Il GP d’Austria della MotoGP secondo Brembo

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Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti della classe regina a Spielberg Dal 12 al 14 agosto il Red Bull Ring di Spielberg ospita il 10° appuntamento del Mondiale 2016 della MotoGP. Precedentemente noto come Österreichring, è stato riammodernato negli anni Duemila per volontà dell’omonimo produttore di bevande energetiche. La pista, ridisegnata da Hermann Tilke, è contraddistinta da rettilinei brevi (il più lungo misura solo 626 metri), curve secche e parecchie ondulazioni: la salita più ripida presenta 12 gradi di pendenza. A differenza della Formula 1, che su questa pista ha già corso 3 volte, la MotoGP è all’esordio (link confronto). Secondo i tecnici Brembo, che hanno a che fare con tutti i piloti della MotoGP (Brembo fornisce il 100 per cento dei piloti della classe regina), il Red Bull Ring rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, ottenuto anche dalla pista di Brno e dai tracciati spagnoli di Jerez ed Aragon. L’impegno dei freni durante il GP Delle 9 curve della pista ben 7 (5 a destra) prevedono l’impiego dei freni e ciò spiega perché dalla partenza alla bandiera a scacchi i piloti utilizzano i freni per oltre 12 minuti. Le velocità maggiori si raggiungono nella prima parte del tracciato (in 3 punti si superano i 290 km/h); mentre nella seconda la tortuosità è decisamente più accentuata: di conseguenza la decelerazione media che nella prima parte della pista è di 1,5 g, nella seconda scende a 1,17g; mentre la media sul giro si attesta a 1,31 g. Le frenate più impegnative Delle 7 frenate del circuito di Spielberg nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni; mentre 6 sono di media difficoltà e 1 è light. La più impegnativa è quella alla curva Remus (curva 2), perché i piloti vi perdono 240 km/h passando da 304 km/h a 64 km/h in 5,2 secondi, durante i quali percorrono 250 metri, equivalenti a meno della metà del Reichsbrucke, il ponte che attraversa il Danubio a Vienna. In quel punto del tracciato la pressione sull’impianto frenante è di 9,7 bar e la temperatura dei dischi supera i 600 gradi. Nella curva successiva (Rauch) la temperatura dei dischi è addirittura superiore pur in presenza di una staccata meno violenta (da 295 km/h a 84 km/h in 5 secondi), perché l’impianto deve ancora smaltire parte del calore accumulato nella frenata precedente. La prima curva dopo il traguardo (Castrol Edge) si contraddistingue invece per il valore più alto della pressione del freno: gli 11,4 bar servono a frenare da 302 km/h a 97 km/h, in 210 metri. Invece, la curva prima dell’arrivo (Red Bull Mobile) richiede l’impiego dei freni per meno di 2 secondi, il tempo necessario a passare da 174 km/h a 115 km/h. Vittorie Brembo L’ultima vittoria di una moto con freni Brembo in Austria risale al 1997, ma solo perché negli ultimi 18 anni il Mondiale non ha più fatto tappa all’A1-Ring. In totale sono 8 i successi di Brembo in Austria, 3 dei quali per mano di Mick Doohan con la Honda.