Roman Gurschler mette tutti in riga nello Slalom Levico – Vetriolo
Il venostano Roman Gurschler, che difende i colori del Racing Team Merano, è il vincitore della terza edizione dello Slalom Levico – Vetriolo, prova valida per il Trofeo Veneto Trentino e per il Trofeo d’Italia Nord Aci. La gara, organizzata dalla scuderia Adige Sport, anche grazie alla defezione forzata del dominatore delle prime due edizioni Enrico Zandonà, è risultata la più combattuta fra quelle andate in archivio, dato che il pilota di Naturno ha piazzato la propria zampata solo nell’ultima delle tre manche previste da questa disciplina, decisamente spettacolare. La sua Fiat 500 motorizzata Bmw si era infatti piazzata settima dopo la prima salita, in virtù di due penalità (assegnate quando una ruota tocca un birillo) e quarta dopo la secondo manche, in questo caso con una penalità sul groppone. Nell’ultima è riuscito a superare le dieci postazioni senza urtare alcun ostacolo e questo gli è bastato per superare l’aldenese di Destra 4 Sante Ostuni, al volante di una veloce ma più ingombrante Formula Renault, e il padovano Marco Tessari del Funny Team, su Fiat 500 Proto e quindi a bissare il successo conquistato allo Slalom del Recioto. Lo stesso Tessari si era imposto nelle prime due prove, ma siccome alla fine si conteggia solo la migliore, ha dovuto arrendersi anche a Ostuni: 142,47 i punti del vincitore, 144,30 quelli del secondo, 145,07 quelli del terzo.
Immediatamente fuori dal podio troviamo il trentino Daniele Cristofaro, che ha dovuto fare i conti per tutta la giornata con i problemi di varia natura, prima al cambio, poi ad una sospensione della sua Formula Arcobaleno (149,18 punti), lo specialista parmigiano Filippo Gennari su Renault Clio Rs (151,15 punti) e il velocissimo altoatesino Kevin Lechner su Bmw M3 (154,11 punti), che però si è preso la soddisfazione di dominare il Gruppo A e quindi di portarsi a casa il Trofeo dedicato alla memoria di Corrado Ciaghi, il pilota roveretano deceduto due settimane fa. Non a caso i concorrenti hanno corso con l’adesivo “Ciao Corrado” applicato sulle fiancate e non a caso durante la cerimonia di premiazione lo hanno ricordato con parole commosse la compagna Nancy e la sorella Sabrina con la figlia. A lui viene dedicato anche lo stesso Trofeo Veneto Trentino, che il 18 giugno farà tappa a Baitoni.
Scorrendo l’ordine di arrivo, che alla fine conta 37 piloti fra le vetture moderne e 5 nel novero di quelle storiche, troviamo al settimo posto Fabrizio Ferrari su Peugeot 207 S200 e all’ottavo Franco Giacomazzi con una Lancia Delta Evo Proto, difficile da portare dentro le birillate. Nono è il leader del Trofeo Veneto Trentino Simone Broggio (Opel Corsa), secondo di gruppo A, e decimo, sicuramente non soddisfatto della posizione, Ronny Marchegger sulla seconda Fiat 500 gialla, in questo caso motorizzata Kawasaki. A imporsi nel gruppo S è stato Paolo Bordo (Renault Clio Rs), mentre fra le donne l’ha spuntata Alice Paccagnella (Opel Corsa Gsi), che ha preceduto la trentina Serena Mattivi (Peugeot 106), all’esordio assoluto. Fra le vetture storiche successo di Alessio Piffer (Alfa Romeo 33).
La giornata di sole ha permesso all’organizzazione di rendere agile la successione delle partenze e ha rotto l’incantesimo che aveva voluto sempre bagnata questa gara, ideata anche per permettere ai piloti di ritrovare il piacere di correre lungo un pezzo della mitica cronoscalata Levico – Vetriolo, finita nell’album dei ricordi quasi quindici anni fa.
Le interviste
«È andata veramente molto bene – afferma raggiante il vincitore Roman Gurschler a fine gara, non so di preciso nemmeno io come ho fatto ad andare così forte, ma so che sono salito con lo stesso ritmo in tutte e tre le manche, ma solo nell’ultima non ho toccato alcun birillo. Ottima, comunque, la risposta della mia 500».
Sante Ostuni, secondo e primo dei trentini, commenta così la propria gara: «Nella prima manche le cose non sono andate particolarmente bene, poi nella seconda abbiamo trovato delle regolazioni migliori, anche se il cambio è rimasto un po’ “lunghetto”. Aggiungiamo il fatto che questa è una vettura da salita e non da slalom per concludere che il secondo posto è un buon risultato, conquistato in una giornata con tempo finalmente splendido. La Trento – Bondone la affronterò con una Osella 1000, le altre gare stagionali di nuovo con questa Formula Renault».
Anche Daniele Cristofaro, quarto classificato, qualche rimpianto lo ha: «Purtroppo non ho potuto affrontare nemmeno una manche senza dover fare i conti con qualche problema tecnico: prima i problemi al cambio e poi la rottura del trapezio della sospensione nell’ultima salita mi hanno costretto ad accontentarmi».