#IRCup – Nozze d’argento per il Rally del Taro

Farà piacere un bel mazzo di rose e anche il rumore che fa il cellophane, ma…”. Michele Tedaldi, punto di riferimento del gruppetto di appassionati che dal mille e novecentonovantaquattro organizza il Rally del Taro, è un tipo pragmatico e concorda con il tifoso di Bartali cantato da Paolo Conte. Ma non pensa a una birra: “Quelli che alla fine contano davvero sono sempre i numeri”, osserva. Aggiunge: “I complimenti e le pacche sulle spalle fanno ovviamente piacere, ma per come la vedo io, è soprattutto il numero di quelli che vi prendono parte a decretare il successo di una manifestazione”. Chiarisce: “Non tutte le annate sono uguali e ci sta che le adesioni crescano o calino senza un motivo apparente. E’ per questo che reputo che non avrebbe nessun senso farsi condizionare dalla voglia di posizionare la barra sempre più in alto, di cercare con ogni mezzo di superare traguardi sempre più ambiziosi. L’obiettivo, caso mai, deve essere quello di seguitare a fare le cose in un certo modo senza scendere sotto un certo limite”.

Finora, lui e gli atri appassionati della Scuderia San Michele ce l’hanno fatta. E pur se è prematuro anche solo cercare di ipotizzare quanti saranno gli equipaggi che il primo pomeriggio di sabato 9 giugno sfileranno sulla pedana piazzata a Borgotaro – le iscrizioni si apriranno solo il prossimo 9 maggio e si chiuderanno il 2 giugno – tutto fa pensare che sarà così anche per questa edizione, quella delle nozze d’argento della valle del Taro con i rally.

Il traguardo è importante e per celebrarlo degnamente Tedaldi e i suoi collaboratori sono andati sul sicuro, riproponendo un percorso che protagonisti e comprimari hanno ampiamente mostrato di gradire. Articolato in due semitappe e quattro prove speciali – due, la Montevacà ripetuta due volte e la Bardi il sabato e due, la Folta e la Tornolo ripetute tre volte la domenica – per un totale di cento e trentaquattro chilometri c settecentottanta metri contro il cronometro.