7^ RONDE DELLE MINIERE: LA “PIESSE” DI VELEIA ATTENDE NUOVI ED ESALTANTI DUELLI
Dopo il successo dell’edizione del ritorno lo scorso anno, il teatro di gara è rimasto invariato: dal nome carico di storia alle caratteristiche tecniche di alto livello, correre al “miniere” sarà una sensazione unica. Con questa gara prende il via anche la Lombardia Ronde Cup. Chiusura iscrizioni il 29 febbraio.
Nel pieno del periodo delle iscrizioni, che chiuderanno lunedì 29 febbraio, intorno alla 7^ Ronde delle Miniere, in provincia di Piacenza, prevista per il 5 e 6 marzo, vi è già forte fermento.
Intanto, la Scuderia Invicta, il Comitato Organizzatore, sta vedendo arrivare adesioni alto livello, sia come “nomi” che come vetture, segno che lo scorso anno la proposta che venne fatta è piaciuta ed ha avuta un’eco positiva.
L’evento, che sarà anche la prima prova della prestigiosa Lombardia Ronde Cup, va anche a proporsi in uno spazio temporale importante per essere eletto come utile test , prima dell’avvio dei Campionati Italiani. La Ronde delle Miniere, infatti, sarà due settimane prima del “Ciocco” e poco più di un mese avanti alla prima del tricolore WRC dell’Isola d’Elba ed il fatto della tecnicità della prova speciale proposta, la “Veleia”, possono essere fattori di interesse da parte di chi pensa “tricolore”.
A “VELEIA” NON SOLO SPORT MA ANCHE STORIA.
Per lo scenario dell’edizione del ritorno della gara è stata scelta la Prova Speciale “Veleia”, 14,900 chilometri dal nome preso in prestito dalla storia, oltre che dal passato sportivo.
Vale la pena di conoscere la parte storica della del nome “Veleia”, che arriva dall’omonima frazione conosciuta in tutta Italia per gli importanti rinvenimenti archeologici di età romana, un vero museo a cielo aperto. Oltre allo sport, quindi, sarà interessante sfruttare la trasferta per la gara per accrescere le conoscenze del territorio dell’appennino piacentino e le molte sue bellezze.
La città romana di Veleia si sviluppa alle spalle della colonia di Piacenza (a m.460 s.l.m.), nella valle di un subaffluente del Po, il Chero, in territorio ligure, una volta domata – poco prima della metà del II sec.a.C. – la lunga resistenza delle popolazioni indigene. La presenza di un sepolcreto a cremazione della seconda età del ferro, scavato alla fine del secolo scorso, a nord-est dell’abitato romano, consente di ritenerla sorta nell’area d’insediamento di una comunità protostorica. Veleia diviene, attorno alla metà del I sec.a.C., municipium, capoluogo di un distretto montano esteso dal Taro al Luretta e dal crinale appenninico alla pianura, confinante con i territori di Parma, Piacenza, Libarna, Lucca.
Il nome deriva da quello di una tribù ligure, i Veleiates o Eleates. Testi epigrafici e fonti letterarie ne attestano più antica e frequente la grafia con elle semplice. Ma già probabilmente dal I sec. d.C. la città è designata nella parlata corrente con l’appellativo, sopravvissuto nel Medioevo, di Augusta, che distingue talvolta centri romani in territori mai del tutto romanizzati.
La tabula alimentaria traiana è un’iscrizione bronzea rinvenuta nei pressi di Velleia, nel comune piacentino di Lugagnano Val d’Arda, e conservata oggi nel museo archeologico nazionale di Parma. È la più grande iscrizione d’epoca romana, il suo rinvenimento avvenne nel 1747, misura 1,38 m di altezza per 2,86 di larghezza.
Passando allo sport, si parla di quasi quindici chilometri di sfida, vicino al massimo consentito dal regolamento delle Ronde, estremamente tecnici oltre che spettacolari, da percorrere quattro volte, in una strada che sarà in grado di produrre un confronto di alto profilo.
Disputata parzialmente in senso inverso nell’ultima edizione 2011, la prova è totalmente inedita in questa versione.
Si parte appena fuori dall’abitato di Gropparello con un tratto veloce e subito arriva una “staccatona” importante , doveroso avere le gomme in temperatura soprattutto nella prima prova dove i concorrenti nel sottobosco troveranno asfalto umido della notte.
Segue un tratto in leggera salita molto guidato fino al paese di Castellana , poi un falsopiano assai veloce, fino al primo intermedio per poi buttarsi “in apnea” in una discesa da affrontare con attenzione per la presenza di avvallamenti. Spettacolari i tornanti ed il passaggio molto stretto nel piccolo paese di Magnani, cui segue un tratto in salita che porta all’abitato di Velleia.
Appena fuori paese, molto bella é l’inversione che porta a Rustigazzo. Riprendendo una parte del percorso del rally di Cremona di qualche anno fa, si giunge all’abitato di Vicanino con tornanti in discesa che metteranno a dura prova la preparazione atletica dei concorrenti ed i freni delle vetture. Sicuramente qualche appassionato con “i capelli grigi” si ricorderà questo percorso all’epoca del famoso “4 Regioni“, quando era ancora sterrato. L’ultimo tratto presenta un falsopiano veloce con rapide curve in successione.
Per il pubblico la strada sarà chiusa dalle 7.30 alle 18.00 circa con un’apertura dopo ogni passaggio dei concorrenti. Prima zona per il pubblico è prevista alla partenza di Gropparello, dove si può parcheggiare in paese. La seconda zona si trova al primo intermedio arrivando dal paese di Groppovisdomo (previsto punto ristoro).
Terzo accesso al fondo valle tra i paesi di Magnani e Velleia arrivando da Carpaneto (previsto punto ristoro).
Quarto accesso al secondo intermedio con bella inversione: vi si accede dal paese di San Michele e Prato Barbieri (previsto punto ristoro). Sempre da Carpaneto si può arrivare al centro paese di Rustigazzo con comodo parcheggio. Per chi vuole godersi tutta la gara stando seduto comodamente al ristorante assaporando le varie delizie piacentine è consigliato la trattoria “Da Dorino“ situata appena fuori dal paese di Rustigazzo, nel senso della prova.
Ultimo accesso per il pubblico al centro paese di Vicanino al terzo intermedio: si accede dal paese di Antognano. Sconsigliato, invece, il fine prova, per motivi di sicurezza e viabilità la strada verrà chiusa a circa 2 chilometri al bivio Parco Provinciale provenendo da Lugagnano.