roberto Cresci che sull’asfalto appenninico inizieranno la loro stagione nell’International Rally Cup e quella di Elwis Chentre che sarà protagonista con una Mitsubishi Lancer R4.