Il Rallye Elba attende le grandi sfide “tricolori”

Manca davvero poco, per arrivare a dare il via alle sfide del 51° Rallye Elba – Trofeo Ford BluBay – Bardahl, l’edizione che segna lo storico ritorno della gara nel contesto della massima serie tricolore di rallies.

Dal 24 al 26 maggio si andranno a riproporre sfide di alto livello in un percorso da sogno, in una terra che pare nata apposta per ospitare una competizione di rally. Dopo tre gare, Ciocco, Sanremo e Targa Florio, la corsa tricolore arriva dunque all’Elba per il classico giro di boa.

Sinora le tre gare disputate hanno dato indicazioni importanti dando una certa fisionomia alle varie classifiche, nulla di definito, certo, ma di sicuro le vicende tricolori all’esame dell’Elba saranno in grado di dare indicazioni importanti.

In prima istanza vi è il fatto che la maggior parte di coloro che frequentano la corsa tricolore quest’anno all’Elba vi hanno corso poco ed in molti casi anche mai, per cui vi è l’incognita soprattutto delle strade che incontreranno, particolari come fondo, ricche di insidie e molto tecniche. Una gara da affrontare, il Rallye Elba, senza lasciare nulla al caso, cercando di “leggere” il percorso con le ricognizioni con la massima attenzione.

IL CAMPIONATO AL “GIRO DI BOA”

In classifica assoluta, dopo tre prove comanda la classifica il dieci volte Campione Italiano Paolo Andreucci, pilota ufficiale Peugeot. Con la sua 208 T16 R5 ha vinto nella sua gara di casa al Ciocco ripetendosi poi a Sanremo, mentre alla Targa Florio arrivando secondo si é portato a 42 punti, compiendo un primo sensibile allungo al comando , con 20 punti di vantaggio sul romagnolo Simone Campedelli (22 punti), con la Ford Fiesta R5. Il romagnolo, dopo le due solari performance del Ciocco e di Sanremo, è incappato in una battuta a vuoto in Sicilia, fermatosi per incidente, mentre al terzo posto, con 20 punti c’è l’ufficiale Skoda Italia Umberto Scandola. Con la grande novità che sulla sua Fabia R5 “calza” i nuovo pneumatici D-Mack, il driver veronese dopo un avvio sofferto si è rivalutato bene ed adesso conta sulle particolari strade elbane per suonare ancora la carica ed avvicinare gli altri due. Sia Campedelli che Scandola sono debuttanti, all’Elba, mentre Andreucci ci corse nel 1993 con la piccola Peugeot 106 ufficiale, finendo quinto ed ancor prima vi corse con il Trofeo Fiat Uno Turbo (1988), però ritirandosi, quando la gara era ancora con il fondo sterrato.

Ai piedi del podio c’è il lombardo Andrea Crugnola (Ford Fiesta R5), uno dei migliori esponenti della “filiera verde” dei rallies italiani. Dopo le prime due convincenti gare anche per lui la terza ha detto male, con un ritiro per problemi tecnici, cosa che lo ha fatto avvicinare pericolosamente nella classifica del tricolore “asfalto” (che prevede solo le sei gare su catrame della corsa tricolore) dal lucchese Luca Panzani (Ford Fiesta R5), quinto nella generale dopo la bella performance siciliana, che lo ha portato a soli due punti dieto a lui. Crugnola quindi ha voglia di riscatto e Panzani andrà in cerca di continuità alla sua prima stagione vera con una vettura di vertice, dovendo svolgere anche il compito di tester ufficiale degli pneumatici Hankook.

Forti aspettative anche per l’altro lucchese Rudy Michelini (Skoda Fabia R5), sesto nella generale con 10 punti. A lui mancano i punti pesanti persi con il ritiro di Sanremo (uscita di strada) e certamente conta di rifarsi sull’isola ed anche il giovane pavese Giacomo Scattolon (Ford Fiesta R5) ha da recriminare l’assenza alla prima gara del Ciocco, visto che sia a Sanremo che alla Targa Florio ha fatto sentire bene la propria presenza. Occhi puntati poi sul reggiano Antonio Rusce (Ford Fiesta R5), alla sua terza stagione tricolore e desideroso di scalare qualche posizione, obiettivo anche per l’abruzzese Giuseppe Testa (Ford Fiesta R5), sul quale pesando due gare a zero punti, sulla stessa linea del toscano, pure lui di Lucca, Federico Santini (Skoda Fabia R5), che avrà certamente voglia di rifarsi dalla delusione per il ritiro (doppia foratura) della Targa Florio. In cerca di luce dei riflettori da prima scena anche lo svizzero Kevin Gilardoni (Ford Fiesta R5), che all’Elba avrà certamente in obiettivo di proseguire l’apprendistato con la vettura dell’ovale blu, come in apprendistato ci sarà il maremmano Leopoldo Maestrini (Skoda Fabia R5), impegnato nel suo primo anno di campionato Italiano, mentre sarà chiamato ad una prova importante l’altro giovane, accasato Peugeot, Marco Pollara. Il siciliano, con la seconda 208 T16 R5 ufficiale dovrà obbligatoriamente cogliere un risultato di rilevo, dopo due ritiri in tre gare, per non perdere il contatto con il gruppo. Inoltre, con la possibilità di rimescolare le carte, è annunciato il debutto su asfalto del Campione Italiano su terra 2017, il modenese Andrea Dalmazzini, anche con una Ford Fiesta R5.

Grandi manovre ed anche tanto spettacolo poi si aspettano anche dagli attori del Campionato Italiano R1, oltre che dai protagonisti dei trofei monomarca presenti: il Trofeo Renault Twingo R1 Top, il Trofeo Renault Clio R3 Top, il Trofeo Peugeot Club ed il Suzuki Rally Trophy.

IL PERCORSO RIVISTO IN AMPIA PARTE

Il Rallye Elba, patrimonio storico-sportivo non solo italiano, è pronto dunque a far rivivere le sfide della massima serie tricolore di corse su strada e per questo è stato approntato un percorso di forte impatto, che rispetto al recente passato è stato rivisto per circa il 60%, peraltro con l’introduzione di una nuova prova speciale oltre alla riconferma della “spettacolo” di Portoferraio, opportunamente modificata per rispondere alle prescrizioni federali in materia, con il confronto tra i concorrenti “ad inseguimento”, uno contro uno (di Km. 2,620). La nuova prova speciale sarà la “Porto Azzurro-Volterraio” (Km. 14,770), che aprirà la contesa nel pomeriggio di venerdì 26 maggio, iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale appunto di Porto Azzurro. Novità anche per la “Volterraio-Cavo” (Km. 26,310, la più lunga della gara), mai fatta correre in questa conformazione, la quale – assicurano gli organizzatori – promette spunti interessanti. Vi sarà poi la “Due Mari” in una versione allungata (Km. 22,350), mentre per le altre si è tenuta la conformazione del passato.

Dieci, in totale, le prove speciali, per una distanza competitiva di 151,480 chilometri (il 37,92% del totale) a fronte dei 399,610 dell’intero tracciato. Diversa la conformazione del percorso della gara “nazionale”, la quale farà disputare tre prove il primo giorno (i concorrenti partiranno con la “spettacolo” di Portoferraio) ed altrettante al sabato (64,290 Km. cronometrati sul totale di 226,230).

IL PROGRAMMA DI GARA

La prima giornata avvierà con la cerimonia di partenza in centro a Portoferraio a partire dalle ore 16,15 di venerdì 25 maggio, dopodiché i concorrenti dovranno affrontare cinque impegni cronometrati, dei quali gli ultimi due con l’imbrunire, per poi chiudere a partire dalle ore 23,10 con l’entrata nel parco chiuso notturno di Portoferraio.

L’indomani, sabato 26 maggio, uscita dal riordino notturno alle 08,00 ed arrivo finale, sempre in centro a Portoferraio, a partire dalle ore 17,25, dopo aver corso altre cinque prove speciali. Sarà, questa, una giornata decisamente impegnativa, con altri 95,860 chilometri di sfide e soprattutto con l’impegno finale della “Due Mari” di 22 chilometri.

La logistica sarà la stessa degli anni recenti, con il Quartier Generale dell’evento situato all’Hotel Airone, sulla strada che da Portoferraio conduce a Porto Azzurro, il Parco Assistenza è previsto a Portoferraio ed i riordinamenti sul lungomare.

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FOTO ALLEGATA: PAOLO ANDREUCCI, IL LEADER DEL CAMPIONATO ITALIANO RALLY DOPO TRE PROVE DISPUTATE (FOTO M. BETTIOL)