54° Rally del Friuli Venezia Giulia – 23° Orientali Historic: un successo del territorio, per il territorio

Udinese

Un successo sotto ogni punto di vista. Il 54° Rally del Friuli Venezia Giulia – 23° Rally Alpi Orientali Historic è andato in archivio con la piena soddisfazione di tutti, lo confermano le cifre di un’edizione da incorniciare, in cui il messaggio sportivo e la promozione del territorio sono andati a braccetto.

NUMERI DA RECORD

Sono ben 27 i comuni attraversati durante la manifestazione da 161 equipaggi iscritti provenienti da

11 diverse nazioni. Hanno partecipato alla competizione piloti provenienti da: Italia, Germania, Austria, San Marino, Svizzera, Francia, Norvegia, Ungheria, Gran Bretagna, Irlanda ed addirittura dagli Stati Uniti d’America. A questi si aggiungono ovviamente i piloti provenienti dalla Regione e da tutta Italia. Tra i piloti si sono registrate le presenze dei migliori atleti italiani ed europei con delle vetture dotate di tutte le più recenti innovazioni tecnologiche. Gli equipaggi stranieri iscritti, a sottolineare l’internazionalità della competizione, erano 20, quasi il 15% del totale

RICADUTA SUL TERRITORIO

Una presenza così massiccia di partecipanti, ai quali ovviamente vanno aggiunti tutti gli addetti ai lavori, ha generato un’importante ricaduta economica sul territorio. Consideriamo che ogni equipaggio è formato da due persone e che ha mediamente almeno tre persone al proprio seguito, salvo le squadre ufficiali che al seguito hanno almeno 20 componenti (Skoda, Ford, Renault, Suzuki, Abarth), che i commissari addetti al percorso sono 250, i cronometristi 30, gli operatori radio e di servizio 50, il personale delle ambulanze e i medici 40, si raggiunge la ragguardevole cifra di quasi 1200 persone.

Dato che ognuno di questi ha soggiornato in media per quattro giorni nella nostra zona, la stima è di quasi 5000 posti letto occupati nel territorio che va da Gemona del Friuli alle Valli del Natisone, comprendendo anche Udine e Cividale.

Questa massa di persone necessiterà ovviamente di pasti, magari di fare dello shopping, e tutto questo in un periodo che chiude l’alta stagione, ma che di certo non rientra nel classico turismo balneare estivo.

A questo numero va poi aggiunto quello degli spettatori della competizione che si possono valutare in circa 10-15.000 presenze.

Anche con un calcolo sommario è possibile affermare che per ogni euro speso dall’organizzatore per mettere in piedi la manifestazione, ne tornano indietro al territorio almeno cinque. Dal mondo del Rally un traino importante per il comparto turistico.

UNA CARTOLINA DAL FVG

Indotto importante, ma non solo. Il 54° Rally del Friuli Venezia Giulia – 23° Rally Alpi Orientali Historic ha offerto ampia visibilità al territorio regionale, una sorta di cartolina da località cariche di suggestione. «Ho potuto confrontarmi con i piloti e gli organizzatori di altre corse – afferma Giorgio Croce, patron della Scuderia Friuli Acu – e tutti mi hanno espresso un parere entusiasta. Per noi organizzatori questo è un bel biglietto da visita ed è il frutto dell’opera di un gruppo di volontariato giovane e preparato. I numerosi ospiti delle gare possono conoscere il nostro territorio, i suoi prodotti tipici, gli usi e i costumi, e la cosa più bella è che poi tornano dalle nostre parti molto volentieri».

Pollice in alto anche per la partnership con il centro commerciale Città Fiera, sede della partenza e di tutta l’area logistica del Rally. «La location è stata molto apprezzata da piloti e addetti ai lavori – prosegue Giorgio Croce – anche perché è un’area in cui si trova tutto ciò che serve. Non solo ristorazione, ma anche negozi e servizi di ogni tipo. In molti, inoltre, hanno trascorso le serate ricercando locali e ristoranti tipici del territorio. Senza tralasciare la splendida accoglienza ricevuta dalla popolazione delle valli del Natisone e delle valli del Torre, l’entusiasmo riscontrato a Martignacco e Gemona. La nostra soddisfazione è aver portato alla ribalta questi splendidi luoghi, con l’entusiasmante arrivo in piazza Libertà a Udine». L’appuntamento è fissato sin d’ora all’estate 2019.