Mario Passanante e Raffaella De Alessandrini portano al successo al loro Fiat 508C del 1938

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La 32ª rievocazione storica della Stella Alpina si è conclusa con il successo di Mario Passanante e Raffella De Alessandrini, che si sono presentati in Trentino con una Fiat 508C del 1938, decisi a non lasciare spazio ad alcun avversario. L’abilità dell’equipaggio e il coefficiente garantito dall’età della vettura, unica anteguerra rimasta in gara dopo il forfait di Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli, che erano in gara con una Ford B Roadster del 1933, ha aperto la strada al primo loro successo in questa gara, che nelle due precedenti partecipazioni li aveva visti finire comunque sul podio. Nella classifica finale, che li premia a quota 357,57 penalità, il duo di Franciacorta Motori ha distanziato di 147,73 lunghezze un’altra coppia di alto livello composta da Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Triumph Tr2 del 1955, vincitori un anno fa: loro è comunque il successo nel raggruppamento 2. Al terzo posto, primi nel raggruppamento 5, sono Andrea Giacoppo e Daniela Grillone Tecioiu su Lancia Fulvia del 1972, che di penalità ne hanno raggranellate 731, seguiti da Paolo Salvetti e Bruno Spozio su Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1960, primi nel raggruppamento 4 con 833,12 penalità. La quinta piazza è stata invece appannaggio di Alessandro Gamberini e Federico Lanfranchi su Porsche 356 Sc del 1964, primi nel raggruppamento 4. Per quanto riguarda la Coppa delle Dame se l’è aggiudicata la coppia composta da Gabriella Carioni e Ornella Pietropaolo su Porsche 356 B. La 32ª rievocazione storica della Stella Alpina era aperta anche alle vetture moderne: in questa classifica si è imposto Mauro Trifero su Ferrari 456 M GT, che ha corso in solitaria (1.232 punti di penalità), precedendo Francesco Guilla e Felicia Crisafulli su Ferrari California T (1.595 punti).
Le classifiche finali sono il frutto di quattro giornate di gare, che da giovedì a domenica hanno portato i concorrenti prima sul Monte Bondone, poi nel Trentino occidentale, poi in quello orientale ed infine in Vallagarina e sugli Altopiani di Folgaria e Lavarone nelle giornata di oggi, chiusa dalle premiazioni alla Cantine Ferrari. Un “gran tour” che ha soddisfatto gli iscritti e gli organizzatori della Scuderia Trentina e di Canossa Events.
«Questa volta siamo venuti in Trentino con un unico obiettivo: vincere. – racconta Mario Passanante a fine gara – Nel mio albo d’oro questo alloro mancava. Aver portato qui una vettura anteguerra ha rappresentato ovviamente un bel vantaggio, visto che ve n’era solo un’altra iscritta, che fra il resto all’inizio della terza giornata di gara ha dovuto dare forfait».
Quali sono state le difficoltà maggiori? «Beh, con un’auto come questa affrontare tanti chilometri e così tante prove speciali non è semplice, dato che molti passaggi ho dovuto affrontarli in seconda marcia. Devo dire che la mia Fiat 508C si è comunque comportata bene, l’unica défaillance si è verificata ieri, quando ho rotto la cinghia, riparata nottetempo dal nostro meccanico, che devo ringraziare. Era solo la seconda gara affrontata con questa vettura, che sono riuscito ad acquistare e a sistemare da poco tempo, ma c’è già un grande feeling, anche perché l’avevo già usata con soddisfazione nel 2009, 2010 e 2011. La impiegherò anche al Gran Premio Nuvolari, senza rinunciare a gareggiare con la Fiat 1100, con la Autobianchi A112 e con la Fiat X1:9».
Soddisfatto anche Giordano Mozzi: «Il coefficiente ci ha un po’ penalizzato – dice – ma abbiamo anche commesso qualche errorino di troppo, che ci ha impedito di rimanere più vicini al primo posto. Il secondo, comunque, ci va benissimo, perchè ci conferma ancora una volta sul podio di questa bellissima gara organizzata in maniera impeccabile. Adesso pensiamo alla Coppa d’Oro delle Dolomiti, per restare in tema».