Il Rally del Sebino visto da Matteo Ferrari

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Prendere parte ad una competizione motoristica di qualsiasi genere è un’esperienza che può generare tante sensazioni diverse e, per me, il Rally del Sebino 2018, corsosi domenica 7 ottobre è stato proprio una “girandola” di emozioni.
Dato che è stato il primo Rally a cui ho partecipato, il “Sebino” è per me una gara speciale e ogni volta che mi trovo lì, su quella pedana di partenza allestita al porto di Lovere, non posso fare a meno di pensare a quell’aprile del 2015, quando realizzai il mio sogno di disputare per la prima volta un Rally.
Dopo averci corso come navigatore di Umberto Cantù prima su una Fiat Ritmo e poi su una Peugeot 106, in questa occasione sono al fianco di Walter Moscardi, sulla Citroen Saxo di classe RacingStart 1.6 curata dall’Autotech di Breno, con la quale ci siamo già tolti delle belle soddisfazioni di recente, tra cui il secondo posto di classe al Rally Camunia di due mesi fa.
La gara ha lo stesso percorso dell’anno passato, con due prove cronometrate molto diverse fra di loro (una a Rogno e l’altra in Val di Scalve) da ripetere per tre volte.
Si parte domenica mattina e, come ho detto, tante emozioni, che iniziano fin dai primissimi metri… anzi, dai primissimi centimetri del primo tratto cronometrato: io e Walter siamo consapevoli che gli avversari nella nostra categoria sono particolarmente agguerriti e non vogliamo essere da meno, ma la tensione e la smania di dare sfogo alla nostra Saxo ci fa commettere subito un piccolo errore, scattando troppo presto alla partenza della prima speciale! Mannaggia!!! (In quel momento non abbiamo esclamato esattamente questa parola… ci siamo lasciati andare a espressioni più “colorite”) siamo appena partiti e sappiamo già che arriverà una penalità di 10 secondi per partenza anticipata.
Ma le sorprese sono solo all’inizio: nonostante splenda il sole, al mattino l’asfalto è freddo e in alcuni tratti ancora umido per via della pioggia caduta durante la notte e in queste condizioni, le gomme montate sulla Saxo faticano a scaldarsi, di conseguenza la macchina scivola di continuo; sembra di trovarsi sul ghiaccio e in situazioni di questo genere basta pochissimo per compromettere tutto. Infatti, a furia di scivolare, in un punto particolarmente insidioso per il fondo viscido, le ruote posteriori della nostra vettura si stufano di stare dietro e decidono di venire avanti, facendoci fare un testacoda completo! Nonostante la strada non molto larga, non facciamo nemmeno un graffio alla Saxo e riprendiamo subito la marcia, con un incitamento degno di uno stadio da parte di alcuni amici di Walter che, nemmeno a farlo apposta, erano proprio all’uscita di quella curva!
Dopo una seconda prova fatta con molta circospezione perché le gomme sembrano ancora avere una volontà tutta loro, che non sempre combacia con la nostra, dal terzo tratto cronometrato, le cose iniziano a migliorare: noi regoliamo la pressione degli pneumatici in modo che possano assecondarci meglio e con il passare delle ore e il caldo che aumenta, la temperatura sull’asfalto sale, così da metà gara in poi riusciamo a sfruttare molto bene la nostra vettura.
Eravamo quarti di classe dopo la prima prova, ma siamo riusciti a risalire fino al secondo posto, andando anche a segnare il miglior tempo di categoria nel penultimo dei sei tratti cronometrati.
Tensione, rabbia, delusione, speranza, grinta, gioia… questo turbinio di stati d’animo, si conclude al calare del sole di una giornata che ci vede portare la nostra Citroen Saxo sul palco d’arrivo di Lovere.
Non posso non fare i complimenti ad Andrea Casalini e alla sua navigatrice Manuela Laffranchi per una vittoria di classe meritatissima e ad Alessandro Cominelli e Marinella Bonaiti che hanno completato il podio con una bella prestazione.
Merita una menzione l’equipaggio composto dalla famiglia Reghenzani, anche loro a rappresentare l’officina Autotech, che era in gara con una Peugeot 106 della nostra stessa classe e il giovanissimo Daniel sta seguendo le orme del papà Antonio (che dopo tanti Rally al volante, ora gli fa da navigatore) facendo vedere buonissime cose e solo un po’ di sfortuna gli ha impedito di andare sul podio di categoria.
Ringrazio Walter Moscardi, che mi ha voluto come navigatore anche in questa gara, e i ragazzi dell’Autotech che hanno seguito, oltre alla nostra vettura e a quella di di Reghenzani, anche le due Peugeot 106 classe N2 di Francesco Vaira e Andrew Dormia (bravissimi a concludere al terzo posto in una categoria molto combattuta) e di Giuseppe Ghirardelli e Davide Trinca (purtroppo bersagliati dalla malasorte).
Grazie a tutti coloro che ci hanno dato supporto morale, in qualsiasi modo, da bordo strada o “a distanza” e a chi ha fotografato o ripreso la nostra Saxo in azione.
E, ovviamente, ringrazio la mia famiglia che non mi fa mai mancare il sostegno e il tifo, anche quando non c’è la possibilità di seguirmi sui campi di gara; le dedico questo risultato, un piccolo momento di gioia dopo un periodo difficile.

Sapendo che, come dico sempre, in questo mondo entrano in gioco molte variabili (soprattutto economiche) e quindi ogni gara può essere l’ultima, concludo dando l’appuntamento (incrociando le dita) alla prossima gara!